Malboro Gold. (Thomas's pov.)

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Devo assolutamente cambiarmi la maglietta, sono completamente bagnato. La testa rimbomba, ho bisogno di una sigaretta. Anche due.
<<Thomaaas>> mi sento chiamare. Dio, quanto non la sopporto, è tremendamente appiccicosa. <<Hey Eli>> mi giro a guardarla, fingendo un sorriso. Si avvicina. <<Dove vai?>>
<<Devo assolutamente cambiarmi. Ci vediamo dopo>> dico, poi torno a camminare. Posso immaginare la sua espressione: delusa per non essere stata invitata a venire con me, ma anche se volessi, e non voglio, se la beccassero seduta sul mio letto, mi licenzierebbero all'istante.
Entro e butto la maglietta sudata per terra, poi mi spoglio in fretta e mi faccio una doccia veloce. Esco, prendo una maglietta pulita, un paio di boxer e i pantaloncini neri, indosso il tutto e esco fuori. Mi siedo al tavolo e sospiro. Le giornate qui sono pesanti, e anche durante le piccole pause che abbiamo durante il giorno, c'è sempre qualcuno che viene a darti fastidio.
Afferro il pacchetto di Malboro Gold, e mi rendo conto che è vuoto. Fantastico. Infilo le scarpe e vado verso il bar della piazza.
<<Hey Thomas>> mi saluta Luca, il barista. <<Hey Lú. Mi dai->> <<Un pacchetto di Malboro Gold? Subito.>> dice ridacchiando, e appoggia le sigarette sul bancone. Rido e pago, poi lo saluto ed esco.
Noto una ragazza bionda che si avvia verso la piscina. Com'era che si chiamava? Ah, Angel. Che nome. Le si addice però.
Infilo la Malboro tra le labbra e la accendo, poi decido di seguirla senza farmi vedere.
Sceglie il lettino più esposto al sole. Tipico delle ragazze. Ci stende sopra il telo e si toglie la maglietta. Dio che fisico. Si butta in acqua, ma non ci rimane molto, perché poi esce, si stende sul lettino con le cuffie nelle orecchie e inizia a muovere i piedi, probabilmente a ritmo di musica. Poi alza la testa, forse ha capito che la sto guardando, così mi nascondo in fretta. Quando abbassa di nuovo la testa, decido di andarmene.
Prendo un'altra sigaretta, e vedo una figura in lontananza. Canotta rossa, pantaloncini neri cortissimi, capelli mori lunghi...Martina.
<<Ciao Tom>> mi saluta, quando ormai è di fronte a me. Le offro una sigaretta, che accetta subito, mi sfila l'accendino dalla tasca e se la accende. Sorrido. <<Dove vai di bello?>> mi chiede, tra un tiro e l'altro. <<In realtà da nessuna parte, facevo un giro. Tu?>> Alza le spalle, poi mi guarda negli occhi. <<Scusa per prima>> dice. Faccio mente locale. <<Ah. Vabbe tranquilla. Solo...lo sai che non mi piace che si parli di Peter.>> <<Tuo padre.>> <<Peter.>> ripeto, guardandola.

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