<Chapter five: they are angry>

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....ma io non volevo!...

Entrai in casa e quando mi volta i trovai i miei genitori a braccia conserte che mi aspettavano e mio fratello Kendall che gesticolava animatamente nel vano tentativo di farmi capire cosa stava succedendo in quella stanza. Il primo a prendere parola fu mio padre che aveva disegnato in volto tanta rabbia mista ad una delusione che non avevo mai visto sul suo viso. "C'hai mentito". Sobbalzai, mi avevano scoperto. Cercai di mentire dicendo un mare di idiozie, sperando che mi avessero creduto. Mi sbagliavo. Non se l'erano bevuta, ed io ero in un mare di guai.
Mia madre si alzò ed avanzò verso di me con aria imponente e a meno di dieci centimetri dal mio corpo mi colpì "Cosa ti è saltato in mente signorina? Credi che siamo degli stupidi?" Rimasi zitta. Mia madre mi guardò male con aria delusa, mio padre schifato del mio comportamento se ne andò. "Ti sei cacciata in un bel guaio, tesoro. La prossima volta farai bene a dirci la verità." A quel punto mio fratello si alzò e mi portò in stanza.."Puoi anche arrabbiarti con me...sono io che..." "No tu sei fantastico. Ti prego non mi devi mai lasciare, non posso stare sola con questi due esseracci".
"Perché non ti ribelli?" chiese mio fratello..."A che scopo? Riceverei solo botte" scossi la testa, lui mi guardò con aria comprensiva e poi aggiunse "Ho capito sai...così galante non potevi uscire con le tue amiche. Chi è il ragazzo?" Io lo guardai e mi sentii avvampare di colpo, sicuramente ero tutta rossa "Nessuno." Guardai in basso, per evitare di incontrare il suo sguardo ma lo sentivo bruciare sulla mia pelle. Sapevo che mi stava guardando con lo stesso sguardo che fa quando capisce che qualcuno gli sta mentendo, appunto alzai gli occhi e lo vidi che mi guardava come per dirmi <so che stai mentendo>. A quel punto sbuffai e feci roteare gli occhi "...ok. Va bene. Si chiama James" vidi Kendall sorridere maliziosamente ma io intervenni subito "non c'è niente tra di noi era solo un gioco".
A Kendall sparì di colpo il sorriso, ridusse gli occhi a due piccole fessure e cominciò a scrutarmi. Era arrabbiato ma allo stesso tempo deluso dal mio comportamento, e con tono freddo parlò "Tu lo hai solo illuso?...sei proprio cretina! Lasciatelo dire. Stai quando ci starà male quando lo verrà a sapere?"
"Non lo verrà mai a sapere! Tranquillo."
Mi guardò male e disse "le bugie hanno le gambe corte. Prima o poi la verità verrà a galla. Non sai in che guaio ti stai cacciando."
A quel punto mi sentii una persona orribbile. "Kendall ti prego, aiutami. voglio essere la vera me, non la Edith che tutti vogliono vedere." avevo le lacrime agli occhi. Kendall mi guardò dolcemente e mi abbracciò "Sei capace di farlo da sola. Se ti ribelli senza coinvolgermi sarai più felice. Perché tu hai fatto uscire fuori la vera te e non io. Tu potrai dire addio alla Edith Halley che "maltrattata" la gente. Tu potrai capire chi è la vera te. Tu. Solo e soltanto tu."
Io lo strinsi fortissimo "Grazie perché sei qui. Ma non sarà facile"...

||spazio autrici||
Okay, okay. So che il capitolo precedente non è arrivato a 10 commenti e 10 stelline ma io ho voluto comunque postare il capitolo perchè mi andava c:

-Silvis🌈

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