Capitolo 1

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BUUUMMMM!!!!!

Jemma fu svegliata da un rumore assordante proveniente dal piano di sotto. Scese dal letto e andò in cucina dove i genitori, come tutte le mattine, preparavano la colazione. Entrata in cucina vide una scena che la sbalordì: suo fratello maggiore stava preparando la colazione.
<<Che cosa stai facendo? E dove sono mamma e papà?>> gli chiese in tono un po'
scorbutico.
<<Sto preparando la colazione Jemma, non si vede?>> le rispose il fratello.
<<Io lo vedo benissimo, è solo che non è da tutti i giorni vederti in piedi a quest'ora per preparare la colazione>> <<Be ti ci dovrai abituare sorellina; ho trovato lavoro>> le disse il fratello orgoglioso di se stesso. 
Il fratello di Jemma, Jonathan, non era proprio il tipo di persona che si rimbocca le maniche, ma a volte la sapeva stupire. Aveva 19 anni, capelli biondo cenere e occhi verde smeraldo, qualità che Jemma aveva sempre invidiato. Lei invece aveva 15 anni, capelli castano scuro e  occhi castani; l'esatto opposto del fratello.

<<Tu avresti trovato lavoro?>> Si mise a ridere di gusto, ma Jonathan la ignorò completamente. Jemma andò disopra per prepararsi. Oggi aveva voglia di cambiare un po', quindi aprì l'armadio e prese un semplice vestito azzurro pastello, e naturalemente la sua fedele compagna: una giacca di pelle rossa che i suoi genitori le avevano comprato l'estate scorsa. Scese in cucina e trovò i suoi genitori che facevano colazione insieme a Jonathan. Bevve il suo cappuccino stranemante non avvelenato e prese una fetta di pane. Salutò i suoi genitori e uscì di casa per andare ad un'altra noiosa giornata di scuola.

Jemma abita nel centro di Venezia, in una casina modesta ai margini di un canale. La scuola si trova lontano da casa sua, quindi tutte le mattine non prende l'autobus, ma una gondola. Durante il breve tragitto, a Jemma è sempre piaciuto chiudere gli occhi e sentire l'acqua che scivola dolcemente lungo la gondola.
Arrivata davanti l'imponente edificio storico, vede molti dei suoi compagni che parlano fra di loro, ma che  naturalmente non la  degnano neanche di uno sguardo. Lei è la secchiona della classe che legge sempre e quindi i suoi compgni al reputano noiosa.
Si stava dirigendo verso l'entrata, quando sente da dietro qualcuno che la chiama. Capisce subito chi è, anche perchè nessuno apparte lui, le parla.
<<Non riuscivo a trovarti, ma dove eri finita?>> le chiese Jack con il fiatone.
Jack è il migliore amico di Jemma da anni; ha i capelli castano corti e occhi color nocciola. Quei due sono inseparabili.
<<Lo so scusa, sono arrivata un po' in ritardo>>
Ad un certo punto Jack la prende in braccio e comincia a cantare: <<Tanti auguri a te, tanti auguri a Jemma, tanti auguri a te>>
<<Mettimi giù e poi ti ho già detto che non voglio che mi si facciano gli auguri, per me è un giorno come un'altro>> gli disse un po' imbarazzata.
DRIIIIIIIIIIIIIIIIN!!!!!!!!!
<<Adesso andiamo, che abbiamo anche la verifica di italiano>> le ricordò Jack.
<<Oh no, me ne ero completamente dimenticata>>
<<Figurati se tu non sai tutto come al solito>>
<<Però stavolta non ho ripassato e non mi sento pronta per niente>>
<<Come tutte le altre volte>> disse a bassa voce Jack
<<Che cosa hai detto?>>
<<Assolutamente niente>>
Jemma gli tirò un pugno amichevole su un braccio e insieme salirono in classe.

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