Libro aperto.

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Ho solo voglia di scrivere un po', cose che già sai, ma ci sono persone che non sanno.
Non sanno quando ti ho conosciuta, come e perché; non sanno come ti chiami, che hai un profumo naturale che invidio, non sanno di che colore hai i capelli quando li hai appena lavati, il colore dei tuoi occhi alla luce del sole e non sanno nemmeno quanto importante sei nella mia lunga -si spera- e monotona vita, che però, grazie a te, è migliore di quanto sembri.
Potrei fare una infinita lista di cose che ci accomunano, ma ciò che mi stupisce è ciò che c'era prima di me e di te, ciò che non ci avrebbe mai avvicinato.
Quello che pensavo che non ci avrebbe mai accomunato, perché guardandoci, non sembravano fatte per essere qualcosa.
Se non fosse stato per l'amore verso i peluche in una sera d'autunno, non so come avremmo potuto diventare quello che siamo adesso.
Che poi non siamo nulla di diverso da prima, se non per il fatto che insieme siamo qualcosa, ma qualcosa, cosa?
Di straordinario, a parer mio; qualcosa di strano, secondo gli altri, oppure, semplicemente, insieme siamo complete.
Tu sei così silenziosa, sulle tue, discreta, limpida e tranquilla, nel tuo angolino in fondo alla classe, invece io sono rumorosa, logorroica, troppo aperta, se non invadente e pazza scatenata pronta a tutto per ridere a squarcia gola senza ritegno nel bel mezzo della lezione, ma del resto non si può giudicare un libro dalla copertina.
Perché sono sempre stata abituata a prendere quei libri che sembravano essere adatti a me, quelli che mi avrebbero rispecchiato, perché sembravano giusti alla persona che sono e che ero, soprattutto, avevo paura che non mi sarei potuta trovare bene con qualcosa di così lontano dal mio essere... ma tu hai saputo fare molto di più, che essere "da me", hai avuto anche tu la pazienza di sfogliarmi, leggermi, tornare indietro e lasciare un segno, poi andare avanti, senza mai saltare le mie pagine, e io con te, scoprendoti, conoscendoti, capendoti, interessandomi, fino ad amarti, in ogni tua cosa, dettaglio, pregio, difetto, e tu l'hai fatto con me.
Sto ancora andando avanti con te, continuo a tenere in mano il tuo libro, ogni tanto aggiungendoci delle note a fine pagina, a volte sciocchezze, altre sono dei promemoria, dei disegnini ambigui oppure semplici ricordi, una annotazione, magari, che faccia notare che io sono passata di lì.
Scusa se ti paragono ad un libro, ma so quanto ti piaccia leggere e quanto tu, ora mai, sia diventata il cosiddetto libro aperto che non avrei mai immaginato di leggere, ma che avrei perso tanto non facendolo.
E sono felice che tu abbia avuto il coraggio di leggere il mio, che non hai mai avuto paura, avuto la voglia di lasciarlo indietro, perderlo nel dimenticatoio oppure desiderare di non averlo mai iniziato a leggere... quindi grazie di essere stata così tanto diversa da me, quanto uguale.
Sai quanto io sia diretta, ma sai anche quanto io cerchi di sembrare indifferente e di pietra, nonostante tu sappia che non è così, quindi queste cose non riesco a dirtele sempre o anche se potessi, scoppierei a piangere dall'emozione, perché io in realtà sono una gran piagnucolona e sentimentale... quindi spero che un giorno leggerai questo assurdo pensiero e ti scapperà un sorriso.

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