I giorni passavano, il giorno dopo che sascha era partito mi ero tagliato i capelli...adesso iniziavano a ricrescere...
Il suo banco rimaneva sempre vuoto e la mia vita iniziava a cambiare, non potevo passarla ad aspettarlo. Le mie speranze erano svanite con lui.
Ma mi mancava e io ero ancora innamorato di lui.
Sascha pov
Ero in piedi mentre sorseggiavo un bicchiere di tequila e whisky, faceva schifo ma mi faceva sentire bene.
Sentii la porta chiudersi dietro di me, mi voltai di scatto, era stefano.
"Che vuoi?" "Te." Disse spontaneamente, io ero freddo, in movimenti molto lenti e ampi si avvicinò a me, mi posò una mano sulla guancia e con lo sguardo mi fissò da capo a piedi per poi tornare ai miei occhi e accarezzando la mia guancia:"sei.....cambiato." Sentivo il suo respiro a un palmo dal mio naso, aveva uno sguardo serio, come se stesse per spararmi o per baciarmi.
Optò per la seconda e mi baciò con desiderio, cercai di resistergli, ma alla fine cedetti e lui sorrise sulle mie labbra, continuando a baciarmi così lentamente da farmi impazzire, sentivo la sua lingua sui miei denti, quasi a supplicarmi l'accesso.
Schiusi la lingua e il bacio era così intenso che mi fece rabbrividire.ATTENZIONE: scena erotica
Iniziò a farmi indietreggiare fino a spingermi sul letto, aprii la bocca per protestare ma lui mi mise l'indice sulle labbra:"shh possono sentirti." "Quella è la mia frase stefano." "Non chiamarmi stefano." "E come allora?" "Come facevi prima" sorrise maliziosamente.
Intanto ancora io avevo in mano il bicchiere, me lo prese dalla mano e lo posò sul comodino vicino alla mia testa, lo guardai:"mi servirà dopo." Rispose sorridendo, lui era uguale ma il suo carattere era diverso...
Mi iniziò a sfilare la maglia dal bacino e mi fece alzare per toglierla del tutto, partì una serie di baci sulla mia pancia, facendomi rabbrividire, istintivamente dopo aver tolto la maglia gli strattonai i capelli, lui alzò lo sguardo per un attimo e io incrociai i suoi occhi quasi nascosti, erano quasi neri forse dal desiderio, forse dal buio, opto per la seconda.
Mi slacciò il primo bottone dei pantaloni e io gli sfilai la maglietta fermandolo, iniziai a passare la lingua dal collo fino all'ombelico, lui inarcò la schiena e iniziai a slacciargli i pantaloni che caddero giù per le se gambe, io lo guardai e sorrisi, con la mano gli toccai i boxer di colore rosso, la sua erezione era visibile a un miglio...aveva già i boxer bagnati, iniziai a muovere la mano ancora con i boxer e lui sussultò cercando di non fare rumore, mi strattonò i capelli, poi gli sfilai anche i boxer e passai la lingua dalla base alla punta, per poi tutto in bocca, avanti e indietro, lo sentivo gemere e il suo eco rimbombava nella stanza, era quasi melodia per le mie orecchie.
A un certo punto mi fermò e mi buttò sul letto, mi abbassò i pantaloni e dopo qualche secondo sentii del liquido scendermi, poi entrò in me, io mi aggrappai alla sua schiena, faceva male cazzo. Lui mi baciò il collo:"rilassati..." Disse, dopo un po mi abituai, allora si alzò dal mio collo e mi guardò dall'alto, io annuii e iniziò a muoversi, in un momento lento poi così veloce da farmi sentire subito meglio, sia i miei che i suoi gemiti rimbombavano quasi fossero davvero una melodia..."s-sascha" disse
Mi svegliai di soprassalto con il fiatone, la coperta era andata a farsi fottere giù dal letto, ero solo, si vedeva solo la vista panoramica di New York e le luci della notte, mi guardai i boxer...cazzo.
mi alzai per andare in bagno, ma solo in quel momento mi ricordai del fatto che avevo le gambe fuori uso...zoppicai fino al bagno, ero con la canottiera degli yankees e boxer, mi fissai allo specchio, avevo una faccia da schiaffi, non per il sonno, ma proprio perché mi avevano preso a schiaffi pugni e calci.
I miei capelli disordinati facevano il quadro perfetto della mia faccia.
Gli occhiali contornati di sangue poi...a completare l'opera d'arte.
Beh, almeno ero un opera d'arte mobile.
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I'm giving up on you...||saschefano||
FanfictionSequel di: Everything is possible Tutto é cambiato da quando sascha é partito, ma resterà ancora a lungo a NY? Il desiderio di tornare lo tormenterà? E Stefano? Riuscirà a vivere senza di lui?