Capitolo 1

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Parigi 1849

Era una gelida notte di marzo e fuori pioveva, in quella casa regnava il silenzio e l'oscurità.

< Ragazzi tra poco dovremo cambiare paese, ormai sono quasi nove anni che siamo qui a Parigi e la gente sta iniziando ad insospettirsi >

Disse Yoongi sorseggiando un bicchiere di vino rosso seduto nell'ampio salone di quell'immensa villa vicino a Champs Elysees in cui vivevano lui e i suoi amici. I due in quel momento lo stavano degnando di una sufficiente attenzione, ma non con particolare entusiasmo, seduti o meglio, semidistesi sul divano di fronte a lui, illuminati appena dalla fioca luce delle candele che metteva in risalto i loro occhi.

< Che peccato... Le parigine hanno un sapore così buono! >

Esclamò sconfortato JungKook passandosi la lingua fra le labbra esponendo appena i canini.

< Hai ragione Kookie, sono così dolci e succulente, ma Yoongi Hyung purtroppo ha ragione... Dobbiamo andarcene, mi dispiacerà lasciare la mia adorata Amélie > aggiunse amareggiato Taehyung, disteso con la testa nelle gambe di Kook, il quale giocava con la sua frangetta arrotolandosi i capelli del amico nell'indice.

< Beh Tae, in effetti potevi sfamarti senza fare tanti sforzi, per non parlare della vostra, così attiva vita sessuale. A volte mi chiedo come sia possibile che quella povera ragazza non sia ancora morta! > aggiunse Yoongi malizioso < Ma tranquillo, vedrai che troverai un'altra ragazza da soggiogare a tuo piacimento e farle fare tutto ciò che vorrai, oppure potresti cambiarne una ogni sera come facciamo io e Kookie > continuò fissandolo con un sopracciglio alzato e un aria visivamente divertita

< Ed è proprio quello il bello! È così eccitante sedurle per poi farle tue > disse Jungkook mordendosi il labbro fissando l'amico dall'alto. < Non c'è divertimento nel averne una sola > i suoi occhi rossi brillarono di una sfumatura scarlatta.

Taehyung replicò fingendosi offeso < Ehi, io sono un gentil'uomo. Quando trovo quella che riesce a soddisfarmi in tutto per tutto non la lascio di certo andare tanto facilmente, dovreste saperlo...> concluse con un piccolo sogghigno divertito.

< Ma sentitelo, e lui sarebbe il gentil'uomo > disse Kook scoppiando in una sonora risata assieme all'amico.

< Nessun gentil'uomo farebbe alle ragazze quello che fai tu, comunque hyung io propongo di andare in Inghilterra > aggiunse illuminandosi nel pronunciare le ultime parole.

In effetti al momento l'Inghilterra era una delle più grandi potenze mondiale e lo stato tecnologicamente ed economicamente più avanzato d'Europa.

Yoongi e Taehyung si osservarono, valutando per un momento la proposta, per poi fare spallucce e accennare un piccolo sorriso.

< E Inghilterra sia! > dissero assieme facendo sorridere soddisfatto il più piccolo dei tre.

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Londra 1850

I tre ragazzi erano arrivati a Londra dopo un viaggio di una settimana a bordo di una delle navi più lussuose che si siano mai viste. Nella prima classe e dotati di ogni comfort riservato alla nobiltà, ai tre l'attraversata dello stretto della Manica sembrò durare una eternità, per non parlare dell'avversione di Taehyung per i mezzi acquatici. Lui e JungKook non poterono neanche distrarsi più di tanto nella prima classe, data la serietà e la quiete dei presenti e Yoongi preferiva di gran lunga riposarsi nella cabina o spennare per bene tutti quei comuni mortali giocando a poker che unirsi ai vani tentativi di baldoria degli amici. Quando dovevano attraversare dei viaggi per mare, infatti, Kook e Tae preferivano passare la maggior parte del tempo con le persone di terza classe, le quali si divertivano ballando, bevendo e giocando a carte. Stare in mezzo a loro li faceva sentire più a loro agio.

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