● FOUR ●

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<Nella foto il tatto di Alaska, però non è proprio come lo immaginavo>

Io e Isabella arriviamo nella nostra stanza, dove ci sono già le altre ragazze, ed è... irriconoscibile.
Ci sono altri tre materassi atterra, tantissimi cuscini, coperte, piumoni e candele (?) sparsi per la stanza.
"Siete arrivate finalmente! Allora, tra un ora arrivano anche i ragazzi con la pizza, quindi adesso muoviamoci a sistemare." Dice Ashley, e io alla parola ragazzi vado nel panico.
"Ma non era un pigiama party Isa?" le chiedo in modo che solo lei mi senta.
"All'inizio si, ma poi avranno pensato di giocare a verità o penitenza e hanno deciso di invitare anche i ragazzi." risponde lei tutta tranquilla.
Va bene... mantieni la calma Alaska.

Iniziamo a sistemare la stanza e nel giro di mezz'ora è tutto pronto.
"Ma a cosa servono le candele?" chiedo io.
"In se a niente, ma rendono più... come dire... più calda l'atmosfera. Vero ragazze?" dice Meg e tutte le altre annuiscono per confermare.
"Chi ci porta le pizze?" chiede Kayla, con il battito cardiaco un po accelerato.
"Dylan" ed a questo nome il suo cuore accelera ancora di più, vuol dire che le piace "James" ed a questo nome è il mio cuore che manca un battito "Kaleb e Theo." E Matt? Vabbè non sono affari miei.
"Alaska, ti diciamo subito che sono tutti degli stronzi ok? James ci prova con tutte, perché poverino, mi sa che è dipendente dal sesso. Theo è ancora peggio, quindi non pensarci nemmeno, anche perché la sua scopamica la ha già. Kaleb e Dylan, invece, sono i più apposto, anche se Dy è un po troppo misterioso a volte. Quindi se vuoi provarci con uno per avere una storia seria ti consigliamo Kaleb, altrimenti vai pure con James." dice Ashley lasciandomi un po sorpresa, senza parole.
"Okay. Comunque non mi interessano queste cose al momento" rispondo io con un sorriso sforzato, ma le altre non sembrano credermi e si scambiano delle occhiatine che solo loro capiscono.

                            ***
Sento i passi e gli odori dei ragazzi provenire dal corridoio. Sono qua, infatti cinque secondi dopo bussano alla porta ed entrano con una pizza maxy in mano ciascuno.
"Ciao ragazze! E ciao anche a te bellissima. Io sono Theo, piacere" dice un ragazzo abbastanza alto e con un fisico slanciato. I suoi occhi sono marroni, con qualche pagliuzza gialla, mentre i suoi capelli sono scuri, difficile dire se neri o marroni.
"Ciao, io sono Alaska" rispondo sorridendo.
"Theo, è appena arrivata lasciala respirare. Invece vi va di giocare a verità o penitenza?" dice Ashley.
"Va bene. Ma Arianna non viene oggi?" chiede Theo e la ragazza con i capelli biondo platino, cioè Ashley, fa un segno negativo con la testa.

