Parte 1

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"Ma cosa voglio veramente ?"

Ho visto i miei sogni finire.
Gli incubi diventare veri.

Mi sento positiva, forse torno quella di prima, stronza, strafottente, quella che faceva piangere la gente

Dopo un anno di terapia il mio psichiatra mi ha detto, "Forse la vita non è per tutti".

Pazzesco. Pazzesco scoprire che sai come si muore, ma non sai come si vive.

Divenne fredda, insensibile, apatica. Potevi dirle qualsiasi cosa, ormai non gliene importava più.

Mi sento come se il mondo volesse vedere fino a che punto resisto.

Viviamo a luci spente in un mondo di distratti.

Mi sarei messa volentieri nel letto a piangere, ma non potevo. Dovevo essere forte e dovevo sorridere. Perché era questo che gli altri volevano facessi.

Trattieniti.
Alza gli occhi.
Non devono vederti.
Non è successo niente.
Non devi piangere.

Te lo si leggeva negli occhi. Eri tipo "Va tutto bene" e continuavi a sorridere. Ma onestamente non ti sei mai sentita davvero bene.

Tornai a casa e piansi tutte le lacrime che avevo. E piansi per tutto quello che c'era di sbagliato in me, rendendomi conto che c'era tanto, troppo, per cui piangere.

"Mi dispiace"
"Ti dispiace di cosa?"
"Di essere come sono."

Stai bene?
No, ma ci sto lavorando.

Ho pianto nell'angolino per il peso d'essere me.

•C'era tanta tristezza in tutto, anche quando le cose funzionavano•

"Sei sempre ossessionato dall'idea che stai sprecando la tua vita."

Certi giorni era meglio stare a letto con le coperte sulla testa.

...E non ci resta che scoppiare a ridere.

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