nono.

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LAUREN

girls like girls like boys do,
Nothing new.

Camila è un angelo.
Non me lo aspettavo, è la persona che stavo cercando.
È la mia metà, mi completa, ne sono sicura.
I giorni passati con lei sono stati meravigliosi, con lei è tutto così magico.
Lei dice che siamo migliori amiche, che non ha mai avuto un'amicizia così bella.
E lo penso anch'io, ma Normani mi ha fatto venire una specie di dubbio, qualcosa dentro il mio corpo che non so spiegarvi.
Ho sentito delle fitte allo stomaco e non sapevo come reagire.

Due ragazze non si guardano negli occhi in questo modo, capitemi..

Questa fu la frase di Normani non appena varcai la soglia dell'aula, appena tornata dal bagno, questa mattina.
Quando poi si accorse di me si zittì e cambiò discorso facendo finta di nulla.

Ma adesso, adesso che mi trovo seduta su questo prato di sera, ascoltando Girls like Girls di Hayley Kiyoko, sento che Normani non aveva tutti i torti oggi.
Se fossimo solo delle semplici amiche perché è quasi quattro mesi che ci comportiamo come una coppia?
Ci teniamo la mano tutte le volte che stiamo insieme, lasciandola solo se è strettamente necessario.
Ci scambiamo sguardi complici e continui e, ogni volta che i miei occhi si incastrano ai suoi, sento il suolo staccarsi letteralmente dalla pianta dei miei piedi.
Siamo entrambe gelose l'una dell'altra, come se avessimo paura che qualcuno possa separarci.
Lottiamo per poter passare anche soli cinque minuti insieme.
E poi ha quel viso perfetto, delicato, sembra disegnato dai suoi lineamenti ben definiti.
È semplicemente la mia piccola Camz.

Ma so bene che sarebbe inutile provarci con Camila, è etero e non vorrei rovinare il nostro rapporto per uno stupido pensiero.
Non vorrei perderla per niente al mondo, stiamo bene così e mi va più che bene.

E poi a me continua a piacere Jane, dell'ultimo anno.

Quando muovo il braccio per afferrare il cellulare poggiato sul prato verde, illuminato dal chiarore della luna, noto i piccoli segni evidenti sul mio polso.
Ripenso a Camila oggi, il suo volto ricoperto da paura e tristezza.
Sono un mostro, non sono capace di far star bene me stessa ed incasino la vita degli altri, dandogli altri pesi da sopportare.

Sospiro e ci passo l'indice sopra, riuscendo a percepire sotto il mio tocco un lieve rialzamento.
Porto lo sguardo verso la luna, circondata da milioni di stelle.

Baby Camz.💕
Non è vero, sei stata tu a dire che sapevo già il motivo, ma no, non lo so Lauren.

Questo fu uno dei tanti messaggi della mia conversazione con Cam dopo questa mattina.

La verità è che non sto affatto bene, i miei genitori sono sull'orlo di un precipizio, litigano di continuo e molto probabilmente a breve si lasceranno.
Mio padre è uno stronzo, crede di poter fare quello che vuole, non è la prima volta che litigano così tanto da arrivare a questi livelli, probabilmente mio padre farà come sempre, andrà via, ad alcolizzarsi chissà dove e poi tornerà, mentre mia madre lo accoglie a braccia aperte.

Ecco perché non vado sempre d'accordo con mia madre, sbaglia, io non tornerei con un uomo del genere.
Gli voglio un bene immenso, perché dopotutto è mio padre, ma con mia madre sbaglia di grosso ed ancor di più avendo tre figli non può comportarsi come gli pare e piace.

Ad esempio io ci sto male, ci sto dannatamente male a tal punto di cercare di reprimere il dolore causandone altro fisico, che in realtà lacera solo il mio cuore, facendomi stare peggio.

Il secondo motivo potrà sembrare banale, ma indovinate un po'?
Non sto bene con me stessa e basta, non mi sento abbastanza per gli altri, litigo spesso con le mie amiche più care, anche con Jane, solo per il carattere che mi ritrovo.

Mi mostro acida con chiunque, non voglio mostrare le mie debolezze a nessuno, sarebbe troppo pericoloso.

Il che mi porta ad avere un carattere di merda e perdere conseguentemente persone, di continuo.

Rispondo mostrandomi strafottente, come se mi importasse poco e niente della vita, come se fosse solo qualcosa da finire non appena avrò tempo, non importante abbastanza per essere la mia priorità.

In realtà non è così, ho un cuore anch'io, non è del tutto intero, ma esiste.
Solo deve coprirsi adesso, altrimenti rischierà sul serio di rompersi del tutto e non avere solo qualche crepa qua e là.

I miei pensieri vengono interrotti quando qualcuno mi spinge a spostare lo sguardo dalla luna, facendomi voltare, è mio fratello, Chris.

'ti prego Lo, rientra in casa, stanno litigando di nuovo e non ne posso più, Taylor sta anche piangendo.'

Taylor è la mia piccola sorellina di appena undici anni, deve davvero sopportare tutto questo?

Mi alzo velocemente raccogliendo il mio cellulare e raggiungo Chris in casa, poggio l'apparecchio elettronico sul bancone in cucina e mi dirigo verso le voci urlanti, nel salone.
Mia madre sta per tirargli qualcosa addosso, prendo coraggio e, con gli occhi rossi minacciosi di sgretolarsi in lacrime da un momento all'altro, un nodo che mi blocca la gola ed il respiro, inizio a parlare.

"SMETTETELA!"-ottengo la loro attenzione come da mia richiesta e cerco di non urlare, riprendendo fiato.-"IN QUESTA CASA NON CI SIETE SOLO VOI, VOLETE LITIGARE?
BENE, FATELO FUORI DA QUI, ABBIATE RISPETTO PER I VOSTRI TRE FIGLI CHE ASCOLTANO GIORNALMENTE, CONTRO LA PROPRIA VOLONTÀ, LE VOSTRE LAMENTELE." Adesso si che mi sento meglio, non ne potevo più.

Vedo poi mio padre avvicinarsi con fare violento verso di me e lo guardo con un velo di disprezzo, mi trattengo dal non sputargli in faccia e lo osservo avvicinarsi sempre di più con i pugni serrati.

'Che c'è? Vorresti picchiarmi, Michael?
Come le ultime volte?'

Lo sfido chiamandolo con il suo vero nome e lui quasi ringhia verso di me, neanche fosse un animale.

'mi fai schifo.'mormoro.

Li lascio lì e salgo le scale rapidamente per andare da Chris, intimandolo di stare con Taylor e cercare di calmarla.

Non reggo più, sento le lacrime offuscarmi la vista, non vedo più nulla.
È tutta una serie di errori, combatto contro questa vita giornalmente e sono stanca, sono stanca di stare male per i miei genitori.
Raggiungo il bagno e mi chiudo a chiave, sedendomi poi poggiando le spalle alla porta, crollando in un fragile pianto.

Porto le mani sul volto e mi copro, cercando di nascondere i miei mostri da ciò che mi circonda.

Cerco di ricordare dove ho messo la lametta e quando sto per alzarmi mi ricordo di Camila.

'Promettimelo'

Aveva detto così, non voglio deluderla.

Camila.
Ho bisogno di lei, adesso.

Kiss me again || camrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora