"Signor Paciock prenda una delle altre tazzine dello scaffale destro, settore settimo prego. Quella tazza era della mia collezione preferita".
Certo che quel ragazzino è veramente maldestro..
Cooman continuò per il resto della lezione a girare per i vari divanetti scuotendo la testa e predicendo week-end irreparabilmente disastrosi e festività di Ringraziamento con tacchino rinsecchito.. Finchè
"Oh santo cielo cara! Smettila di riavvolgere quel dannato nastro!"
Alzai lo sguardo per capire a chi si stesse rivolgendo la professoressa.
Me. Stava fissando me.
Sentii crescere un brivido che mi percorse la schiena per poi finire in un pizzicorio alla nuca; mi succede quando mi sento al centro delle chiacchiere.
"M-mi scusi, come dice?"
Aveva gli occhi che le uscivano dalle orbite per quanto ancora quegli occhiali esageratemente spessi potessero permetterglielo.
Ma aveva una sfumatura nel suo sguardo, sembrava in trance.
"Mh, oh! Oh cara come hai detto? Mi sono distratta".
Mormorii si sollevarano tutte intorno e decisi di non rispondere alla Cooman e passare oltre.
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Per l'ora di pranzo tutto il terzo anno e metà del corpo insegnanti aveva sentito parlare della presunta premonizione della Cooman.
Grazie tante, Lavanda Brown.
Stare sotto ai riflettori non è mai stato il mio sogno e tantomento lo sarebbe diventato dopo la giornata di oggi. Non c'era corridoio in cui passassi senza sentirmi una decina di occhi puntati.
Cosa avevo fatto?
Per quale motivo ero sotto tiro?
"C, tutto bene?" Mi chiese preoccupato Noah.
"Noah! Ho qualcosa in faccia? Ti prego non dirmi che i confetti di oggi a pranzo erano i Vulcani Brufolosi dei Weasley"
"La tua faccia è perfettamente a posto" arrossí violentemente.
"Meno male! Hai caldo?" chiesi sinceramente preoccupata.
"Nono non ti preoccupare" si grattò nervosamente la nuca.
"Tutti mi fissano come se avessi effetti collaterali rimasti dalla lezione con la McGranitt" sospirai.
"Ecco C.. Si dice in giro che Cooman oggi ha fatto una vera premonizione su di te"
"Riavvolgere il nastro per lei, sarebbe avvertirmi su una cosa futura?" chiesi perplessa.
"Ecco vedi, non me ne intendo di Divinazione, a sentire parlare il professor Fiorenzo sono tutte sciocchezze"
"Ecco appunto".
E lí, Noah capí che il discorso era chiuso. Anche perché per me non aveva nessun tipo di significato rilevante.
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Cavoli. Sono già le 16.00
Se volevo arrivare in tempo alla lezione di Erbologia dovevo sbrigarmi perché per ora ero ancora ferma in cima alla torre Nord.
Da lí, c'è una meravigliosa visione del lago delle sirene e della piovra gigante.
Mi sono sempre chiesta come facessero le sirene tutto il giorno a nuotare.
Non si stancano?
Mentre facevo le mie considerazioni sulla vita sottomarina, stavo percorrendo rapidamente le scale per scendere in giardino e raggiungere le serre.
Urtai violentemente un ragazzo ossuto, che cadde ed imprecò.
D'altro canto, caddi anche io, appoggiando male il braccio e sentendo un dolore fulmineo al polso.
Ma non lo detti a vedere.
"Potresti stare più attenta donna" disse il ragazzo con così poco flemma, che se non fosse stato per lo sguardo sprezzante non si direbbe che fosse scocciato.
"Non l'ho fatto apposta ovviamente, mi dispiace scusa"
"Se tu non corressi" sentii di rimando.
Ma ero ormai lontana da quella voce.
Che gentiluomo, non mi ha neanche aiutato a sollevarmi.
E che occhi.
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"Oh Santo Cielo cara, ma il suo braccio è viola! Si diriga immediatamente da Madama Chips!" "Non si preoccupi per la lezione, signorina lei è abbastanza preparata su tutto il programma" aggiunse vedendo il mio sguardo contestatorio.
"Tu! Ragazzo! Accompagnala in infermeria!"
Un ragazzino mingherlino con dei buffi occhiali si avvicinò cautamente e pronto per affiancarmi fuori dalla porta.
Il tragitto verso l'infermeria fu piuttosto taciturno e avvolto da un silenzio piuttosto imbarazzante che fu presto spezzato dal ragazzo che iniziò "Sai, quando la gente parla di te o ti fissa, tu fissali a tua volta. Vedrai che smetteranno ben presto!" mi incoraggiò con un sorriso.
"Ehm, grazie.."
"Non c'è di che, anche io sono abituato a questo tipo di trattamento"
Che arroganza. Chi si crede di essere?
"Comunque piacere Harry" accennò un sorriso e mi porse la mano.
"Candice.." gli strinsi la mano.
"Eccoti arrivata a destinazione, ti saluto" sorrise caldamente, girò sui tacchi e scomparse.
Rimasi per un po' a guardare il punto dov'era sparito il ragazzo e poi varcaii la porta di Madama Chips.
"Dio misericordioso! Questa è una bella caduta, di la verità!" esclamó Chips.
"A quanto pare.."
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Non vedevo l'ora di farmi un bel bagno caldo e per evitare altre occhiate, chiesi a Flora Berkley, una ragazza del sesto anno se per questa volta potevo usufruire del bagno dei prefetti.
Non riuscivo più a sopportare le occhiate di sottecchi e le conversazioni lasciate in sospeso al momento del mio passaggio.
"Candice è da tanto che non chiacchieriamo"
No, non oggi.
"Mirtilla! Quale sorpresa!"
"Lo so! Non la trovi una piacevole coincidenza? Fare il bagno nello stesso orario e nello stato bagno?" sorrise con la sua risata isterica e spettrale allo stesso tempo.