Tutti i ragazzi si guardarono con preoccupazione e sconforto.
<<Stai tranquilla, appena uscirai di qui e avrai delle risposte alle tue domande, ci crederai. >> disse "Harry" cercando di tranquillizzare i suoi amici.
<<Bene allora portatemi fuori da qui, così magari ci crederò, anche se ne dubito.>> disse Jemma con falso entusiasmo.
Jason allora con fare galante, fece un inchino che la invitava a seguirlo.
Jemma scese dal letto e camminó verso Jason, sotto lo sguardo degli altri; distolsero poi subito lo sguardo e si misero a parlare fra di loro. Solo una persona continuava a fissarla; era Ricky che la guardava con curiosità, ma appena si accorse di essere notato distolse anche lui lo sguardo. <<È molto strano quel ragazzo, ma al tempo stesso interessante>> pensò Jemma.
Seguì Jason oltre la porta dell'infermeria e in lunghi corridoi fin troppo familiari. Le pareti dei corridoi erano tappezzate di quadri di vario genere. Arrivarono poi ad una grande scalinata, anzi a moltissime scalinate. Jemma rimase senza fiato.
<<Penso tu sappia già che cosa hanno di particolare queste scale, vero? >> disse Jason camminando verso la scala.
<<É solo un trucco questo vero? C'è sul serio, non esistono quelle scale >> disse Jemma ancora molto confusa.
<<Se lo dici tu>> rispose Jason
Jemma fece per mettere il piede sul primo scalino, quando la scala prese a muoversi all'improvviso. <<Alle scale piace cambiare>> disse Jemma a voce alta.
<<Esattamente. Vedi che ci credi allora>>
<<Non ho detto questo. É solo che queste scale sono identiche a quelle in Harry Potter ma non è possibile >> disse Jemma guardandosi attorno.
<<Perché queste sono quelle di Harry Potter>> disse Jason serio, rivolto a Jemma
La guardò per qualche istante, poi si voltò e continuò a scendere le scale. Jemma fece fatica a stargli dietro. Alla fine raggiunsero l'ultima scalinata che dava su un enorme atrio con due imponenti porte laterali.
Le sembrava tutto troppo familiare, ma non poteva essere davvero quel castello.
Seguì Jason attraverso la porta subito a sinistra che conduceva ad un'enorme sala, la più lunga che Jemma avesse mai visto. C'erano 4 lunghi tavoli spinti ai lati della sala, al fondo c'era un lungo tavolo disposto orizzontalmente e con al centro un grande sedia di una strana forma. Di fianco al tavolo c'erano 4 ampolle giganti, fin troppo familiari. Ma il soffitto fu la cosa che fece rimanere a bocca aperta Jemma.
La sala era illuminata da migliaia di candele accese sospese a mezz'aria.
<<Chiudi la bocca che ti entrano le mosche>> disse Ricky da dietro, che nel frattempo li aveva raggiunti.
<<Oddio giusto, scusate. È che é tutto così assurdo, mi ricorda tantissimo la sala grande di Harry Potter, ma so che non è possibile che esista veramente. Oppure siamo un una riproduzione del castello? Esigo di sapere subito dove mi trovo!! >> disse Jemma un po' alterata, a chiunque le sapesse dare una risposta.
<<A questo puoi risponderti da sola se hai letto con attenzione i tuoi preziosi libri>> disse Ricky annoiato.
<<Proprio quel ragazzo non lo sopporto, é troppo sicuro di sé e scorbutico >> si disse Jemma.
<<Ma non è possibile sapientone, questa non può essere veramente Hogwarts. Magari mi state facendo un scherzo televisivo o robe simili e questo è solo un semplice castello arredato come quello di Harry Potter >> disse Jemma rivolta a Ricky.
<<Questo non è uno scherzo Jemma, come dobbiamo provatelo ancora?! >> le urlò quasi contro Ricky.
<<Bene adesso ha superato il mio limite di sopportazione.>> si disse Jemma infuriata.
