Dama di compagnia
Stavamo cavalcando da un po' e io rimasi tutto il tempo in silenzio a testa china, non so perché ma mi metteva un po' a disagio guardare quelle due persone che mi avevano comprata, strappandomi così da un uomo che avrei volentieri ucciso con le mie stesse mani appena avuta la prima occasione.
Alzavo la testa solo per guardare dritto davanti a me,per guardarmi un po' intorno ammirando il luogo della mia permanenza;non avevo mai visto così tanta gente in tutta la mia vita, tutta insieme.
Era fantastico, tutti collaboravano, si aiutavano e sembravano tutti felici, un po' come al mio villaggio. Mi chiesi come stessero, se Maria era sopravvissuta e se tutti gli altri erano riusciti a scappare. Ancora non potevo credere che tutto era finito; la nostra pace era stata distrutta da un uomo accecato dall'avidità.
Al nostro passaggio, o meglio, al passaggio dei due sovrani, tutti si inchinavano e salutavano rispettosi, si vedeva che amavano i loro sovrani e di questo ero molto contenta, non potevo lamentarmi, ero stata fortunata, fino a quel momento. Ero ancora molto turbata dalle parole dell'uomo, poco prima che mi lasciasse andare al mio nuovo padrone. Ormai la mia situazione era quella e mi dovevo rassegnare, sperando che, un giorno, mi avrebbero lasciata andare o che fossi riuscita a scappare. Mi domandavo, però, cosa avrei dovuto fare per loro e, soprattutto, cosa c'entrava la storia della predizione.
Non avevo fatto in tempo a pensare a una risposta logica per quelle mie domande che il cavallo si era fermato.
Guardai dritta davanti a me e dovetti alzare lo sguardo per riuscire a vedere bene quello che mi si pareva davanti: il palazzo era enorme e, dietro ad esso, c'erano le due costruzioni che avevo visto appena eravamo arrivati li solo quella mattina. Il sole stava calando lentamente e potei ancora godere di quella vista meravigliosa.
"Ti piace?" mi disse il principe alle mie spalle, era la prima volta che mi rivolgeva la parola. Durante tutto il tragitto era stato silenzioso e lo avevo trovato imbarazzante.
"Si molto" riuscì solo a dire.
Ero davvero intimorita da lui, ma capii che non ne ero spaventata solo non sapevo cosa volesse da me ma ero certa che non mi avrebbe fatto del male.
"Sono contento perché questa sarà la tua nuova casa!" mi disse allargando le braccia per abbracciare tutto il panorama che si stagliava di fronte a noi.
"Figlio mio, perché non le fai vedere i suoi alloggi e non le permetti di darsi una rinfrescata, sarà esausta" disse il faraone, mentre veniva aiutato a scendere da quella sedia dove era rimasto seduto per tutto il tempo da quando lo avevo visto.
"Si avete ragione padre e che sono molto estasiato. Vieni ti faccio strada" mi disse in tono dolce.
I miei alloggi? Cosa voleva dire, non lo sapevo proprio ma mi piaceva come suonava.
Intanto, entrammo nel palazzo ed era favoloso l'interno quasi quanto l'esterno, pieno di disegni strani sui muri ma erano molto belli. Quell'uomo aveva ragione, qui sono davvero una popolazione intelligente e molto avanti, anche se ignoravo ancora cosa volesse dire quell'ultima parola, ma sapevo che col tempo lo avrei capito.
Il tetto era altissimo e le colonne che reggevano il suo peso, anch'esse decorate, erano spesse e maestose.
C'erano diverse stanze, una moltitudine e mi le fece vedere tutte quelle che poteva, spiegandomi a cosa servivano e chic'era al suo interno, man mano che passavamo.
"Qui ci sono i servitori di mio padre, molti di loro vivono a palazzo, specialmente chi fa da mangiare, chi lo lava, chi cuce i suoi abiti, coloro che lavorano ai suoi gioielli per ogni occasione e chi sta costruendo il suo sarcofago, scrivani, e abbiamo anche un veggente, è lui che ti ha vista arrivare qui" mi disse sorridendo.
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La Ragazza ed Il Principe d'Egitto || #Wattys2017
Fantasia3000 A.C., una ragazza di nome Ottavia, dopo aver assistito al brutale assassinio dei suoi genitori, viene trasportata in una terra lontana, l'Egitto. Qui viene venduta come schiava al Faraone che la vuole come Dama di compagnia per il figlio, ma un...