La scuola di Jemma è incredibilmente noiosa e con dei professori fuori dal comune. I suoi compagni non sono da meno, si vestono in modo stravagante e usano il linguaggio di un'altro pianeta.
Entrati in classe, Jemma e Jack, si siedono ai loro posti e la professoressa piú antipatica di tutta la scuola, la Purrazza, consegna la fatidica verifica di italiano.DRIIIIIIINNN!!!!
Quando finalmente l'ultima campanella suonò, Jemma e Jack si alzarono in fretta e furia per non essere travolti dall'onda di ragazzini urlanti. Usciti si incamminarono sulla direzione di casa, chiaccherando sulla terribile verifica svolta quella mattina.
Jemma lasciò Jack davanti casa, non molto lontana dalla sua. Lo salutò e lo guardò mentre entrava in casa, ma appena si voltò, andò a sbattere contro un ragazzo, facendole cadere tutti i libri di scuola. Era un ragazzo all'incirca sui 17 anni, con dei bellissimi occhi verde mare e dei capelli neri che gli ricoprivano la fronte. Il ragazzo era accompagnato da una ragazza molto carina con dei bellissimi capelli biondi, fermati in una treccia laterale e dei curiosi occhi grigi. Il ragazzo si chinò a raccogliere i libri caduti, ma invece di prenderli, raccolse un foglio in particolare e lo guardò attentamente.
Poi il ragazzo le disse: <<Il tuo nome è Jemma, giusto?>>
<<E perchè mai dovrebbe interessarti? Non ti conosco nemmeno>> le rispose.
<<Quindi questo è il tuo nome?>> le domandò di nuovo, indicandole il nome scritto sul foglio.
<<Può darsi>>
<<E immagino che oggi sia il tuo sedicesimo compleanno?>> Jemma rimase pietrificata.<<Come fa a saperlo?>> si domandò a se stessa. Provò a ricordare se li avesse gia conosciuti in passato. Ma quei due ragazzi le fecero solo venire in mente: <<Assomigliano moltissimo a ... Ma cosa sto dicendo. Non è possibile>> Jemma fu distolta dai suoi pensieri, dallo sguardo interrogativo del ragazzo, che nel frattempo aveva raccolto tutti i libri da terra e messi fra le braccia di Jemma. Ma lei spaventata, gli strappò il foglio ancora in mano e scappò verso casa. Mentre correva, sentì il ragazzo urlare: <<NON TI FIDARE DI NESSUNO, NEANCHE DELLE PERSONE CHE CONOSCI>>
Arrivata a casa, entrò come una furia. Suo fratello la guardava sorridendo e le disse ironico:<<Scommetto che sei entrata in casa correndo perchè avevi tanti compiti da fare>>
<<Si esatto. Non c'è un minuto da perdere>> e andò dritta in camera sua, ancora con il foglio in mano. Pensò a quel misterioso ragazzo e su come facesse a sapere che oggi era il suo compleanno. <<Non ti fidare di nessuno, neanche delle persone che conosci>> Jemma ripensò alle ultime parole del ragazzo, ma poi si disse che forse era un ragazzo della scuola e aveva sentito Jack cantare. Cercò di convincersi che quello fosse il vero, però perchè non si dovesse fidare neanche delle persone che conosce, non se lo spiegava. <<Magari è solo uno stupido scherzo>> pensò Jemma, ancora un po' turbata.<<Secondo me l'abbiamo spaventata. Così non ci aiuterà>> disse la ragazza dai capelli biondi.
<<Vedrai che ci aiuterà, ne sono sicuro>> La ragazza si girò e si allontanò, ma il ragazzo disse ancora: <<Ci rivedremo molto presto Jemma Nightraven>>
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I believe it
FantasySe le tue cinque saghe preferite venissero nel mondo reale? Jemma Nightraven ha 17 anni e vive con la sua famiglia nel centro di Venezia. Va in una scuola un po' stana, ha dei professori stravaganti e non ha amici. Ma un giorno come tanti altri camb...