Capitolo 15

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La mia testa sembrava essere stata usata per suonare un gong. Pulsava fortemente ed ero sicura che se avessi aperto i miei occhi il mio cervello sarebbe sicuramente esploso.
La sera prima avevo esagerato, e questa poteva essere ritenuto come il mio primo vero e proprio strappo alla regola.

Nonostante mi sarebbe piaciuto dormire fino a tardo pomeriggio o probabilmente per sempre, era compito di una brava donna svegliarsi presto la mattina per accudire i proprio figli ed impartire ordini ai domestici e nonostante io non avessi figli o domestici spalancai con grande forza di volontà i miei occhi meravigliandomi di ciò che notai.

Luke era proprio seduto al mio fronte che mi scruta attentamente, un cipiglio in volto e il volto poggiato sui palmi delle mani.

Biascino un «buongiorno» ma tutto ciò che ricevo è ciò che rese molto...particolare quella mattinata.

«Perché ieri eri avvinghiata a Calum?»

«Di cosa stai parlando?» parlai con la faccia premuta tra i palmi delle mani, mi alzai poco dopo dirigendomi verso il bagno.

«Vi ho visto. Tu eri praticamente spalmata su di lui mentre lui ridacchiava come un idiota.» canzonò seguendomi in bagno.

«Non so di cosa tu stia parlando, non ricordo niente, so solo che la mia testa sta esplodendo e che mi piacerebbe molto un maggiordomo.» sciacquai il volto con dell'acqua ghiacciata risvegliandomi quasi del tutto.

«Oh, andiamo, sai di cosa sto parlando! Ma dimmi un po', non eri tu la devotissima nobile che non doveva frequentare uomini prima del matrimonio?»

«Luke, davvero, non ti seguo. Anche se fosse, quale sarebbe il problema? Nel senso, umanamente parlando siamo due persona diverse, senza parentele o cose così»

«invece fa! Tu abiti sotto il mio stesso tetto ed io ho il pieno diritto di sapere la mia coinquilina "reale" fa quando non sta con me e soprattuto con ragazzi che non sono io» serra duramente la mascella congiungendo le braccia sotto il suo petto.

«Oh, ho capito» mi posiziono davanti a lui assumendo la sua stessa postura «e fammi capire, mio caro Lukey, come fai a sapere tutto ciò, eh? Per caso mi stavi spiando?» lo provocai colpendo la sua spalla mentre uscivo dal bagno lasciandolo ammutolito dal tutto.

-

Dovevo riconoscermi che il lavoro domestico era qualcosa di davvero stancante. Quel pomeriggio dopo essermi ripresa a pieno avevo iniziato per noia a lavare il pavimento di ogni stanza, spolverato ogni mensola e mobile ed adesso - con grande energia - cercavo di scrostare del ketchup da alcuni piatti abbandonati a loro stessi da probabilmente molto prima del mio arrivo.

Uno sguardo attento bruciava intensamente sulla mia schiena e non appena mi girai scorsi la figura del biondino appoggiato all'anta della porta con entrambe le braccia incrociate al petto ed uno sguardo attento su di me.

«abbiamo una lavastoviglie» disse piatto Luke muovendo dei passi verso il frigo da cui estrasse due birre. Le stappò ed una domanda comparve naturalmente nella mia testa: da dove spuntavano tutte quelle bottiglie di birra? Che avesse un rifornimento a vita di birre sotto al suo letto? O che la lavatrice nascondesse cassette di birre ammontonate?

Pensando ai possibili nascondigli del suo nettare non mi ero accorta di star guardando torva la bottiglia di birra in mano al ragazzo seduto a tavola e della birra posta al mi fronte.

«potremmo parlare? Ti ho anche stappato una birra, così bevi qualcosa» borbottò non guardando neanche un secondo i miei occhi, strano, solitamente lui era il primo a mettermi in imbarazzo con i suoi sguardi penetranti.

«È successo qualcosa?» chiesi stranita sedendomi a tavola e scansando la bottiglia; stamattina, mentre vomitava abbracciata al wc, ho deciso che non avrei mai più toccato qualcosa che non fosse analcolico.

«No, cioè... sì. Mi spiace averti dato della donna di bassi ranghi e... Scusami. Non so cosa mi abbia preso, solo che appena ho visto te e Calum ballare qualcosa nel mio stomaco ha iniziato a muoversi. Credevo fossero le tortillas che avevo mangiato nel pomeriggio ma le avevo smaltite quello stesso giorno e quindi non lo so, cioè ero venuto a cercarti e vi ho trovato appiccicati e mi ha dato fastidio, ma ciò non ha senso perc-»

«è okay Luke, eri solo un po' preoccupato perché non mi trovavi probabilmente, nulla di grave, nel senso, la gelosia è un'emozione che si prova in conseguenza ad un sentimento forte, non vedo perché tu debba averne nei miei confronti» lo interruppi.

«Sì...» disse prolungano la "i".
Perché quel "sì" mi sembrava così poco convinto? Che ci fosse altro dietro?

Capitolo orribile 👎🏻👎🏻👎🏻

Soap - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora