Dopo un po' mi tirai su e mi sedetti girato verso Harry.
"Ti va di raccontarmi qualcosa su di te?" gli chiesi.
"Uhm, va bene." mi prese da un braccio e mi tirò giù facendomi appoggiare al suo petto.
"Sono nato l'1 febbraio 1994, ho un fratello più grande di cinque anni, si chiama Jonathan e ora vive in America con sua moglie e i suoi due figli, Matthew e Finn. I miei genitori morirono sei anni fa in un incidente; una sera mi stavano venendo a prendere ad una festa a cui ero andato insieme a Liam, quando un ubriaco li ha presi in pieno e sono morti sul colpo, non c'è stato niente da fare." mi girai per guardarlo in faccia e vidi delle lacrime scendere dai suoi occhi. Gliele asciugai e lui ricominciò a parlare.
"Ero così giovane, avevo solo sedici anni, pensavo solo ad uscire con i miei amici, non immaginavo di ritrovarmi da un giorno all'altro da solo con mio fratello."
"Se vuoi puoi fermarti qui, non voglio forzarti." gli dissi preoccupato.
"No, tranquillo voglio raccontartelo." si asciugò gli occhi e continuò a raccontare.
"Da lì ho iniziato a vivere con mio fratello, prendendo una brutta strada allontanandomi da Liam e tutti gli altri vecchi amici.
Mio fratello non sapeva più che fare per aiutarmi, ha provato in tutti i modi ma io, ogni volta, scappavo e mi rifugiavo alla pista osservando le varie auto. Pian piano mi appassionai e appena presi la patente iniziai a gareggiare anch'io. Mi feci una nuova compagnia ma purtroppo loro facevano spesso uso di droghe. Decisi di provare anch'io, mi piacque e continuai fino a diventarne dipendente.
Circa un anno dopo mi trovavo in discoteca ed ero al bancone per prendere un drink. Ad un certo punto mi sentii toccare la spalla, mi girai e vidi l'amico di tutta una vita che avevo abbandonato, Liam. Uscimmo insieme dalla discoteca e decidemmo di fare un passeggiata. Ci raccontammo tutto l'accaduto di quegli anni passati separati. Liam, appena finito il liceo, iniziò l'università raccontandomi che si era trovato benissimo e si era fatto dei nuovi amici.
Da quel giorno riniziammo a frequentarci, non gli avevo ancora raccontato niente della droga e delle corse ma una sera lo ritrovai tra il pubblico che guardava gli automobilisti correre. Grazie ai miei nuovi amici scoprì anche della droga e appena incrociai il suo sguardo vidi solo tanta delusione. Liam mi propose di andare in riabilitazione insistendo anche nei giorni seguenti e quindi fui costretto ad accettare." Durate il suo discorso decisi di non interromperlo ed ascoltare tutto quello che aveva passato questo ragazzo così dolce con un passato così duro.
"Alla fine hai smesso? Ce l'hai fatta?" gli chiesi.
"Si, tranquillo." mi rassicurò
"E quindi eccomi qui, un ragazzo con un passato di merda che guardagna da vivere gareggiando nelle fottute corse clandestine, bella merda."
"Non dire così, ora hai trovato me. E voglio aiutarti quindi non ti sbarazzerai così facilmente di questo fantastico ragazzo con il culo che fa invidia alla Minaj." ammiccai facendolo scoppiare a ridere tra le lacrime versate poco prima.
"Modesto mi dicono. In effetti hai ragione, hai un culo da urlo." mi disse tirando uno schiaffo su esso.
"Non voglio rovinare questo momento però devo dirti una cosa." dissi appena mi venne in mente il mio fidanzato. Ero così felice con Harry che mi ero quasi dimenticato di Holden.
"Va bene, dimmi."
"Volevo parlarti di Holden. Non lo amo, ho deciso di trasferirmi solo per seguirlo. Inizialmente, ero davvero innamorato di lui ma dopo un po' è diventato pesante. Sbaglierei se dicessi che è stato un errore venire qui perché se non lo avessi fatto non avrei potuto incontrarti. Ho deciso di lasciarlo, appena lo vedo glielo dico. Harry mi piaci davvero tanto." Mi inturuppe baciandomi. Il bacio pian piano divenne sempre meno casto e ci staccammo solo quando mancava il fiato ad entrambi.
"Mi piaci anche tu, Lou. Sono così felice di averti conosciuto." Così iniziammo a coccolarci un po' e alla fine mi addormentai sul petto di Harry.La mattina dopo ci alzammo presto perché dovevamo partire per tornare a casa. Dormii per quasi tutto il viaggio, ero davvero stanco. Alla fine ci addormentammo verso le due, svegliandoci alle sei.
Arrivati a casa, Harry mi lasciò davanti alla porta di casa e ci salutammo promettendoci di rivederci alla corsa del giorno seguente, dove avrei lasciato Holden.
Appena entrai in casa c'era un silenzio di tomba, ero da solo. Decisi di stendermi per riposarmi un po', l'indomani avrei dovuto lasciare il mio ragazzo ed io ero davvero in ansia. Holden sarebbe dovuto tornare per pranzo, così misi a bollire l'acqua per la pasta, l'unico pasto commestibile che ero in grado di cucinare.
Verso mezzogiorno sentii il campanello suonare così spensi il fuoco ed andai ad aprire. Mi ritrovai davanti il ragazzo che avevo tradito ma d'altronde se l'era meritato, per quanto mi amasse, cosa che non mi diceva da un po', non mi calcolava molto.
"Ciao Lou" si avvicinò e mi diede un bacio a stampo. Entrammo in casa e ci avviammo verso la cucina.
