Pallavolo (Angel's pov)

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Iniziamo a giocare a pallavolo, sport in cui me la cavo. Ogni tanto Thomas mi guarda e sorride, e ogni volta mi sento morire. Si avvicina una ragazza non molto alta, con i capelli scuri raccolti in una coda e molto truccata. Saluta Thomas e gli da un bacio sulla guancia, e parlano un po'. Ad un certo punto Thomas si sposta e lei si gira nella mia direzione.
<<Sei nuova?>> mi chiede, facendo qualche passo verso di me. <<Si>>  rispondo. Sorride e mi porge la mano <<Piacere, io sono Martina. Di dove sei? Dal nome non sembri italiana...>> <<I miei genitori sono entrambi di New York, ma si sono trasferiti qui quando io avevo 3 anni. Comunque ora vivo a Roma.>> dico sorridendo.
<<New York?! Anche il padre di Tommy era di New York, vero?>> dice, voltandosi verso di lui, che abbassa lo sguardo. "Tommy"?! Stiamo scherzando?! La mora capisce di aver detto qualcosa di sbagliato, perché cambia subito discorso. <<Io sono di Milano invece, i miei hanno un debole per il mare della Puglia e poi veniamo qui tutte le estati.>> Annuisco e guardo l'orario. 13.00. Sarà meglio tornare al bungalow, anche perché ho una certa fame. Saluto tutti con la mano e Thomas mi sorride, poi inizio a camminare lentamente nel viale   alberato.
Arrivata davanti alla casetta, mio padre sta apparecchiando la tavola. Appena mi sente arrivare, alza lo sguardo. <<Hei patatina, dove sei andata?>> Adoro mio padre. Non fa mai troppe domande, al contrario di mamma, che infatti esce dalla cucina e inizia a bombardarmi. <<Hai fatto amicizia? Ci sono bei ragazzi? Qualcuno della tua età? Fumano? Quanti anni hanno? Come si chiamano i loro genitori? Da dove vengono?>> La guardo male e sorrido a papà <<Ho fatto un giro. Non è male il posto>> dico, e poi lo aiuto ad apparecchiare, mentre mamma torna dentro, insoddisfatta.

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