<<Bungalow A10>>, dice quella della reception.
Mamma sorride euforica e si incammina nel viale alberato, seguita da mio padre e mio fratello.
Io cammino lentamente e mi guardo intorno, cercando di farmi piacere quel posto dove dovrò stare per un mese, ma la cosa è difficile.
Guardo il telefono. Le mie amiche mi hanno mandato delle foto. Sono al mare a divertirsi, e io sto in questo posto per vecchi.
Arriviamo al bungalow.
Non è molto grande, e fuori c'è una specie di patio in legno.
<<È perfetto>> continua a ripetere mamma, sorridendo. Papà la guarda contento, e Jonathan è impaziente di entrare.
All'interno ci sono 2 camere da letto, un piccolo bagno e la cucina. Il tavolo è fuori. La camera mia e di Jonathan è grande quel tanto che basta da farci entrare due lettini, un piccolo comodino e due piccoli armadietti. Scelgo il letto di destra, ci butto sopra la valigia e inizio a sistemare i vestiti nell'armadio, poi decido di farmi una doccia.
<<Angel>> dice mia madre, bussando alla porta del bagno <<noi andiamo al mare, vieni?>>
Sinceramente non mi va tanto, quindi rispondo inventandomi una scusa del tipo "Devo ancora mettere le lenzuola sul letto" e mi infilo nella minuscola doccia.
Dopo essermi asciugata e vestita, penso che sia una buona idea andare a fare un giro, e magari provare anche a fare amicizia con qualcuno, per non passare questi giorni da sola.
Al centro del villaggio c'è una piazza con un bar, e ai lati ci sono il ristorante, il supermercato e una stanza con la scritta "Animazione" sulla porta chiusa. Nella piazza c'è anche un palco, dove la sera fanno gli spettacoli, o almeno così c'era scritto sul sito del villaggio. Vado avanti, e alle spalle del palco c'è la piscina semivuota. È abbastanza grande, ed ha due scivoli e un trampolino. Proseguendo, c'è un grande campo da calcio, con tanto di spalti, e accanto due gazebo con dei tavoli e delle sedie, dei giochi per i bambini, un campo da pallavolo e uno da basket.
Mi accorgo che ci sono dei ragazzi che giocano a pallavolo, così cerco di non farmi vedere.
<<Hei tu, biondina!>> urla qualcuno. Mi fermo di colpo e mi giro. Davanti a me c'è un ragazzo biondo con gli occhi chiari e...dio, che sorriso.
<<Ciao, io sono Thomas. Mi occupo dei ragazzi dai 10 ai 14 anni. Tu però mi sembri più grande. Quanti anni hai?>> dice, continuando a sorridere.
Cerco di formulare una frase di senso compiuto. <<Si, beh, io ho 17 anni e...wow il tuo sorriso...oddio, l'ho detto ad alta voce...scusa, cioè...>>. Lui ride. <<Sei simpatica...>> e mi guarda, aspettando che gli dica il mio nome. <<Angel, mi chiamo Angel>> dico.
<<Davvero un bel nome! Comunque, dato che ancora non è stato formato il gruppo per i ragazzi della tua età, per oggi puoi stare con me. Ti va?>> Annuisco. <<Hai già fatto un giro del villaggio?>> chiede. Annuisco di nuovo. <<Giochi?>> dice poi mostrandomi la palla da pallavolo che ha in mano. Perché non l'ho notata prima? Ah già, guardavo il sorriso. Comunque annuisco di nuovo e lui sorride. Dio, ora muoio.
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Bachata
RomanceAngel non ci voleva andare in quello stupido villaggio vacanze, voleva rimanere con i suoi amici, passare l'estate a guardare i bei ragazzi sulle spiagge, fumare qualche sigaretta, fare tardi la sera, abbronzarsi e controllare costantemente il telef...