"Ciao Holden, come sta tuo padre?"
"Non bene, ha avuto un infarto ed ora è all'ospedale." intanto si era seduto a tavola.
"Mi dispiace tanto, spero che si riprenda presto."
"Speriamo..."
Stavo scolando la pasta ma appena senti la sua voce interrotta da uno singhiozzo lasciai stare e andai subito ad abbracciarlo per farlo sfogare sulla mia spalla. Mi dispiaceva tanto per Holden, in fondo gli volevo bene come si vuole bene ad un fratello.
Quando lo sentii calmarsi, sciolsi l'abbraccio e andai a condire la pasta.
Mangiammo in silenzo, non volevo mettergli pressione.Il pomeriggio andai a fare una passeggiata al parco per schiarirmi le idee. Pensai davvero a tutto, da quando ero un bambino fino a questo momento.
Da piccolo mi piaceva tanto scherzare con tutti, infatti, quando ero un ragazzino ero il burlone della classe. Mi è sempre piaciuto flirtare con le ragazze fino a quando, a quattordici anni, mentre giocavamo al gioco della bottiglia mi fecero baciare un ragazzo. Quel bacio stranamente mi piacque e così iniziai a guardare i ragazzi con occhi diversi e realizzai che ero attratto più da loro che dalle ragazze. Da quel momento ogni notte la passavo a riflettere su questa cosa. I miei genitori mi avrebbero accettato lo stesso? E i miei amici? Troverò mai l'amore? Riuscirò a formare una famiglia? Mi facevo mille domande, domande terribile per un ragazzino di quattordici anni ma ero spaventato da tutto.
Con il tempo riuscii ad accettarmi e un anno dopo presi coraggio per fare coming out con i miei genitori. Appena glielo dissi mi abbracciarono e mi dissero che non c'era nulla di male nel essere gay e che mi avrebbe voluto bene lo stesso. Ero davvero contento di questa cosa così decisi di dirlo anche ai miei amici che ebbero la stessa reazione dei miei genitori.
Pian piano si venne a sapere anche a scuola e i bulli mi iniziarono a prendere di mira insultandomi e prendendomi in giro, ero stufo di questa situazione così mollai la scuola, tanto non mi era mai piaciuto studiare. Era molto triste in quel periodo, mi ero chiuso in me stesso e da lì cambiò tutto, non ero più il ragazzo burlone che non voleva crescere. Cambiarono anche i miei capelli, in un momento di pazzia andai dal parucchiere e mi feci delle piccole meches rosa che stranamente mi piacquero così decisi di tenerli così.
Un pomeriggio ero a fare un giro al parco e lì incontrai Holden, era in vacanza e non riusciva bene ad orientarsi così mi aveva chiesto informazioni. Parlammo un po' e prima di salutarci gli diedi il mio numero dicendogli che se mi avesse chiamato io gli avrei fatto da guida turistica. Il giorno dopo ricevetti la sua chiamata così il pomeriggio ci incotrammo al parco e gli feci girare gran parte della mia città natale.
Ci vedemmo quasi tutti i giorni fino a quando non dovette partire e quel giorno all'areoporto ci diedimo il nostro primo bacio. La nostra relazione continuò anche se a distanza, Holden mi aveva ridato il sorriso e lo ringrazio ancora per questo.
Il giorno del mio diciottesimo compleanno mi fece una sorpresa e la mattina me lo ritrovai fuori da casa con un mazzo fiori. Lì mi propose di trasferirmi in Inghilterra e di andare a convivere con lui. Era una cosa affrettata ma dopo una lunga riflessione accettai. Per convincere i miei decisi che non sarei andato a convivere con lui ma di andare a stare da mia zia la quale abitava vicino al posto in cui Holden mi aveva proposto di andare. I miei genitori tristemente accettarono, non volevo lasciarmi ma volevano solo la mia felicità così mi accontentarono.
Partii dopo poco andando a stare da mia zia per un mesetto trasferendomi successivamente da Holden. Iniziai ad andare alle corse fin da subito e lì conobbi Harry, mentre Zayn lo incontrai un giorno al suo negozio dove andai per prendere degli attrezzi che servivano a Holden.
Guardai il telefono per vedere che ore fossero e mi accorsi che si era già fatta sera.Tornai a casa e vidi che Holden mi aveva lasciato un piatto di pasta coperto, in modo da mantenerlo caldo. Mi misi a mangiare con foga dal troppo appetito e una volta finito lavai il piatto, le posate e il bicchiere. Mi lavai i denti e mi buttai sul divano accendendo la tv e facendo zapping con il telecomando.
Mi addormentai sul divano svegliandomi la mattina dopo completamente solo.
"Deve essere uscito." pensai.
Decisi di cominciare a dare una pulita a questa casa iniziando dalla cucina, pulii i fornelli e il lavandino passando successivamente ai pavimenti.
A mezzogiorno Holden tornò con i sacchetti della spesa, mangiammo e ci stendemmo sul divano.
Passammo il resto della giornata guardando tv e mangiando patatine fino a quando verso le sei e mezza iniziammo a prepararci per andare alla corsa.
Ero abbastanza agitato perchè quella sera stessa sarei stato costretto a lasciare Holden per via di Harry. E so che non sarebbe finita bene tra i due ragazzi.Alloraaa questo è un capitolo di passaggio dato che nessuna delle due sapeva come "approfondire" le nostre idee. Spero vi piaccia ugualmente e scusateci per gli errori che probabilmentre troverete.

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driving || larry (SOSPESA)
Fanfictionlove does not judge, love is for all, love knows no ruler, love is equal, but most of all, love is kind. ♡