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Uscita dal bagno decisi di dormire un po'. Ho sognato Justin mentre mi uccideva. C'era sangue ovunque e lui aveva una faccia compiaciuta di ciò che ha fatto.
Mi svegliai di scatto e tutta sudata. Avevo il respiro affannoso. Non era un sogno era un incubo e ho paura che diventi realtà.

Il giorno dopo fu il giorno più brutto di tutta la mia vita in cui avrei voluto Non esistere.
Arrivai a scuola e mi sedetti nel mio solito posto di fianco a Justin. Finita scuola mi stavo per incamminare verso l'uscita quando lui mi prese per il polso e mi trascino dentro uno stanzino. Mi disse " ora vediamo quanto forte sei". Mi tolse la camicia azzurra che indossavo e iniziò a toccarmi. Questo non è più bullismo è un abuso vero e proprio e io avevo paura di ciò. Sentii il suo alito e puzzava. Puzzava di fumo e qualcos'altro. Qualcosa di più forte della sigaretta e che ti rende ancora più crudele. Capii cos'era. Droga. Ecco perché divenne così. Mentre lui continuava io presi una scopa e gliela tirai in testa per allontanarlo. Presi al volo la mia camicia, aprii la porta e me ne uscii correndo a più non posso.

Corsi verso casa e mi chiusi in camera senza rivolgere alcuna parola a nessuno. Mia mamma entrò in camera e mi chiese se era tutto a posto. Io risposi che era tutto ok solo che era stata una giornata un po' dura per me. E lo era stata. Così lei mi abbracciò e andò di sotto per preparare la cena. Mi sdraiai sul letto e pensai a Justin. Come ha potuto fare ciò che ha fatto. Domani se proverà e di nuovo a toccarmi solamente un braccio giuro che chiamo la polizia. Vado in bagno a vomitare come ormai capita tutti i giorni. Non so neanche più perché lo faccio ma io mi sento più perfetta quando lo faccio. Iniziai a fare così da quando arrivò lui. Non ce la faccio più. Spero mi passi in fretta.

Occhi di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora