28. Training. Ignoring.

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Questa è una fanfiction di @directionmclfied che mi ha gentilmente concessodi tradurre, tutti i diritti e complimenti sono riservati a lei.


Training. Ignoring.


Louis' P.O.V.

La mattina successiva fui svegliato da Liam che mi scuoteva leggermente dicendo che avevo bisogno di ritornare nella mia stanza per prendermi dei vestiti e le cose per la scuola e probabilmente avrei dovuto farmi una doccia per farmi sentire un po' meglio.

Mi alzai controvoglia e rubai le cose per la doccia da Liam e entrai nella doccia.

Mentre l'acqua calda cadeva su di me come una cascata, ammisi che mi fece sentire leggermente meglio.

I miei occhi sembravano rilassati mentre l'acqua portava via quel velo di lacrime piene di stress su di me.

Mentre mi asciugavo pensavo al casino in cui ero.

Mi ero dimostrato geloso, ho usato una ragazza, una dolce ragazza carina, per vendicarmi e/o dimenticarmi di qualcun altro e ho colpitola persona che ho chiamato migliore amico, ripetutamente.

Dopo tutti questi fatti l'unica cosa che bruciavano nella mia mente erano le fredde parole di Harry. "Tu sei solo una puttana."

Non avrebbe dovuto farmi cosi male. Voglio dire, sono stato chiamato cosi molte volte ma in un modo scherzoso o da persone che non mi conoscevano veramente. Pungeva perchè era Harry la persona che aveva messo le sue braccia attorno a me quando eravamo vicini, la persona che faceva le fusa quando gli passavo una mano nei capelli, la persona che sembrava molto superficiale con me e allo stesso tempo sembrava volesse tenermi nella sua tasca.

Ma più che altro, la persona che avrei dovuto far diventare il mio ragazzo.

Il caso non sarebbe mai stato dalla nostra parte per sempre. Entrambi siamo diventati gelosi.

Legai l'asciugamano attorno alla mia vita, presi la mia roba e andai nella mia stanza.

Aprii cautamente la porta, temendo un faccia a faccia con Harry ma la fortuna ha voluto che non fosse lì, forse era nella doccia o era già andato a colazione.

Ma c'erano le cose di Harry sparse attorno alla stanza forse tirate perla rabbia visto che Harry era la persona più ordinata che conoscevo.

Boccheggiai scioccato prima di ricompormi e cambiarmi i vestiti per la giornata di scuola.

Quando finii di cambiarmi, mi misi gli occhiali senza preoccuparmi delle lenti a contatto o di guardarmi allo specchio.

Presi tutti i libri che mi servivano ed uscii per la colazione senza buttare una seconda occhiata alla stanza quando chiusi la porta dietro di me.

Appena entrai nella mensa notai degli sguardi comprensivi ed alcuni confusi che venivano dalla mia parte ma li ignorai.

Presi il mio cibo e mi sedetti ad un tavolo senza molti 'ciao' ai miei amici.

Mangiai in silenzio perchè il gruppo si era zittito al mio arrivo ma percependo il fatto che non volevo parlargli, continuarono a parlare ma un po' meno felici del solito.

"Lou stai bene?" chiese gentilmente Liam quando ero quasi a metà colazione.

Incontrai il suo sguardo, annuendo leggermente e provai a sorridere fallendo miseramente.

Liam mi diede una pacca sulla schiena e disse "Noi siamo qui per te se hai bisogno di qualcosa."

Allargai le mie narici. "Nessuno è morto." brontolai più forte di quanto pensavo appena balzai dal mio posto ed afferrai il cibo rimanente.

Co-Captains (Larry Stylinson)||Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora