~twins beyond the mirror. 1

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Ero lì, seduta su quel divano bianco e continuavo a girarmi quella fede al dito. Quella fede così desiderata, preceduta da quel fatidico sì pronunciato all'altare. Lui l'uomo della mia vita, così attento a non farmi mancare nulla, ma nonostante lui ci riuscisse qualcosa in realtà a me mancava sempre. Erano passati già sei anni. Ma lo strazio era ancora così profondo che nulla riusciva a colmare questo vuoto.

Ad un tratto qualcosa mi fece distogliere lo sguardo dal vuoto, un suono, "tic-tac, tic-tac", si erano fatte le due di notte, e come tutte le notti da quel giorno, non riuscivo ad addormentarmi prima di quell'ora.

Antonio era di là che dormiva come un ghiro dopo una lunga giornata di lavoro. Certo, lavorare in un industria non è un gioco da ragazzi, ma lui sapeva il fatto suo.
Ero fiera di lui anche se non lo dicevo mai. Beh, ero così infondo e lui lo sapeva benissimo.

Ero fiera di una seconda persona in realtà, la persona più importante della mia vita, la parte migliore di me, "Gaia", me stessa duplicata, mia sorella. La sorella perfetta, quella che doveva portare i capelli in un certo modo e vestire in un certo modo altrimenti non usciva di casa, quella che aveva il massimo dei voti a scuola, l'unica che sapeva esattamente quello di cui avevo bisogno. Beh, certo eravamo gemelle..!

Ad un tratto una voce mi fece distogliere un'altra volta lo sguardo dal vuoto.

-Che ci fai ancora in piedi?- era Antonio che probabilmente si era accorto della mia assenza in camera.

-Oh, nulla.! Non riuscivo a dormire e ho deciso di bere una camomilla. Tu perché ti sei alzato?-

-Mh! Diciamo che mia moglie non è a letto con me e ne ho sentito la mancanza. Ma, aspetta che dico! Non ho mai sentito la mancanza in realtà, perché non siamo mai riusciti ad addormentarci insieme e risvegliarci insieme. -

Probabilmente aveva ragione, e mi dispiaceva da impazzire.

-Scusa, ma non ce la faccio proprio!- risposi nascondendo le lacrime semplicemente abbassando il capo.

-No, scusami tu.! Torno a dormire, quando hai sonno raggiungimi pure - .

E mi lasciò la, su quel divano bianco in quella casa piena di ricordi e sensazioni. Mi versai un altro po' di camomilla nella tazza e ci aggiunsi uno spicchio di limone, e in men che non si dica nella mia mente si scatenarono mille ricordi, un'altra volta.

Cosa mi provocava questo grande vuoto? Facciamo un piccolo passo indietro, torniamo a otto anni fa...

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