Capitolo 4

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Un raggio di sole filtró dalla finestra di Sandra, svegliandola.
Prese il telefonino cercando il solito buongiorno di Vanessa, ma quando aprì whatsapp vide che non c'era nessun messaggio.
"Ultimo accesso ore 23:40...vabbé questa è scema, neanche inizia che già fa danni!!"
Selezionó il numero di Vanessa e il telefono prese a squillare. Una voce impastatissima arrivò dall'altro capo del telefono:
"Mmmmh Sciandra...ho sciognato Marco Mencioni..."
"Imbecille sono le nove e mezza, alle dieci devi essere al palazzetto!!!!"
"OH PORC.."
Vanessa si alzò di scatto facendo volare il telefonino per terra, rivoltó mezza casa sottosopra, si lavò in un lampo e miracolosamente alle 9.50 era già in sella al suo motorino.
Riuscì a presentarsi in orario al palazzetto, dove altre ragazze aspettavano l'arrivo del responsabile, ma era come se stesse ancora dormendo: non aveva avuto tempo di prendere il caffè, e se non aveva il suo caffè, Vanessa non carburava.
Finalmente arrivò il responsabile. Era un uomo sulla cinquantina, alto, biondo, occhi chiari, sicuramente da giovane doveva essere stato un gran bel ragazzo, e d'altronde era innegabilmente ancora un bell'uomo.
"Buongiorno ragazze, io sono Massimo! Queste sono le vostre cose" disse, tirando fuori delle t-shirt, delle tracolle e degli scatoloni pieni di cartoline.
Vanessa prese la sua roba e la osservò. La maglietta era rossa, sopra vi erano stampati i tre bollini colorati uguali a quelli del CD che conosceva tanto bene, e dietro c'era la scritta STAFF. Guardó la tracolla, era una normalissima sacca, anch'essa rossa, con al centro il titolo dell'ultimo album, Parole in circolo.
Non resistette, doveva chiederglielo.
"Ma senta...Massimo...non è che a fine promozione potrei tenere la maglietta??" azzardò a chiedere, e lui, ridendo, le rispose che si, poteva tenerla, tradendo un tono che lasciava intendere che non era la prima volta che si sentiva rivolgere quella richiesta. "Potete prendere anche la borsa!"
Più che soddisfatta, Vanessa iniziò a organizzarsi per svolgere il lavoro.
Come le avevano appena spiegato, sul retro del palazzetto avrebbe trovato dei tendoni, dentro i quali sistemare le sue cose e cambiarsi la maglietta, quindi si diresse da quella parte. Mentre camminava si chiedeva, ancora incredula di stare lavorando per Marco, se quel Massimo avesse anche qualche pass da regalarle...ma decise che era meglio non approfittare!
Le cartoline promozionali erano proprio belle. Il volto di Marco troneggiava sul davanti, mentre sul retro erano scritte tutte le informazioni relative all'evento. Più che altro erano informazioni riguardanti gli orari e i posti auto, la data era sold out ormai da tempo! Aveva preso il biglietto sei mesi prima, per il rotto della cuffia. Era riuscita a racimolare la somma necessaria appena in tempo, dopo due giorni i circuiti erano definitivamente chiusi.
Aveva fatto parecchie rinunce per pagarsi quei biglietti, ma era praticamente certa che ne valesse la pena. Sandra non era mai stata a vedere Marco, ma Vanessa si, e non vedeva l'ora di vedere la faccia della sua migliore amica quando Marco avesse iniziato a cantare. Le aveva regalato il biglietto, a sorpresa, Sandra non se lo aspettava minimamente anche perché Vanessa glielo diede solo dopo che la data aveva fatto il pieno.
Ma dopotutto glielo doveva. Tre anni prima, quando aveva visto Marco per la prima volta, Sandra aveva dovuto rinunciare a causa di un brutto incidente. Vanessa non aveva la benché minima intenzione di andarci, sapendola in ospedale, ma lei insistette perché si divertisse anche per lei.
"Sto bene Vane!! Ho solo un paio di ossa rotte e qualche rotella fuori posto!"
"Beh quelle sempre!"
"Ehi guarda che cambio idea! E ora muoviti, e se davvero vuoi fare qualcosa per me, appena inizia telefonami e almeno ascolto per telefono!"
Aveva fatto così, e Sandra aveva soltanto ascoltato, dall'ospedale, ma non era certo la stessa cosa. E non era stato lo stesso senza lei accanto, senza l'amica con la quale aveva iniziato a seguirlo, con la quale a ogni puntata di X-Factor commentava i minimi particolari e sclerava su quanto era bravo e figo Marco. E con la quale avevano rotto un vaso, svegliato tutto il vicinato per le urla, rotto una doga del letto e fatto volare il telecomando fuori dalla finestra quando fu proclamato vincitore del programma.

Non So Chi Mi Aiuterà A Dimenticarti Il Marco MengoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora