Capitolo 6

21.3K 307 23
                                    

Se n'era appena andato ed io ero sola nel letto.
Continuavo a chiedermi perché aveva quel carattere: prima dolce poi stronzo, fatto sta che ci rimasi male nel vedere che se n'era andato così.

Finalmente arrivò mezzogiorno e, senza dire nulla a Christopher, scesi le scale e andai in cucina per cucinare qualcosa per me e per lui.
Controllai il cellulare e trovai un messaggio: Poverina, la bimba si è ammalata! Chissà Christopher come ci è rimasto male, senza la sua puttanella da scopare si annoierà a morte :( Meno male che ci sono io che gli farò cambiare idea, magari con qualche tua foto compromettente oppure con qualche droga. Ciao puttanella ;)

-Ethan.

Meraviglioso! Ora non posso più fare nulla senza che questo Ethan mi perseguiti!

«Che ci fai tu qui? Ti avevo detto di stare a letto. Il pranzo te lo avrei portato io.» la voce di Christopher mi fece sobbalzare e, non appena si avvicinò, mi levi il cellulare di mano e lesse il messaggio.

Dalla bestemmia che ci pianto, scese giù il Signore.
«CHE CAZZO GLI PASSA PER LA TESTA A QUELLO?! QUANTE VOLTE GLI DOVRÒ DIFE CHE NON MI PIACE IL CAZZO?» iniziò a sbraitare e io mi impaurii.

«Padrone si cal-»

«PADRONE UN EMERITO CAZZO!»

«Christian, calmo!»

«NO CHE NON MI CALMO! IO CON TE POSSO FARE QUEL CAZZO CHE MI PARE, LUI NON SI DEVE INTROMETTERE!»

Mi avvicinai mentre lui continuava a sbraitare e gli misi una mano sulla guancia.
«Chris...» sussurrai.

Smise immediatamente di bestemmiare e di gesticolare, e mi guardò.

«Chris, me lo hai detto tu stesso che, finché sarò con te, non potrà mai accadermi nulla, e sai che mi fido di te.»

Il suo sguardo si illuminò.
«Ti fidi di me?»

Sospirai.
«Certo Christopher che mi fido di te! Insomma, sarò anche la tua Schiava ma, caratterialmente, siamo praticamente uguali, perciò mi viene facile fidarmi di una persona con il carattere più o meno uguale al mio.»
Inventai tutto sul momento.
Era una mezza verità.
Certo, mi fidavo di Christopher anche per il carattere (nonostante lui fosse più manesco e capannone), ma mi fidavo di lui perché so che, con o senza il suo volere, non sarebbe riuscito a farmi del male, almeno fisicamente. E poi perché mi ci ero affezionata.

Lui mi guardò qualche secondo e si avvicinò pericolosamente con le labbra vicino alle mie.

«Era questo che volevo. Volevo la tua fiducia.»
E, detto ciò, mi baciò.
Un bacio travolgente, uno di quelli rudi ma dolci allo stesso tempo: possessivo.

Le sue mani scesero sui miei fianchi per afferrare il bordo della maglietta e l'alzarono di poco prima che io lo fermassi.
«Christopher... Non mi sembra una buona idea...»

«Avrò anche la tua fiducia, ma sono pur sempre il tuo Padrone, e quando ho voglia io, tu te la fai venire.» sibilò a denti stretti.

Così cattivo nei miei confronti non l'avevo mai visto, era sempre stato carino nei miei confronti, forse un po' rude, ma andiamo, a quale donna non piace un ragazzo con un pizzico di cattiveria?

«P-Padrone...»

«Taci e spogliati!»

Mi spogliai lentamente e vidi i suoi occhi scendere lungo il mio corpo.
«Cazzo se sei bella, Abigail!»

In meno di trenta secondi ci trovammo stesi con lui sopra e io sotto.
«Vuoi dominare? Te lo concedo.»

Feci cenno di no con la testa; ero inesperta, avevo fatto sesso una volta e, molto probabilmente, avrei mandato tutto a rotoli.

«Vabbè. Conta altre cinque volte, dalla sesta in poi tu commenderai mentre scoperemo.»

Fortunatamente avevo iniziato a prendere la pillola, infatti, non appena mi penetrò, non mi venne l'ansia del preservativo. Le sue spinte erano più rudi rispetto alla prima volte che facemmo sesso; la sua mano piegò la mia gamba facendo sì che si aggrappasse al suo bacino; le sue labbra cercavano fameliche le mie e la sua lingua entrava irruenza e senza indugi nella mia bocca.
Per quanto riguarda la mia partecipazione in quella scopata, era un po svogliata; ero eccitata, quello sì, ma il fatto che mi avesse praticamente ordinato di scopare mi fece passare un po la voglia.
Continuava ad affondare in me e, dopo qualche minuto, la mia partecipazione migliorò per qualche strana ragione e iniziai a muovere il bacino in sincro con il suo.

Dieci minuti dopo venimmo entrambi.

«Ricorda: quando qualcuno di noi due a voglia, l'altro deve accontentare o saranno guai.»

Submissive slave Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora