Eighteen

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"Fai l'amore con me federico" sussurrò benjamin incrociando le dita con quelle del più piccolo.
Federico sentì il suo cuore perdere uno, dieci, cento battiti mentre nella sua mente ripeteva come una preghiera la frase detta da Benjamin. Le mani iniziarono a tremare e si sentiva come schiacciato da una bolla immaginaria che gli bloccava la respirazione. Abbassò lo sguardo sul ragazzo sdraiato sotto di lui e poté solo sorridere, uno di quei sorrisi davvero sinceri che raramente faceva.
"Sei sicuro?" Chiese a bassa voce  senza abbandonare nemmeno per un secondo il dolce sorriso che si era fatto spazio sul suo viso.  Benjamin annuì e strinse maggiormente la mano intorno a quella del biondo.
"Allora facciamo l'amore" rispose alzandosi leggermente per sfilarsi la maglietta che venne immediatamente lanciata in qualche angolo indefinito della stanza. Benjamin pensava di non potercela fare: per cinque, lunghissimi, anni aveva desiderato e immaginato tutto quello che ora, senza neanche rendersene conto, stava succedendo realmente. Poteva sentire il cuore battere contro la gabbia toracica e ogni singolo muscolo teso. Forse non era ancora pronto a fare quel passo, forse sapeva che non avrebbe fatto l'amore con Federico perché lui non lo amava e mai l'avrebbe fatto.

"Ti prego se non sei sicuro fermami ora o non ne sarò più capace" disse il più piccolo baciandogli più volte le labbra delicatamente.
"Federico sono sicuro di voler fare l'amore con te, sono sicuro di volerti appartenere completamente e sono sicuro di volermi sentire tuo davvero per la prima volta" rispose Benjamin guardandolo negli occhi e perdendosi in essi come ogni volta.
Federico gli regalò un altro sorriso che bastò per scaldargli il cuore e iniziò a lasciare una scia di baci umidi lungo tutta la superficie del busto del moro.
Benjamin chiuse gli occhi all'istante sentendo le labbra carnose di Federico sfiorarlo ovunque. Infilò le mani trai suoi capelli, poi, quando sentì la lingua del biondo leccare la zona intorno al suo capezzolo destro mentre con l'indice accarezzava quello sinistro.
"Ti p-prego,non resisto più" ansimò sentendo il naso di Federico sfiorarlo da sopra i boxer con movimenti lenti e delicati. Il più piccolo annuì e tirò leggermente giù la stoffa bianca giusto il tanto per afferrare tra le mani l'erezione bollente del moro che gemette forte al contatto con le sue dita.
Federico amava l'espressione che si era fatta spazio  sul viso del più grande e lentamente iniziò a muovere il polso su e giù lungo tutta la sua lunghezza.
"Ah..fede p-piu..."
Non riusciva neanche a parlare, Benjamin, mentre con gli occhi chiusi e le labbra semi aperte si beava dei movimenti man mano più veloci della mano del biondo. La stanza fu presto riempita dai sospiri e dalle suppliche  del più grande che stava impazzendo.  Voleva di più, aveva bisogno di sentire il corpo di Federico contro il suo.
"Ti scongiuro fede, fà qualcosa" quasi implorò rilasciando ancora una volta un lungo e acuto gemito che fece impazzire il biondo.
Decise allora di accontentarlo, Federico, e si posizionò tra le sue gambe completamente divaricate.  Sorrise ancora una volta afferrando la sua stessa erezione e sfiorando l'entrata del moro che tremò a quel simile contatto. Lo afferrò da dietro il collo e lo tirò completamente sopra di sé mentre faceva unire le loro labbra in un bacio che di casto aveva ben poco. Mentre la bocca di benjamin era ancora sigillata a quella di Federico quest'ultimo iniziò a spingersi lentamente dentro il corpo dell'altro che spalancò gli occhi e urlò sia per il dolore che per la sorpresa. Si sentiva completamente lacerato, spezzato in due, mentre numerose lacrime scendevano lungo le sue guance e Federico continuava a muovere lentamente il bacino. Quando notò le lacrime però il biondo si fermò all'istante per dare il tempo necessario al più grande per abituarsi all'intrusione.
"G-grazie federico" sussurrò dopo poco più di un minuto benjamin.
"Per cosa?" Domandò il più piccolo accarezzando il braccio del moro nel tentativo di tranquilizarlo.
"Per aver capito che non ce la facevo e aver aspettato che mi abituassi e che il dolore passasse un po' " spiegò asciugandosi gli occhi con il dorso della mano.
"Non mi devi ringraziare, voglio che ti ricorderai di questo momento come uno dei più belli di tutta la tua vita e non deve essere piacevole solo per me" rispose baciando ancora una volta quelle  labbra bellissime e spingendosi in modo lento e tranquillo dentro di Benjamin. Il dolore ancora si sentiva ma con  le spinte di Federico aumentava il piacere che pian piano prese completamente il posto del dolore.
"sei bellissimo" ansimò Federico muovendosi più velocemente dentro al corpo del più grande. Lo trovava realmente meraviglioso con i capelli tutti spettinati, le guance più rosse del solito e la pelle imperlata dal sudore.
"F-fede ah" gemette il moro andando incontro alle spinte del più piccolo che gemette a sua volta per la frizione creata.
"Dannazione Benjamin, fà ancora quel verso. Ti prego" lo supplicò.
Il più grande non sapeva neanche Che verso avesse fatto, era totalmente immerso nella bellissima sensazione di fare l'amore con Federico.
"Si si lì! P-più..più veloce ti prego" urlò benjamin quando sentì Federico colpire ripetutamente quel punto.
"Qui?" Chiese il biondo colpendo ancora una volta la prostata del più grande che con un gemito più acuto degli altri venne sul suo stesso stomaco sporcando in parte anche il petto di Federico.
"Guardami ti prego" sussurrò il biondo continuando a spingere.  Sapeva che era quasi arrivato, lo poteva percepire Dalla strana sensazione che sentiva. Benjamin obbedì e aprì gli occhi puntando lo sguardo su quelli azzurri del più piccolo che strinse il proprio labbro inferiore fra i denti e si riversò nel preservativo.
"È stato..." ansimò accasciandosi sul corpo del moro che prese subito ad accarezzargli i capelli completamente bagnati dal sudore.
"Bellissimo" finì la frase incompleta,benjamin.
Lì,in quella stanza, in quel letto, in quella posizione, in quell'abbraccio e in quella bolla che si era creata Federico capì per la prima volta che quello che lo legava con  il suo compagno di band forse non era solo una semplice amicizia, forse era qualcosa di talmente forte e grande da non poterlo neanche spiegare agli altri perché non sarebbero in grado di capire.

Gioco Di Sguardi ; Fenji. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora