Non stava impazzendo

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Dopo aver dato una scusa decente al padre Anthony, scusandosi del suo strano comportamento tempestandolo di baci sulle guance, Brenda era uscita in fretta e furia dalla casa e pedalando furiosamente si diresse verso il negozio di famiglia: il Blue Moon.

Per fortuna il negozio di frullati distava poco da casa sua e quindi anche dalla scuola, e infatti, di solito il pomeriggio il Blue Moon pullulava di studenti che prendendo una delle specialità, amavano chiacchierare su tutto e tutti o studiavano insieme o almeno era quello che sembrava.

Il Blue Moon si trovava poco dopo la pasticceria dei Bernard, e anche se la ragazza voleva passare per salutarli, non poté.

Dopo aver superato il negozio dei francesi, Brenda con una brusca sterzata di manubrio, continuò a pedalare, alzandosi leggermente dal sedile fino alla fine della strada principale per poi fermarsi frettolosamente davanti all'enorme segnale rosso dello stop.

I freni provocarono un rumore assordante e le ruote tracciarono due nette linee sull'asfalto grigio.

Brenda arricciò il naso a quel suono e appena vide campo libero, tornò a pedalare ormai prossima alla meta.

La collana con il tulipano era nascosta in una delle tasche davanti e bruciava sulla coscia della ragazza che non riusciva a capire se fosse la sua immaginazione o un effetto collaterale dell'argento, poiché nel suo mini portagioie che aveva a casa, gli accessori in argento erano limitati a causa della sua dannata orticaria che si manifestava soprattutto nelle stagioni calde mentre in quelle invernali sembrava placarsi.

I ricci fiammeggianti le ballavano sulla testa come dei piccoli serpenti e sarebbe stata sicuramente perfetta nel ruolo di Medusa, poiché in effetti, aveva bisogno di rendere un pezzo di blocco qualcuno.

Girò alla prima curva dopo il segnale stradale, e frenò un'altra volta quando a poca distanza da lei vide l'insegna Blue Moon illuminata da un bagliore azzurro e con vicino un disegno stilizzato di un frullato.

Scese dall'orribile bici grigia e l'accostò a un piccolo vicolo prima del negozio di frullati e non si preoccupò di mettere la catena, anzi forse sarebbe stata la volta buona di vederla sparire una volta per tutte.

Con un amaro in bocca e il cuore che le ballava dal petto, Brenda con le mani nelle tasche della giacca si diresse a passo svelto verso l'entrata del Blue Moon e prima di varcare la soglia, fece un respiro profondo.

Era il momento della verità.

Dopo aver parlato e tranquillizzato Panda avrebbe capito se effettivamente stava impazzendo o se c'era qualcos'altro sotto e sinceramente non sapeva quale delle due opzioni fosse meglio.

L'entrata del Blue Moon si presentava con due ampie vetrate ai lati, al centro coperte da una larga striscia opaca con degli stickers a forma di frutta e frullati che permetteva ai clienti di avere la giusta privacy, mentre al centro delle vetrate c'era la piccola porta in vetro completamente scoperta che lasciava intravedere la sala che era piena e questo nonostante fosse un bene, mise ancora di più in agitazione Brenda.

Con mani esitanti e facendo un lungo respiro, la ragazza spinse la maniglia dell'entrata del Blue Moon e immediatamente il sonaglio che era attaccato vicino alla porta tintinnò, annunciando il nuovo cliente.

Brenda amava i sonagli fin da piccola ed era ormai diventato un vizio mettere uno di questi all'entrata dei negozi, tanto che sia il Blue Moon e Les saveurs sucrées dei Bernard ne avevano uno.

Voci provenienti da ogni tavolo del negozio accolsero Brenda che sfortunatamente vide tanti volti conosciuti della propria scuola che ricambiavano con piacere l'occhiata ottenuta.

Moonight {#Wattys2016}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora