Capitolo 25

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Massimo tornò in hotel. Passando davanti alla camera di Marco, vide che la porta era aperta.
"Marco? Ci sei?"
"Mmmmh"
Marco era a letto a pancia in giù, con la faccia sul cuscino. Massimo notò tre bottiglie di birra accanto al comodino.
"Almeno hai pranzato? O le hai bevute a digiuno?"
"Mmmh mmmh"
"Ok, ok tirati su. Dai."
Marco si mise a sedere.
"Intanto prendi questo" disse Massimo, porgendogli un panino, "e poi vai a fare una doccia, sei in condizioni pessime! Dopodiché andiamo a fare un giro, o impazzirai qua dentro!"
Dopo aver mangiato ed aver fatto una doccia, Marco si sentì meglio.
"Ho pensato che è meglio se riparto domani. Tu cosa farai? Dico...ora che hai Livia e Vanessa...non puoi mica continuare a vivere a Roma!"
"No, certo, ne ho già parlato con Livia. Tornerò a Roma a prendere la mia roba e andrò a vivere da loro, ma spero presto di riuscire a trovare un'altra casa, voglio che d'ora in avanti abbiano solo il meglio. Ma tranquillo, ovviamente continuerò a seguirti in tournée!"
"Grazie Massimo, non so cosa farei senza di te, davvero..."
"Fino a prova contraria sono io che devo ringraziarti. Anche se hai frugato nel mio portafogli, ma te la perdono!"

Sandra era distratta. Non riusciva a concentrarsi. Quella mattina al bar dove lavorava c'era stata parecchia gente, e lei aveva già rotto due tazze. Rischiava seriamente di farsi licenziare, ma non riusciva a non pensare alla conversazione avuta prima con la sua migliore amica. Aveva detto che Marco era tornato da lei in lacrime, il giorno prima... Le sembrava...troppo.
"Giorgia, posso farti una domanda?" disse alla sua collega.
"Se vuoi sapere dopo quante tazze rotte ti licenziano, sappi che sei già arrivata al limite!"
"Ma no, che c'entra! Ascolta. Poniamo caso che tu conosci un ragazzo...che vi piacete, e lui ti bacia...e poi ti dice che ti ama..."
"Faccio come ho fatto con mio marito, me lo sposo! Ma che domande mi fai??"
"Si ma non ci conosciamo nemmeno da una settimana... O meglio io lo conosco da più di sei anni..."
"Sandra stai delirando? Come fai a conoscerlo da anni, se mi hai appena detto che vi conoscete da pochi giorni? L'hai conosciuto su internet??"
"Ma no!! Va bene lascia perdere, comunque tu che ne pensi?"
"Ha detto che ti ama?"
"Si, ieri sera."
"E te le ha regalate lui quelle meraviglie?" disse Giorgia, riferendosi agli orecchini.
"Si, per il mio compleanno. E abbiamo ballato tutta la sera...e lui, sai, ha visto la mia gamba... Oh non lo so!"
"Ma a te piace??"
"Da morire, perché credi che abbia combinato un disastro oggi??"
"E quindi, perché ti torturi? Sono passati pochi giorni, ma dov'è il problema, lui ti piace, tu gli piaci...io ho capito che avrei sposato mio marito venti minuti dopo che me l'hanno presentato! Si chiama colpo di fulmine, e beh, se non lo è e non funziona almeno ci avete provato! È carino almeno??"
"È adorabile!" gemette Sandra.
"Non hai una foto?? Dai voglio vederlo!"
"Si, 567 per l'esattezza" disse Sandra, senza pensarci, ma Giorgia la prese come una battuta.
"Arriva un cliente, occupatene tu Sandra, io devo sistemare la macchina del caffè!"
Sandra si voltò per servire il cliente in arrivo e vide che era Massimo.
"Ciao Sandra! Vanessa me l'aveva detto che lavoravi qui, ho pensato di venire a prendere un caffè!"
"Ciao Massimo! Ma certo hai fatto benissimo, te lo preparo subito! Vanessa mi ha raccontato tutto...sono davvero felice per voi! È incredibile..."
"Devo ringraziare anche te per questo! Se tu e Marco non vi foste..."coalizzati", non sarebbe venuta fuori questa storia!"
Sentendo il nome di Marco, Sandra ebbe un tuffo al cuore, e si sentì avvampare.
"Il caffè andava bene?" disse, cercando di sviare il discorso da Marco.
"Si grazie! Anzi, me ne prepari un altro da portar via? Vanessa a quanto pare impazzisce per il caffè dei bar!"
"Solo perché quello che prepara lei è pessimo!" rise Vanessa, e Massimo insieme a lei.
"Ora devo andare, passo a prendere Marco e andiamo da Vanessa! Dice che vuole preparare la cena per stasera, visto che Marco domani riparte, vieni anche tu dopo il lavoro? Vanessa mi ha chiesto di domandartelo!"
"Oh... Ma certo, così ci salutiamo! È un peccato che debba andare già via, se non fosse stato per quella trasmissione magari avrebbe potuto rilassarsi qualche altro giorno ancora!"
"Trasmissione? Che trasmissione?"
"Non so, mi ha detto che l'avevano chiamato per registrare un programma... A Roma..."
Massimo capì, ma decise che non era il caso di assecondare la bugia di Marco, seppure l'avesse detta a fin di bene.
"Sandra, non esiste nessun programma da registrare... Penso che voglia soltanto togliersi di torno..."
"Oh! No, ma non deve...cioè se il problema sono io beh, credo che..."
Sandra non sapeva cosa dire. Si vergognava, ma avvertiva anche una punta di rabbia. Sembrava che la stessero tutti incolpando per il fatto che Marco stava soffrendo, ma nessuno capiva che lo faceva per il suo bene.
"Sai, conosco Marco da quando era un ragazzino. È sempre stato una persona estremamente insicura, molto debole. Forse esternamente può sembrare solo molto sensibile, ma dietro ai suoi atteggiamenti c'è una grande sofferenza. Per molti versi somiglia a Vanessa, per questo lei l'aveva colpito tanto quella volta all'instore.
È sempre stato un tipo solitario, aveva pochi amici, ma quando ha iniziato a cantare è cambiato tutto. I dischi, la musica, i concerti, i fan, tutto questo l'ha distolto dal suo male interiore e gli ha permesso di acquistare più fiducia in sé stesso. Ma nonostante questo, continua ad avere un carattere insicuro, e raramente riesce a imporsi su qualcosa, se deve tenere un'intervista ad un orario improponibile lo fa, se Marta dice una cosa non la contesta, anche se non è d'accordo."
Sandra ascoltava, ma non riusciva a capire dove Massimo volesse arrivare.
"In questi giorni, Sandra, ho visto Marco cambiare. Ha disdetto appuntamenti, ha staccato tutte le chiamate di Marta...aveva intenzione di rimanere qui per tutta la settimana e aveva cancellato tutti i suoi impegni... Per rimanere qui...per te. E non è come pensi tu. Non l'aveva mai fatto per nessuna. Forse tu puoi avere qualche dubbio, ma io non ne ho nemmeno uno."
Sandra stava per scoppiare in lacrime, completamente confusa e combattuta sul come comportarsi.
Massimo le strinse paternamente le spalle.
"Tutti abbiamo il diritto di essere felici, e anche tu Sandra."

Non So Chi Mi Aiuterà A Dimenticarti Il Marco MengoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora