[Alexander]
Suonata la campanella recuperai finalmente i libri e mi affrettai verso l'aula di letteratura, la mia prima lezione della giornata.
Fortunatamente, grazie all'agitazione generale non fui tra gli ultimi ad entrare nella classe, così mi fiondai ad un banco libero sul fondo dell'aula, accanto al ragazzo che prima Angel aveva deciso di intervistare. Nicholas Wayne, che ora si era messo il cappuccio nero della felpa sulla massa scura di capelli ricci.
Visto da vicino il riccioluto non sembrava avere una bella cera. Nonostante la sua pelle fosse pallida e perfetta, sotto gli occhi scuri dimoravano delle terribili occhiaie violacee probabilmente dovute ad una seria deprivazione del sonno.
Mi accorsi di starlo fissando quando la professoressa mi riportò alla realtà cominciando la lezione.
Le lezioni della prof Halliwell mi erano sempre andate a genio, non si fossilizzavano mai troppo sul programma, anzi seguivano sempre i temi di attualità che si presentavano. Oggi la lezione era incentrata sui giustizieri mascherati nella letteratura. Di come i personaggi dei romanzi potrebbero aver ispirato i vigilantes di oggi. Come ad esempio il Virginiano di Owen Wister, oppure l'uomo ombra di Walter B. Gibson.
Come il resto dei miei compagni finii anche io per distrarmi. Metà della classe stava ancora parlando di ieri sera e più ne parlavano più io mi agitavo.
{La sera prima}
Il sentiero che attraversava Centennial Park da parte a parte era praticamente isolato. Mi piaceva passeggiare per il parco di sera, quando si era già fatto buio perché diventava praticamente deserto, ed essendo parecchio esteso mi permetteva di non sentire i caotici rumori della città.
Doveva essere una serata come le altre. Non avevo fatto nulla di particolare tutto il pomeriggio ma fare una passeggiata dopo aver studiato in biblioteca mi era sembrata una buona idea. Arrivai in riva al fiume che divideva Metropolis da Gotham e mi misi ad osservare lo skyline della città di fronte. Dalla riva si potevano vedere i grattacieli ed edifici che rendevano Gotham la città pittoresca che era. Come il palazzo della Wayne Enterprise salvaguardato da gargoyle e falchi di pietra o i lussuosi appartamenti del Diamond District.
Sentii prima l'allarme e le urla. Solo dopo notai le fiamme. Guardai immobile uno degli ultimi piani del palazzo delle Industrie chimiche Ace esplodere. Mi guardai attorno, il parco era completamente deserto. Nella mia testa stavo già elencando i pro e i contro, ma non me ne fregava più di tanto visto che senza rendermene conto ero già a cinque metri per aria diretto verso il palazzo la cui metà superiore stava lentamente precipitando sulla strada sottostante piena di cittadini. Arrivato accanto al palazzo mi preparai a sorreggerlo mentre mi trovavo ad una settantina di metri per aria. La zona iniziò a riempirsi di sirene, tra volanti della polizia e camion dei vigili del fuoco, mentre a non troppa distanza un elicottero mi puntava addosso un faro. Per fortuna avevo il cappuccio in testa e dubitavo qualcuno sarebbe riuscito a vedermi in faccia. Una cosa era sicura, mio padre mi avrebbe ucciso.
{La mattina dopo}
"L'uomo ombra sembra il giustiziere che gira per Gotham! Come l'uomo ombra sicuro quello ha avuto un qualche trauma... Magari ha assistito ad un omicidio da piccolo!" Esclamò di punto in bianco Constance, riportandomi alla realtà. La Halliwell aveva raccontato di come l'uomo ombra fosse una figura che aveva ispirato molti supereroi dei fumetti. Constance era praticamente in quasi tutti i miei corsi, era quasi sempre zitta, ma quando parlava o era per fare un'osservazione veramente intelligente o era per parlare del bassista della band "The killing joke", un certo Jack Napier che faceva innamorare tutte le studentesse del paese con i suoi capelli verdi e fare sbarazzino.
"L'ombra sa!" non avrei sentito Nicholas sussurrare se non fosse stato seduto nel banco accanto al mio.
"Cosa vuol dire?" chiesi allora incuriosito e leggermente inquietato allo stesso tempo. Lui arrossì, probabilmente non pensava qualcuno avrebbe sentito il suo commento.
"Era il tormentone dell'uomo ombra, il programma radiofonico finiva sempre con lui che lo diceva." Mi spiegò lui sussurrando. Come facesse a saperlo o perché gli interessasse era per me un mistero, ma trovai comunque la cosa affascinante.A dieci minuti alla fine della lezione la Halliwell annunciò che che avremmo dovuto fare una ricerca a coppie. Il compito consisteva nello scegliere uno dei vigilantes mascherati di cui si sentiva al telegiornale e trovare un possibile personaggio dei romanzi che poteva averlo ispirato.
La Halliwell iniziò a creare coppie per il compito, avvicinatasi a me si mise a riflettere. Ad essere ancora senza un compagno erano Constance (e dio solo sa che non volevo assolutamente finire in coppia con lei o mi avrebbe parlato tutto il giorno di Jack), Claire Kyle e Nicholas.
Tirai un sospiro di sollievo quando la prof indicò prima me e poi Nicholas. Forse un dio esiste."Allora, su quale vigilante vogliamo concentrarci partner?" Mi sentii subito un idiota per averlo chiamato partner, lui non sembrò farci caso e mi rivolse un mezzo sorriso, probabilmente anche lui come me era contento di non essere in coppia con qualche fan sfegatata dei The killing joke. Wayne a dirla tutta non sembrava troppo male, non ci avevo mai parlato, non ero nella sua cerchia di amici e nemmeno ci tenevo a frequentare gente come Luthor.
"Non saprei, forse quello che gira a Gotham? Com'è che lo chiamano?"
"Mi sembra Bat vigilante ma potrei sba-" Non riuscii a finire la frase.
"Batman! Ecco come" Sbuffai, era un nome parecchio pretenzioso. A lui sembrava piacere.
Al suono della campanella, come si era riempita alla prima ora, l'aula si svuotò di botto.
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When Alfred isn't home
RomantikIn un universo alternativo Batman e Superman non sono i Bruce Wayne e i Clark Kent che noi tutti conosciamo. Prima di tutto perché sono ancora dei teenager che vanno a scuola di giorno e dei vigilantes in erba di notte. In più potrebbero piacersi...