Amelia.

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Mi sveglio e lui non c'è.. Mi giro tra le coperte.. Piango.. Affondo la mia faccia sul cuscino e il suo profumo mi inonda le narici.. Non lo vedrò per più di un mese, e se non torna, per tutta la vita. Mi alzo, mi lego i capelli, e asciugo le lacrime. Mi guardo allo specchio e con un sospiro apro la porta, pronta per affrontare questo giorno senza lui, senza chi mi faceva andare avanti. Arrivo al dormitorio e vedo Jade venirmi incontro. -Dove sei stata..?- ma appena nota i miei occhi gonfi mi domanda -Hai pianto? Cosa ti è successo?- dice preoccupata. -Tranquilla.. Non è successo nulla.- ma proprio in quel momento scoppio a piangere. Jade mi abbraccia e mi dice che va tutto bene ma non è così. Potrebbe morire. Potrebbe non tornare più. -Sfogati se ti va.-.-John..- dico, tra un singhiozzo e un altro. -Ti ha fatto qualcosa?- faccio cenno di no con la testa. Appena mi calmo un po' andiamo in un posto dove non ci possa sentire nessuno ed inizio a raccontare come mi ha aiutata e come è andata avanti la nostra storia. -Quindi non sarà più con noi..- dice Jade, evidentemente sconvolta. -Esatto. E quelle volte in cui mancavo, ero insieme a lui..-.-Ma avete fatto.. Eh, ci siamo capiti.-.-No, assolutamente no.-.-E quindi, ora chi avremo?-.-Non so, nemmeno lui lo sapeva.-.-Bene. Comunque è quasi ora, andiamo.- ci alziamo e ci incamminiamo verso il campo. -Comunque non dire niente a nessuno.. Per favore.-.-Tranquilla, ti puoi fidare di me!-

Una volta arrivate vediamo il campetto deserto. Andiamo in centrale per vedere se verrà qualcuno ma niente. L'unica cosa che dicono è che dobbiamo tornare a casa perché non hanno trovato nessuno e che una volta che arriverà ce lo faranno sapere. -Potete tenermi informata su John? Il nostro istruttore?- dico, speranzosa in un si. -Certo, ci dica solo dove abita, le manderemo una lettera una volta che sarà di ritorno.- dice il segretario. Questo era un problema. Non avevo più una casa, non sapevo dove andare. Avrei potuto contare su Kate, ma non sapevo dove abitasse. Controllo nel telefono e chiamo al numero di mia sorella sperando che non avesse cambiato numero. Quando risponde non sapevo che dire. Finalmente dopo anni la sentivo di nuovo. -Ciao Amy! Grazie a dio mi hai chiamata! Non ci speravo più! Hai letto la mia lettera?- dice entusiasta.-Certo! Ma vorrei chiederti qualcosa, tu dove abiti?.-.-Pensavo mi chiedessi come ho passato questi anni senza te ma okay!-la sento ridere al telefono è un leggero sorriso affiora sulle mie labbra. Finalmente mi dice dove sta e lo riferisco al segretario. Una volta finito ce ne andiamo ai dormitori. -Io me ne vado. Non riesco a stare qui un minuto di più.- dico mentre preparo lo zaino. Mi tolgo la felpa di John, la piego con cura e la metto nello zaino, non voglio si stropicci, mi piace. -Fatti sentire in questo periodo, ok? E fammi sapere che fine fa John.- dice Jade abbracciandomi. -Certo.- rispondo, ricambiando.

Salgo sulla moto, metto il casco e parto. Mi dispiace lasciare il posto in cui mi sono sentita davvero me stessa. Mi piaceva essere circondata da gente che mi voleva bene, ma è arrivato il momento di tornare a casa, da mia sorella.

Appena arrivo davanti casa sua esito a bussare. Una stretta allo stomaco, ma busso lo stesso. Un minuto dopo vedo la porta che si apre e una vocina dice -Chi sei tu?- guardo in basso è una bambina è lì, davanti quella porta. -Quante volte ti ho detto di non andare ad aprire?!- una voce si avvicina alla porta. -Kate.- sussurro. Quando Kate mi vede da lontano si blocca, sorpresa di vedermi. Faccio cenno con la mano e lei si scaraventa fuori dalla porta, abbracciandomi. -Potevi avvisarmi!- dice tra lacrime di emozione. -Fino a 4 ore fa non sapevo nemmeno io di tornare!- dico, anch'io tra lacrime di gioia. -Ma.. Entra! Devi raccontarmi tutto!- dice facendomi cenno di entrare. Prende la bambina tra le braccia e gli dice -Penny, questa è Amelia, tua zia! Ed Amy, lei è Penny, mia figlia.- la guardo, incredula. Solo ora noto la notevole somiglianza tra lei e Kate. -Ehi ciao bella!- dico, felicissima. Non pensavo che Kate avesse una figlia ma ora, sono stra felice di averla conosciuta. Se solo John fosse qui con me.. La mia faccia si tinge di tristezza e Kate lo nota. -Ehi tesoro, tutto a posto?- dice accarezzandomi una guancia. -Vorrei solo riposare.- dico, chiudendo la porta alle spalle e lanciando lo zaino il più lontano possibile, anche se quando ricordo che la felpa è ancora li, la esco e la indosso. Kate mi indica una stanza, così salgo le scale, entro e mi butto nel letto a crogiolarmi nella mia tristezza.

Aspettando.. (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora