Portland » Shawn Mendes ( In Revisione )

Chapter 23

"No one can see you cry"

Imitation of life, REM

Sapevo di essere incoerente ogni volta che avevo intenzione di allontanare Shawn da me perché, puntualmente, quando mi si avvicinava non volevo se ne andasse.

"Perché ogni cosa va male?" Avevo chiesto quella notte, quando era entrato dalla finestra.

"Non lo so." Sospirò stendendosi affianco a me sul letto. "Penso che il mondo debba sopportare un po' di questa merda per poi apprezzare i momenti migliori."

"Alcuni posti al mondo più di altri. Portland sembra una calamita per questo schifo."

"Sono qui da poco più di un anno, ma oltre a questo non mi sembra così male."

"Allora forse sono io la calamita." Sospirai.

Lo sguardo di Shawn si spostò dal soffitto al mio viso. Lo stesso feci io e le punte dei nostri nasi si toccarono.

"L'unica cosa che hai attirato è me, nient'altro." Bisbigliò scrutandomi con attenzione. Avrei potuto cadere tra le sue braccia in quello stesso momento - e lo avrei fatto volentieri - ma un barlume di lucidità sembrò non avermi del tutto abbandonata.

"E come la metti con Beca?" Chiesi all'improvviso interrompendo il suo viso che si avvicinava al mio.
Non lo avrei baciato di nuovo, non prima di aver chiarito alcune cose.

"Beca?" Chiese in confusione.

"Grayson mi ha detto che uscite."

"Uscivamo, fino a quest'estate."

"Quindi stavate insieme?" Sapevo già cos'era successo tra di loro - Grayson mi aveva raccontato tutto - ma volevo sentirmelo dire da lui.

"Si, poi lei è diventata un po'..."

"Stronza?" Proposi ricordando come si era schierata con Daisy contro di me.

"Lena!" Mi riprese lui. Ma poi vedendo la mia espressione divertita e seria al tempo stesso scoppiò a ridere.

"Fai piano! Se mio zio ci sente sei morto."

"Hai ragione, scusa. Stavo dicendo... È diventata un po' ossessiva e appiccicosa. Era diversa dalla ragazza che avevo conosciuto appena arrivato."

"L'hai lasciata tu?" Improvvisamente immaginare Shawn con una ragazza mi provocò fastidio.

Shawn annuì.

"Adesso siamo amici, o meglio, io la vedo come un'amica. Non so se per lei ci sia altro."

Mugugnai in risposta.

"Ti preoccupava che io e lei potessimo uscire insieme?" Chiese in un sussurro squadrando la mia espressione con i suoi occhi castani sembravano brillare nel buio rischiarato soltanto dalla luna alla finestra.

"Certo che no, perché dovrebbe?" Mentii sbuffando una risata penosamente finta.

"Giusto, perché dovrebbe. Quindi io non ti piaccio?"