Capitolo 5

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Dire che Christopher era incazzato era un eufemismo, non si era nemmeno accorto che, sotto all'asciugamano, ero completamente nuda. Si vedeva chilometri che era incazzato con Ethan, e, ogni volta che rileggeva il messaggio, le vene del collo, del braccio e della fronte si gonfiavano sempre di più.

«COME CAZZO SI È PERMESSO?! IO POSSO SCOPARE CON TE QUANDO MI PARE E PIACE, POSSO FARE CIÒ CHE VOGLIO CON TE! SE VOLESSI TI POTREI ANCHE FAR INNAMORARE DI ME, MA SAPPIAMO ENTRAMBI CHE L'AMORE MOLTE VOLTE È UNA PERDITA DI TEMPO.» sbraitò Christopher.

Non so perché, ma quelle parole mi fecero male, insomma, non ero abituata a discorsi così diretti, anche perché, fino ad allora, non ne avevo mai avuti. Fatto sta che quelle parole mi ferirono, anche se non più di tanto; sapevo che Christopher non credeva nell'amore, e, in un certo senso, nemmeno io. Di certo non mi aspettavo di vivere la mia futura vita con un principe con i capelli biondi e gli occhi azzurri, con un castello per casa, guardie pronte a proteggerti da attacchi terroristici, e tutto il resto. Mi sarei aspettata di vivere una vita normalissima: sposarmi, avere figlio che mi dannano ogni trenta secondi, lavoro stressante, marito che, seppur lo ami, rompe i coglioni. Ecco come mi sarei aspettata di vivere, invece ero li, ero stata data ad una famiglia che nemmeno conoscevo per colpa di un mio antenato che, a quanto pare, non aveva molta fortuna sul vincere scommesse.

«Christ-»

«NO, CHRISTOPHER UN CAZZO! QUELLO LI CI ROMPERÀ I COGLIONI FINCHÈ NON GLI DARÒ IL CULO!»sbraitò, ma come dargli torto, aveva ragione, Ethan non lo avrebbe mollato.

Mi sentii comunque un po offesa e maltrattata da quel suo tono di voce, perciò senza dire niente me ne andai in bagno e, dopo essere uscita con l'intimo che lui stesso mi diede il primo giorno, me ne andai in camera mia augurando "buonanotte" molto formalmente.

Quella notte non dormii affatto, era come se ci fosse qualcuno che mi osservava. Avrei voluto andare da Christopher ma, dopo la mia uscita della sera prima, non mi sembrava il caso, così decisi di non pensare a niente e di provare a dormire per due orette, dato che erano le 6.00 del mattino e alle 8.00 dovevo alzarmi.

«Perché deve essere tutto così difficile? Io vorrei solo stare accanto a te, vorrei solo farti felice! E invece non possiamo, sono destinato ad andare con Ethan.» le lacrime gli solcarono quel bel viso che si ritrovava.

«Christopher, no, non lasciarmi! Non lasciarmi sola anche tu!» gli dissi piangendo.

Mi bacio con trasporto, dopodiché dovette salire in auto.

«CHRISTOPHER!»

«Hey, shh shh, sono qui.» una mano accarezzò la mia testa e un valore avvolse il mio corpo.

«Chris?» chiesi aprendo di poco gli occhi.

Sorrise dolcemente.
«Hai urlato il mio nome e pensavo che fosse successo qualcosa o che ti fosse arrivato un altro messaggio. Riposati, hai la febbre. Ricomincerai a lavorare quando starai meglio.»
Si alzò ma lo fermai.

«Dimmi.»

«S-Scusami per ieri sera, solo che non ho mai avuto a che fare con discorsi troppo diretti, quindi mi ha fatto strano. Sei arrabbiato?» chiesi con voce innocente.

