Capitolo 16

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Ormai erano passati tre giorni; ero in Sicilia a subirmi continui prelievi al sangue, punizioni e maltrattate.
Mi tenevano rinchiusa in una stanza buia, nella quale vi era solo una piccola finestra, un letto rovinato e cigolante con il materasso più duro del caz- okay, basta, e un piccolo water dove non andavo quasi mai, dato che mi davano poco da magiare e si e no mezza bottiglia d'acqua del rubinetto. Sperai solo che non mi venisse la legionella.
Ero stesa su quel cazzo di materasso mentre cercavo di coprirmi con quello straccio che mi avevano dato quando qualcuno entrò dalla porta.

«Turner vuole vederti. Vedi di muovere quel bel culo che ti ritrovi e fila da lui.»

Più impaurita che mai me ne andai di sopra alla ricerca di Christopher.

Una guardia mi guidò verso il suo ufficio e, appena aprì la porta, volevo scomparire.
Sulle gambe di Christopher c'era una ragazza mezza nuda che gli baciava il collo senza curarsi del fatto che fossi entrata.

«Layla, levati. Continuiamo dopo...» le disse Christopher prima di farla alzare e mandarla fuori dalla porta.

«Siediti.» ordinò.
Avevo paura. Era ritornato quello di prima.

«Senti Abigail, io sono stato obbligato a fare questa cosa: a farti mia, a farti stare male, a farti passare tutto questo inferno... a dirti che ti amo.»

Lacrime calde e tristi scesero dal mio volto senza sosta; io lo amavo, la amavo per davvero, ma se lui per tutto questo tempo ha finto non potevi fare altro che dimenticarlo.

«Prima di ritornare alla realtà, quella dove ti dovrò chiamare "padrone", dove dovrò servire te e le tue puttane, sappi una cosa: sei uno stronzo, la persona più spregevole di questo mondo. Mi hai fatto innamorare di te per poi usarmi a tuo piacimento; ti sei preso ciò che di più puro avevo, ti sei preso la mia felicità e la mi vita. Ti odio Christopher Turner.» dissi apatica.
Non provavo più alcun sentimento; le lacrime si erano seccate sulla mia pelle, il mio cuore si ruppe in mille pezzi, e tutti i miei sentimento, belli e brutti, scomparirono nel nulla: ero apatica.

«Bene, fai bene ad odiarmi, perché mi farò odiare ancora di più. Chiama dentro Layla, con te ho finito.»

E così feci.
Chiamai la puttana, e, non appena chiuse la porta, sentivo già i gemiti.

Lo odiavo.


HIIII
Scusatemi se è corto, ma soprattutto perché è da più di un mese che non posto capitoli, ma, col fatto che sono in un Liceo Linguistico, ho da studiare tanto. Troppo.
Ebbe si, Christopher ha finto per tutto questo tempo, ma chissà, magari si ricrederà...
Abigail invece è a pezzi; l'amore della sua vita la "uccisa".

Che cosa potrà succedere?

Alla prossima.
Gnao.

All The Love M.M

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