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VANESSA

La mattina dopo mi sveglia stiracchiandomi sul mio morbido letto; poi controllai l'ora: erano le 8; giusto in tempo per prepararmi e per riflettere su quello che era accaduto ieri.

Mi alzai dal letto, mentre sbadigliavo ampiamente e muovevo il collo per sgranchirmi un po' i nervi.

Mi presi la testa tra le mani, ripensando al giorno prima.

Ad origliare si scoprivano molte cose, soprattutto se la tua famiglia aveva il vizio di omettere sempre qualcosa; infatti mentre i miei chiacchieravano tranquillamente sui fatti della nostra famiglia, io ero nascosta sulle ultime scale ad ascoltare i loro discorsi come avevo precedentemente deciso durante la cena.

Non avevo scoperto granchè in realtà, ma ora sapevo come si chiamava la creatrice del mio erbolario : Kara.

Nessuno mi aveva mai detto che avevamo anche un'antenata druida e questo, non so perché, mi dava sui nervi.

Ma non avevo motivo di arrabbiarmi, perciò mi fiondai in cucina, feci una doccia veloce, indossai la divisa smorta e corsii in cucina a fare una veloce colazione a base di pane e marmellata.

Non incontrai i miei fortunatamente. 

Probabilmente oggi avevano lezione dopo e si sarebbero dovuti presentare a lavoro più tardi.

Mancava mezz'ora quando andai in camera per recuperare lo zaino con i libri scolastici.

Appena entrai notai un sacchettino con un biglietto scritto sul comodino, di fianco al libro di Avalon; lessi il biglietto: Questo è un pensiero da parte di Merlino.

Tirai fuori la pianta e pensai che fosse Lisimachia, contro le forze del male; Controllai nell'erbolario: era proprio così, ormai lo conoscevo a memoria.

Decisi di portarmi dietro la pianta come portafortuna, allora presi uno dei piccoli fiorellini gialli e lo infilai in una collanina con una piccola bottiglietta di vetro, a cui aggiunsi un piccolo liquido/gel trasparente, che serviva per conservare più a lungo possibile la pianta.

Me la infilai al collo e buttai nella cartella anche il libro di Avalon che mi avrebbe aiutato a distrarmi durante quella giornata a cui non volevo assolutamente partecipare.

Corsi fuori dalla casa, accorgendomi che mancavano 10 minuti alle 9 e iniziai, con quella calma che mi caratterizzava a dirigermi verso il vecchio edificio scolastico.

Arrivata nella classe di Biologia, mi sistemai su uno dei banchi in ultima fila; presi il libro di Biologia, me lo appoggiai sulle ginocchia e sovrapposi ad esso il libro di Avalon.

L'insegnante entrò in classe  qualche minuto dopo, ed io senza rivolgerli neanche uno sguardo, continuai la mia lettura.

Ascoltai distrattamente ciò che diceva e la prima cosa che mi colpì, fu soprattutto la voce giovane e anche abbastanza allegra.

- Buongiorno a tutti ragazzi. Io sono Senan Hemris. Voi potrete chiamarmi signor Hemris-

Quel cognome mi colpì, ma forse avevo capito male.

- Sarò il vostro supplente di Biologia, finchè il vostro attuale professore non si riprenderà dall'intervento che ha subito a causa di un incidente –

Per adesso il libro parlava solo un po' in generale della storia preistorica del luogo: niente di chè.

- La prima cosa che voglio dirvi è che il mio metodo di insegnamento, sarà un pochino diverso ... forse meno scientifico. Naturalmente studieremo quello che c'è da studiare, ma cercherò di lasciare un po' di curiosità negli elementi principali, che forse renderanno le lezioni meno pesanti-

- So che siete un po' indietro a causa della mancanza del vostro professore, ma visto che il mio programma sarà diverso vi mostrerò subito cosa inizieremo a fare oggi-

Alzai lo sguardo e lo vidi di schiena scrivere con un gessetto "proprietà delle piante" e iniziare un elenco puntato; i suoi capelli erano corti e neri: mi ricordavano qualcuno, ma continuai a leggere.

- Prima di tutto volevo subito elencarvi un po' di proprietà delle piante, che non fa mai male conoscerle –

- Con che pianta vi piacerebbe iniziare?-

Nessuno parlò. Sentii i suoi passi avvicinarsi lentamente.

- Per esempio la signorina Pentdragon. Che tipo di pianta ha contenuta nella sua collana?-

Nascosi il libro nello zaino prima che se ne accorga.

- Sa che pianta è, Vanessa?- Ormai era davanti al mio banco e tutta la classe iniziò a osservarci.

Alzai lo sguardo e quello che vidi mi sorprese e allo stesso tempo mi terrorizzò: l'uomo che mi stava davanti era lo stesso che per anni mi aveva accompagnato nei sogni al fianco di Artù; era lo stesso che lo aveva visto morire. O almeno sembrava esserlo.

Puntai i miei occhi azzuri nei suoi blu, gli stessi occhi blu del ragazzo del sogno.

- E' Lisimachia –

- Esatto. E sa anche che proprietà ha? Non come pianta curatrice, ma nella tradizione-

- Serve a proteggere dagli spiriti maligni –

Le mie parole uscirono meccaniche e non levai mai lo sguardo dallo stesso punto. Confermò la mia risposta e se ne tornò alla cattedra, indicando una serie di altre proprietà delle piante.

Non ne ascoltai neanche una; ero troppo concentrata a stare bloccata come una statua e a ripensare che la voce del professore Hemris era la stessa dell'Hemris del mio sogno.

Appena suonò la campanella di fine ora, presi lo zaino e  velocemente mi precipitai nel corridoio, con addosso lo sguardo attonito di alcuni dei miei compagni di classe.

Avevo bisogno di aria, perciò corsi fuori nel cortile sotto la pioggia battente che scendeva ormai da più di mezz'ora.

Mi diressi nello stesso angolo in cui avevo preferito mangiare il giorno prima e mi sedetti tenendomi la faccia tra le mani.

Cosa stava succedendo? Ormai già da giorni avevo iniziato a sentire che qualcosa stava cambiando, ma era solo una sensazione.

Forse dovevo iniziare a credere alle vecchie leggende della mia famiglia e volevo sapere di più su Kara, la mia antenata Druida che forse era responsabile dei miei sogni.

Forse Merlino o Hemris era qua per un motivo e io dovevo capire quale.

Ma forse erano solo le mie fantasie ed era stato una coincidenza tutto questo ed io ero impazzita.

Avevo bisogno di risposte, ma ero sicura che dai miei non avrei ricevuto niente e non potevo chiedere a mia nonna, in quanto era a Cammalate e non mi avrebbe detto nulla per telefono.

Ma ne avevo bisogno e avevo bisogno anche di solitudine per trovarlo.

Sapevo dove andare: Il lago.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 15, 2016 ⏰

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