"Allora è deciso! Vi chiameremo non appena Jeff sarà rilasciato!" Ci siamo salutati e poi ce ne siamo andati.
Passarono circa due settimane da quando mi permisero di lasciare l'ospedale. In quel periodo non ebbi alcun contatto né con Jeff né con la sua famiglia, ma sentii dire che Liu fu rilasciato dal carcere e che le ferite di suo fratello stavano guarendo. Quando tornai a scuola, ero al centro dell'attenzione, forse perché ero più o meno l'unica che vide quello che successe alla festa. Ma le persone alle quali raccontai l'accaduto erano le mie migliori amiche: Dani, Marcy e Erica. Non sapevo cosa raccontargli, e così dissi solo quello che avevo visto.
"Sembra proprio che Jeff ne abbia prese." Disse Dani. Aveva dei capelli neri corvini e degli occhi blu zaffiro. Era la più intelligente fra noi.
"Beh, almeno è caduto combattendo. Ho sentito dire che si è portato quegli idioti all'ospedale con lui." Replicò Erica, ridacchiando. Era sempre vestita in stile anni '80 o qualcosa del genere. Alta, calze-arcobaleno lunghe fino alla coscia e capelli che si abbinavano a esse. Si portava sempre dietro una specie di zaino.
"Si portò anche Jane all'ospedale. Forse stava cercando di picchiarlo anche lei." Rispose Marcy, ridendo. Era bionda dagli occhi marroni, e indossava sempre qualcosa di rosa. Che fosse il colore della camicia oppure il gioiello al collo, era una delle più grandi regine del melo-dramma che conoscevo. Rigirava sempre la verità a modo suo.
"Ti ho già detto che ero lì per aiutare Jeff." Mormorai. Io ero la sempliciotta-jane, capelli castani, occhi verdi, completamente insignificante e davo l'impressione di essere una saggia.
"O forse Volevi vedere il tuo amore prima di scappare a chiedere aiuto!" Disse Marcy con la sua voce drammatica.
La guardai con gli occhi spalancati.
"Co Cosa?"
"Non puoi negarlo Arkensaw Jane! Hai una cotta per Jeff!"
Ogni globulo rosso presente nel mio corpo migrò sulla mia faccia quando disse ciò.
"Che cosa?! No, i-io volevo solo aiutarlo ecco tutto!"
"Bugiarda! Ti ho visto lasciare quella lettera sul suo banco! Che cos'era? Una dichiarazione d'amore?"
"No! Non era nulla di simile! Era solo-"
"Quindi ammetti di aver lasciato un bigliettino!"
"Che cosa vorresti dire?"
"Stavo solo cercando di indovinare." Replicò con un sorrisetto cinico, in attesa della mia risposta.
Le altre ragazze si misero a ridere.
"Jane stavo solo scherzando! Era solo uno scherzo!" Marcy sorrise.
"La tua faccia è più rossa di un peperone!" Ridacchiò Erica.
"Vi odio tutte." Borbottai.
"Oh, smettila di essere così seria!" Dani mise la mano sulla mia spalla. "Dai, torniamo in classe."
Le settimane passavano, tutto sembrava andare avanti tranquillamente. Ricordo che Liu si fece pure degli amici. Tutto tornò alla normalità. Ma un giorno venne ad avvertirmi di suo fratello, Jeff.
"Scusami, il tuo nome è Jane giusto?"
Mi voltai. Era Liu.
"Si. E tu sei Liu, giusto? Il fratello di Jeff?"
"Si sono io" Sembrava un po' a disagio. Ad essere sincera, lo ero anche io. "Senti, i miei genitori volevano che ti dicessi di lui. A breve gli toglieranno le bende, quindi aspettatevi una telefonata per un invito a cena al più presto."
"Okay, grazie dell'avvertimento." Risposi.
"Si? Ok allora. Ci vediamo, credo."
"Si, ci vediamo"
"Lo stavo guardando mentre si allontanava quando sentii una vocina accanto a me dire: "Stai facendo il doppio gioco al tuo ragazzo, non è vero?"
"Ma che cazzo?!" Mi voltai, sorpresa. Era Marcy.
"E per di più con suo fratello!" Ansimò in un modo palesemente falso.
"Zitta!" Urlai. Poi mi voltai di nuovo per assicurarmi che Liu non mi avesse sentito. Per fortuna fu così.
"Torniamo in classe, che è meglio." Borbottai.
Passarono due giorni prima della chiamata. Rispose mia madre. Pochi minuti dopo agganciò e mi disse:
"Jeff è uscito dall'ospedale oggi, Jane."
La guardai e risposi: "E' fantastico!"
"Sembra che fra un paio di giorni faremo quella mitica cena." Ridacchiò.
Le ore passavano e sentii una macchina fare retromarcia verso il garage dall'altra parte della strada. Guardai fuori dalla finestra e vidi l'auto di Jeff di fronte a casa sua.
"E' a casa." Pensai. Decisi di guardare fuori per curiosità, giusto per vedere com'era diventato. Dio mio quanto mi sbagliavo.
Suo padre scese dall'auto, seguito da sua madre e da Liu. Ma quello che mi aspettavo fosse Jeff a guardarlo non sembrava lui neanche lontanamente dall'ultima volta che lo vidi. Aveva i capelli neri e lunghi fino alle spalle, bianco, pelle coriacea, e quel sorriso Era lo stesso sorriso che vidi quando era in classe dopo aver picchiato Randy, Keith e Tony.
Jeff guardò dritto verso di me. Nei miei occhi ho potuto sentire quell'inespressivo, sguardo sadico bruciare dritto nella mia anima. Mi riaffiorano i ricordi mentre scrivo. Sembrava che volesse proprio farmi vedere quel sorriso fino a quando non distolse lo sguardo. Lo vidi entrare in casa con i suoi genitori. Non respirai fino a quando la porta di casa non si chiuse definitivamente. I miei genitori entrarono in soggiorno e mi chiesero cosa c'era che non andava.
La mia risposta fu un lungo, forte urlo. Poi svenni.
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Jane the killer
Fanfictionascoltatemi bene, l'unico motivo per cui mi disturbo a raccontarvi questo è perchè la storia di Jane the killer mi sta davvero facendo incazzare .