Illusione o Realtà?

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Brenda era tornata a casa trattenendo a stento le lacrime.

La testa continuava a girarle furiosamente, provocandole fitte insopportabili che a malapena riuscì a trattenere.

Il volto di quella ragazza e di sua madre Noel compariva sempre nella sua mente come se ormai fossero i suoi unici pensieri fissi e in un certo senso era proprio così.

Quando prima nella proprietà dei Ruiz aveva individuato quel viso, tutto le era crollato, tutte quelle fondamenta, fortezze che per tanti anni aveva edificato erano crollate subito senza opporre nessuna resistenza.

Sua madre era a pochi passi da lei, eppure c'era qualcosa che la tratteneva.

Per quanto quel viso fosse identico a quello della madre, in quello della ragazza c'erano tracce d'innocenza, di gioventù, non era il volto di una donna che per ben quattordici anni aveva forse progettato la sua finta morte fingendo perfettamente; quel volto innocente dipinto sul dolce viso della ragazza di poco fa non aveva tracce di rughe o di sofferenza, nessuna traccia di morte poiché i suoi occhi lavanda brillavano di luce propria, una luce accecante, calorosa, tuttavia Brenda non riusciva proprio a comprendere.

Stava forse impazzendo?

Stava forse così a causa delle numerose terapie che in passato aveva dovuto affrontare a causa degli attacchi di panico che la investivano da sempre?

Era questo il prezzo che avrebbe dovuto pagare per l'eternità? Vedere il volto di sua madre su una semplice adolescente? Era questa la sua punizione? Vedere il fantasma di Noel fino a quando la sua forza gliel'avrebbe permesso?

Milioni di domande affollarono la mente ancora più confusa della povera Brenda, tuttavia per nessuna di queste era riuscita a trovare una risposta valida poiché le sembrava tutto un dannato scherzo del fato.

Appena entrata a casa senza neanche togliersi la giacca si diresse a passi svelti e a testa bassa verso le scale che avrebbero portato al piano di sopra dove si trovava la sua camera, ma mentre stava per affrontare il primo gradino, si rese conto della presenza di suo padre Anthony.

La testa ramata del padre fece capolino dalla cucina osservando attentamente la figlia mentre lei dava le spalle con la schiena ricurva come a proteggersi da qualcosa più grande di lei, da qualcosa che non sarebbe riuscita a combattere e sconfiggere.

Si sentiva fragile, indifesa, incompresa.

Si sentiva un pezzo incompatibile di un puzzle, una pedina fuori posto.

In quel momento avrebbe voluto essere una normale adolescente, cosa che non lo era da tanto.

Desiderava una normale famiglia affettiva identica a quella di quasi tutti i suoi compagni.

Voleva essere una persona normale, non una cresciuta nel dolore e derisa sempre.

A volte avrebbe preferito non essere Brenda Esmeralda Wood, voleva solo essere una comune ragazza del Minnesota ma evidentemente non era così, non lo era mai stato e nulla avrebbe più cambiato ormai.

-Ehi tesoro, allora com'è andato il primo giorno di scuola?- chiese dolcemente papà Anthony con la sua voce calorosa e accogliente mentre si avvicinava lentamente a sua figlia.

Brenda avrebbe voluto urlare, dirgli tutto, dirgli di aver visto un sosia più giovane di sua madre, della sua amata moglie! Ma non poteva, suo padre era colui che forse aveva sofferto di più e non se lo meritava, non si meritava di nuovo tutto questo dolore e la ragazza si rese conto di esser diventata un'ipocrita e una vittima del suo stesso dolore al fine di passare sempre per quella più fragile a cui le cose scandalose non le potevano esser dette per paura di renderla ancora più indifesa, vulnerabile.

Moonight {#Wattys2016}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora