5 atelofobia

13 0 2
                                    

Sofro dell'atelofobia : paura di non essere perfetti o di non essere abbastanza. Io ne ho sempre sofferto di questa malattia, e non so proprio come uscirne...

E anche quando ero in 1^ media le cose sono molto peggiorate, la mia migliore amica non era nella mia stessa scuola, ma ero con me, e anche nella mia classe, le persone in che odiavo di piú al mondo...non potevo crederci.


Le cose erano degenerate, ma questa volta non le prese in giro andarono direttamente alle minacce, verso me e i miei genitori, sopratutto a mia madre...da lí ebbi un rancore profondo che viene in una parte di me che nessuno aveva toccato, quell'angolo in cui mi rifugiavo...l'avevo trovato e l'anno distrutto...da qual giorno mi sono costruita un muro, mi sono messa una maschera fatta di ghiaccio, come il mio cuore.


Da quando hanno chiamato mia madre in quel modo, non lo dico per rispetto di mia madre, ho iniziato a fare la dura per non far vedere agli altri che l'anima debole, non volevo che mi vedessero cosí, perché se vedessero che sono debole se ne approfitterebbero...


Varie volte ho cercato di farmi accettare da loro, per essere una di loro, essere piena di amiche, ma l'unica, quella migliore, non é qui affianco a me...


Perché le cose devono sempre succedere a me? Ora so come ci si sente ad alzare i muri, metterti una maschera, fare un sorriso falso ogni mattina e ha casa, mostrarti dura per nascondere un'anima debolo...

Non é affatto bello, perché non puoi essere te stessa.
C'é una canzone di marco mengono che fa cosí : << Devi mostrarti inviccibile, collezionare trofei, ma quando piangi in silenzio scopri davvero chi sei...>> Ha ragione pienamente, perché é cosí che pensa la gente...se sei inviccibile e collezioni trofei pensano che sei un grande, sei il migliore, ma la persona migliore é quella che le persone che giudicano non avranno mai, ma l'avranno solo chi l'accetta veramente e che le vuole bene.


A casa mi mettevo sempre in quell'angolo, a piangere, a pensare cosa ho sbagliato, ma ho capito la solitudine é la migliore amica. Come dice Gabriele Martufi : " La solitudine é la miglior compagnia. Non fa mai domande innoportune e spesso da delle risposte. "


A scuola sono esplosa solo una volta, sono scoppiatta in lacrime e tutti mi si sono circondati in torno, mi hanno detto perché piango, che dovevo smettere, ma lo hanno detto in modo comprensivo e mi hanno datto parole di incoraggiamente...dal momento in cui mi trattavono cosí, ho smesso di piangere, mi sono alzata in piedi - perché ero accovacciata nel muro della classe in fondo - ed in quel momento il mio rancore aumentó ogni secondo che passava, il mio cuore non c'era piú e lo rimpiazzatto con una voragine...ho tolto il cuore e lo messo a chiave in una gabbia in un posto in cui nessuno troverà mai...la mia anima era diventata nera come la pece, non provavo alcuna emozione. Li guardavo come si guarda il divolo col disgusto e avevo detto un semplice frase che mi ricordo ancora : << Ho fatto l'errore piú grande della mia vita...ci avevo creduto...>>. Non ho detto altro, ho chiamato i miei e gli ho raccontato tutto.

La Mia Storia...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora