Capitolo 6

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L' INCONTRO

Ella:
Da quando io e Ryan ci siamo dichiarati, passiamo molto tempo insieme, non pensavo di arrivare a questo punto, dopo tutto quello che ho passato, dopo gli atti di bullismo, però non importa, é tutto passato e ora ho iniziato a vivere, a provare un sentimento chiamato amore. Siamo a casa mia, dovevo guardare le mie sorelline e allora Ryan é venuto a tenermi compagnia. Siamo seduti sul divano e guardiamo le bambine. Hannah, purtroppo sta peggiorando sempre di più. Il suo piccolo difetto le sta procurando un sacco di problemi. Le fa male tutto, non riesce neanche a camminare per colpa del suo difetto. Sto male, tutti siamo giú di morale, questa situazione é orribile, ma ho qualcuno accanto a me che mi aiuta.
"Ella? Tutto apposto?", mi domanda Ryan con voce calda ma preoccupata.
"Più o meno", fingo un sorriso.
"Sono con te", mi abbraccia e io sprofondo fra le sue braccia, ho davvero bisogno di aiuto.
"Nanna!", urla Hayley. Non riesce a pronunciare il nome di Hannah e quindi la chiama Nanna. Sobbalzo in' aria, mi giro e vedo che scende le scale. Corro da lei e inizio a parlarle con i segni.
"Cosa stai dicendo?", domanda Ryan. Allora mentre faccio i segni decido di parlare, così lui capisce.
"Cosa ci fai qui?", la guardo. Il suo sguardo é perso, mi fa male vederla cosí, tanto.
"E lei cosa ha risposto?", continua Ryan. Non mi da fastidio, mi fa piacere, vuol dire che tiene a me e vuole entrare nella mia vita.
"Ha detto che ha fame", risponde Edith, mettendosi vicino a lui.
"Anche tu capisci?", rivolge la parola a Edith.
"Certo, comunichiamo cosí con lei", sorride Edith.
"Nanna ti porto io da mangiare", la piccola Hayley corre in cucina.
"Hayley no! Faccio io", cerco di prenderla ma scappa. Ryan va verso Hannah e la aiuta, mentre io prendo Hayley in braccio. Hannah inizia a dire che vuole fare tutto da sola perché é grande e lo dico a Ryan. Si avvicina e mi tocca la spalla.
"Lasciala, vuole sentirsi indipendente, tranquilla", mi tranquillizza.
"Va bene, ma se hai bisogno di aiuto urla", gesticolo e Hannah muove la testa su e giù, vuol dire si. Ci sediamo sul divano e continuiamo a parlare quando...

Bum Bum Bum

Mi alzo di scatto, vado in cucina e vedo Hannah distesa per terra con tutte le pentole per terra.
"Hannah", urla Edith.
"Nanna no! Non morire!", dice Hayley piangendo. Non so cosa fare, da chi iniziare. Ryan prende Hannah in braccio.
"Chiama l' ambulanza!", dice.
"Va bene", inizio a piangere pure io. L' ambulanza arriva ed andiamo tutti in ospedale. Io vado con Hannah dentro l' ambulanza, mentre Ryan porta le mie sorelline con la sua macchina.

"Non può venire con noi", mi dice una dottoressa.
"É mia sorella", dico disperata.
"Lo so, ma deve rimanere qui. La informeremo noi", si allontana con Hannah. Cado per terra dalla disperazione e inizio a piangere. Ryan mi abbraccia.
"Vieni", mi prende in braccio e mi mette sulla sedia. Le mie sorelline piangono, davvero non so come comportarmi. Ryan prende in braccio Edith e io Hayley. La piccolina si addormenta fra le mie braccia, mentre Edith gioca con Ryan. Non so cosa avrei fatto senza di lui in questo momento. Mia mamma e mio papà arrivano.
"Hannah dove si trova?", domanda mamma disperata.
"Non so, siamo qui da due ore e non ci hanno detto ancora nulla"
"La prendo io", mio papà prende Hayley in braccio e mia mamma prende Edith.
"Vai a prendere una boccata d' aria", dicono sereni.
"Va bene",mi alzo e me ne vado.
"Ti ringrazio che tu sia venuto con lei", sento la voce di mia mamma, che si riferisce a Ryan. Esco fuori ed é dietro di me.
"Andrà bene", mette la mano sulla mia spalla. Mi giro e sprofondo ancora fra le sue braccia, stavolta piangendo. Lui mi stringe forte, sono disperata, non dovrei vivere così, ho  solo 18 anni!E Hannah ne ha solo 10!
"Non deve andare così", mi stacco. Le lacrime rigano il mio volto, ormai sfinito. Troppe lacrime cadute su di esso, troppa sofferenza in questa famiglia.
"Lo so, ma Ella ci sono io con te. Andrà bene", si avvicina.
"Non andrà bene! Sono stanca di vivere così, é meglio se io non fossi esistita!"
"Non dire così! Sei indispensabile per i tuoi genitori, per me! Ella tu sei speciale,tu sei indispensabile! ", mi abbraccia.
"Possiamo vedere Hannah", dice mia mamma felice, ma con le lacrime agli occhi.
"Davvero?", dico contenta.
"Si, andiamo",
Mi giro e Ryan é rimasto fermo, vado da lui e gli prendo la mano.
"Vieni con me?", sorrido.
"Certo", mi prende la mano e andiamo insieme da Hannah. Appena la vedo la abbraccio forte e lei mi asciuga le lacrime, é lei il fulcro della famiglia, lei la fa andare avanti,quindi deve rimanere con noi, sempre.  Dopo l' abbraccio vedo una ragazza dall' altra parte, é seduta sul letto e ha delle flebo. Mi sento male a vedere la gente in ospedale, é un brutto luogo, mi sa tanto l' ultima spiaggia della tua vita. I giorni passano e vado a trovare ogni giorno Hannah all' ospedale. Ma oggi quando sono andata da lei stava dormendo.
"Ehy, scusa, potresti darmi dell' acqua?", sento una voce. Mi giro e vedo quella ragazza in stanza con Hannah che mi guarda. Ha qualcosa di familiare, ma non so cosa.
"Certo", inizia a bere.
"Aspetta...", mi dice con un' aria interrogativa.
"Dimmi", mi giro e la guardo, ha davvero una faccia familiare.
"Vai per caso alla scuola vicino a quel mall gigante?", mi domanda stupita.
"Si, perché?", continuo la conversazione.
"Anche io vado li!", dice contenta. Nonostante sia in ospedale, ha un' aria cosí felice e serena, vorrei essere come lei, nonostante tutti i problemi che mi affliggono.
"Aspetta!", mi viene l' illuminazione.
"Cosa?", ride.
"Sei quella ragazza dell' aula, quella che é scappata dalla finestra!", la guardo.
"Aula della punizione?", domanda.
"Si", rido.
"Si ero io",iniziamo a ridere.
"Sono Shailene", porge la mano davanti a me.
"Io Ella", la stringo.

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