<<Si ma stai calmo bello. Sarai anche il più figo di tutti qui, ma nessuno ti dà il diritto di rivolgerti con quel tono a me, hai capito? Altrimenti prendo e me ne vado, cosa che avrei dovuto fare da tempo. Però desidero delle risposte per quello che è accaduto, quindi se non ti dispiace, mi dovrai sopportare ancora per un po', va bene? >> disse Jemma esasperata.
Ricky la guardó con divertimento. Non rispose a Jemma però non disse più nulla.
<<Adesso ridi anche? Che cosa avrei detto di così divertente adesso? >>.
<<Niente solo che mi hai dato del più figo >> disse Ricky con sguardo malizioso.
<<Primo non mi guardare il quel modo, secondo è proibito dire la verità qua dentro? >>
<<No no assolutamente, anzi mi fa piacere che qualcuno apprezzi la mia immagine, ma non posso non farti notare che sei diventata rossa come un pomodoro in faccia >> disse Ricky sghignazzando rivolta a Jemma.
<<Adesso ridi pure di me oltre a trattarmi male. É così divertente per te trattare le persone in questo modo? >> Nel frattempo tutti intorno si erano zittiti. Stavano assistendo alla litigata dei due senza dire una parola.
<<No, veramente per il momento l'ho fatto solo con te, perché mi diverti quando sei a disagio e a farti arrabbiare. >> disse sempre con quel suo ghigno stampato in faccia.
Jemma non riuscí per la prima volta a trovare delle parole per ribattere. Non riusciva a spiegarselo, rimase solo incantata a fissare Ricky come una scema. Ma appena si accorse di mostrare troppo interesse verso di lui, distolse subito lo guardo.
<<Quel ragazzo mi fa proprio uno strano effetto. Mi piace quando mi tratta così e mi fa arrabbiare, ma al tempo stesso è fastidioso. Però adesso che lo guardo meglio in effetti mi attrae e molto anche. É carino, sembra furbo e intelligente, sicuramente il senso dello humor ce l'ha, é un po' tropo sicuro di sé, però è proprio questo che lo rende interessante.>> Jemma fu distratta dai suoi pensieri da "Percy" che le schiocco una mano davanti.
<<Terra chiama Jemma. Ci sei? >>
<<Eh?! Si si ci sono, stavamo dicendo... Ah si, dicevo che questo secondo me è uno scherzo, non avete prove per dimostrarmi che è veramente il castello di Hogwarts. >> disse Jemma riprendendosi dal suo stato di trance.
<<Noi le prove le abbiamo, bisogna solo vedere se tu sei disposta a crederci veramente. >> disse "Harry" serio.
<<Allora mostratemele, che aspettate. >> disse Jemma con impazienza.
"Harry" allora estrasse dalla sua tasca una sorta di ramo di legno, molto simile tipo ad una bacchetta, perché intagliato e dritto.
Portó la bacchetta davanti a sé, in direzione di un libro e disse: <<Wingardium Leviosa>> e il libro che si trovava sul tavolo iniziò a sollevarsi nel vuoto da solo, senza fili p che nessuno lo stesse toccando. Jemma rimase esterrefatta e incredula di quello che stava vedendo.
<<Forse adesso ci crederai. Puoi controllare non ci sono fili che lo sostengono. >> affermò "Harry" mentre fece ritornare sul tavolo il libro.
<<No... Io... Non ho parole... >> andò controllare e in effetti non c'era nessun filo legato al libro. Quella era stata vera magia.
Tutti i desideri e i sogni di Jemma si stavano per realizzare, o quasi. Incominciava a credere nelle parole dei ragazzi, ma non sapeva quello che la stava aspettando nell'immediato futuro.
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I believe it
FantasySe le tue cinque saghe preferite venissero nel mondo reale? Jemma Nightraven ha 17 anni e vive con la sua famiglia nel centro di Venezia. Va in una scuola un po' stana, ha dei professori stravaganti e non ha amici. Ma un giorno come tanti altri camb...