«Teoricamente dovrei esserlo, insomma, se tu avessi fatto così con mio padre, ti saresti beccata una scopata violenta e tante sberle, meno male che l'hai fatto con me. Certo, con le ragazze che facevano così quando erano minacciate da Ethan le scopavo violentemente e non le facevo arrivare alla orgasmo, ma con te... Ah beh, con te non riesco a rimanere serio per più di due minuti.» rispose accarezzandomi il volto.
Si, si era avvicinato.

Mi alzai sorreggendomi sui gomiti e allungai la testa nella sua direzione. Lui capì ciò che volevo fare e mi facilito il compito avvicinandosi e posandomi una mano sulla guancia. Con gli occhi continuava a saltare dal mio sguardo alle mie labbra e, in meno di due secondi, le fece scontrare in un bacio passionale. Le lingue si rincorrevano e le mani smaniavano; non so come, me lo ritrovai a cavalcioni mentre mi sfilava la maglietta e osservava il mio intimo. Mi diede un altro bacio poi passò al collo, cospargendolo di baci, carezze e qualche succhiotto.
Gli sfilai la maglia e capovolsi le situazioni: iniziai a baciargli il petto fino ad arrivare nel basso ventre dove rimasi più del previsto. Facevo un "tira e molla", mi avvicinavo pian piano al bottone dei jeans con la mano, e poi l'allontanavo. Sentivo quanto fosse stressato in quel momento, così, per accontentarlo, gli sbottonai i pantaloni e glieli calai fino a sfilarglieli.
Si accorse che avevo ancora su i pantaloncini della sera prima, capovolse le posizioni e me li sfilò. Io, non contenta di stare sotto, mi rimisi a cavalcioni su di lui, sentendo i nostri respiri affannati perfettamente sincronizzati.

«Ti piace stare sopra, eh?» chiese lui affannato mentre iniziai a strusciarmi inconsapevolmente sul suo membro ormai duro.

Come risposta ricevette un mio gemito.
Si indurì.

Con le sue possenti mani percorse la mi schiena Fini ad arrivare al gancetto del reggiseno e sganciarlo. Mi ritrovai sotto di lui mentre continuavo ad ansimare per i suoi baci sui miei seni; mi tolse gli slip e stessa cosa feci io con i suoi boxer.

«M-Merda Abigail!» ringhiò a denti stretti quando iniziò nuovamente a strusciarmi.

Io trattenevo i gemiti, fino a quando lui m'incoraggiò a lasciarmi andare.

«Cazzo... Hai preso la pillola che ti ho dato ieri?»

Annuii con la testa e lui sembrò sollevato, a quanto pare non aveva il preservativo.

Prima che potesse entrare lo fermai.
«Farà male?»

Lui mi baciò dolcemente, cosa che non aveva mai fatto, poi disse: «Da ciò che mi hanno detto potrai sentire un po di dolore, se è troppo dimmelo che mi fermo, ma comunque dovrebbe trasformarsi in piacere.» e mi ribaciò dopo avermi sorriso.
Gemetti non appena sentì la punta del suo membro entrare.
Restò fermo per qualche secondo poi, dopo aver visto che non mi faceva più tanto male, iniziò a muoversi lentamente.
Il dolore che provavo inizialmente si trasformò in piacere puro, e in meno di una decina di minuti venimmo entrambi.

«Vado a preparare la colazione?» chiesi.

Lui mi guardò allucinato.
«Sei masochista per caso? Hai la febbre e ti ho appena preso la verginità! Mi vuoi morire mentre scendi le scale?!»

Risi e mi rimisi a letto.
«Puoi rimanere qui?» chiesi sussurrando.

«Devo lavorare.» e se ne andò.

SORPRESAAAAA!!!!
Due capitoli in un giorno, Wow.
Anche questo non è il massimo, soprattutto la scena "hot"... Non sono brava a scriverle, ma volevo provarci ahahahah.
Comunque volevo ringraziare tutti per le visualizzazioni, giuro, per me è un traguardo assurdo!
Alle persone a cui è piaciuto il capitolo posso fare una domanda? Like e commento?:)

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