                             ***
Dopo aver mangiato la pizza ci disponiamo in cerchio per terra, e Meg inizia a far girare un bottiglia di birra vuota. Questa si ferma su di me. Madonna che sfiga.
"Allora Alaska.... verità o penitenza?"
E adesso cosa scelgo? Non vorrei che mi facessero fare strani obblighi, così rispondo: "verità"
"Mmm... che domanda ti posso fare? Voi avete idee ragazzi?" chiede Meg mentre io inizio ad agitarmi.
Tutti i ragazzi si mettono in cerchio escludendomi, in modo da non farmi sentire cos'hanno in mente, ma grazie alle mie doti da licantropo li sento lo stesso.
"Potremmo chiederle se è vergine" dice Theo, ma James scarta la sua proposta dicendo: "ma dai la hai vista? Una ragazza come lei non può non averlo mai fatto. La risposta è troppo scontata"
"Allora le chiediamo cosa ne pensa dei lupi mannari e dei vampiri" dice Kayla, ma Meg risponde: "si così, o ci scopre, o pensa che siamo pazzi."
"Possiamo chiederle chi si farebbe più volentieri tra noi" propone Dylan con un ghigno. Ma perché i ragazzi devono sempre uscire con queste proposte?
"Va bene, sono curiosa su questa cosa. Anche se secondo me preferirebbe farsi un cane che uno di voi" risponde Megan ridendo e ricevendo occhiatacce da tutti i ragazzi.
"Alaska, ho deciso" oddio no, spero che non mi chieda quello, senò non saprei proprio cosa rispondere.
"Voglio sapere... perché ti sei fatta quel tatuaggio sulla gamba."
Oddio... ma quando lo ha visto? Ho sempre tenuto addosso i jeans, insomma pantaloni lunghi che lo coprono. Forse quando sono uscita dalla doccia, ma c'era Isa, non lei.
"E quando lo hai visto?" Le chiedo curiosa di sapere la risposta.
"Ah... beh... lo ho visto e basta. È davvero molto bello. Sai, anche io ne ho uno, però sull'intero del braccio, è un'ancora."
Il mio tatuaggio non è molto grande, ma abbastanza da coprire i segni del morso. Raffigura un teschio in bianco e nero, decorato da fiori di tante dimensioni ed al posto degli occhi a due diamanti. Per me quasta immagine ha un significato molto importante, infatti rappresenta i lati negativi e positivi di ciò che copre. Infatti quel morso è stato la fine di una parte di me, e la morte di due persone a me molto care che brilleranno per sempre nel mio cuore, come i diamanti. Ma nonostante ciò è stato anche l'inizio di una nuova me, perché sono sbocciata sia esteriormente che internamente.  Quel morso mi ha cambiata, donandomi sia morte, il teschio, che vita, i fiori, ed è per questo che ho scelto di tatuarmi questa immagine.
Ma non posso di certo dirlo a loro, che mi scoprirebbero subito...
"Mi piaceva molto perché indica che nonostante qualcosa sia morto, qualcos'altro è nato. E che quindi non bisogna vedere sempre i lati negativi di ciò che ci succede, ma cercare gli aspetti positivi, anche se all'inizio sembrano inesistenti."
"Uhm... profonda la ragazza" commenta Theo, ma Meg lo fa tacere e mi chiede: "e come mai lo hai fatto proprio in quel punto?"
"Puoi fare solo una domanda alla volta" rispondo io facendole l'occhiolino "e adesso tocca me girare la bottiglia"
Quest'ultima si ferma su James.
"Verità o penitenza?" gli chiedo io.
Lui senza esitazione risponde: "penitenza" e così facendo mi mette in crisi. Cosa posso fargli fare?
"Ho bisogno anche io di consigli, venite qui ragazzi" e così facendo isoliamo James, anche se ci può sentire ugualmente se è chi penso che sia.
"Puoi obbligarlo a baciare qualcuna" propone Ashley, come se si stesse offrendo volontaria.
"Ma no, ci ha già baciato tutte tranne lei e Isa che è sua sorella, ovviamente, quindi non ha senso. Sarebbe bello solo se ci fosse Ari." dice Meg e poi continuando "invece puoi obbligarlo a farci vedere il suo tatuaggio. Non lo ha mai mostrato a nessuno, non so perché..."
"Tu sei proprio fissata con questi tatuaggi eh? Comunque va bene questa." rispondo io, pensando che sia l'occasione perfetta per vedere se sotto quell'inchiostro si nasconde un morso come il mio.
"La penitenza che devi fare, è mastrarmi il tuo tatuaggio sulla spalla." dico fissandolo negli occhi e notando subito il cambio della sua espressione. Da divertita diventata seria.
"Va bene. Ma siccome tu hai detto che devo mostrarti il mio tatuaggio, lo farò vedere solo a te. Quindi vieni con me in bagno." dice fissando in modo minaccioso la ragazza che ha lanciato l'idea.

                              ***
Siamo in bagno da una ventina di minuti credo, ma James non si vuole togliere la maglia e io mi sto innervosendo.
"E dai! Una penitenza è una penitenza e la devi fare! Senò bastava che dicevi verità."
"Sì ma... e va bene." dice lui sospirando arreso.
Finalmente! Si sfila la maglia e la prima cosa che mi soffermo a guardare sono i suoi muscoli. Ha davvero un fisico perfetto, tipo i fotomodelli. No ma che dico? Meglio!
"Hey guarda che ti scende la sbava se non chiudi la bocca" dice lui facendomi diventare bordeaux dall'imbarazzo.
"Non stavo sbavando! E girati."
Il suo tatuaggio è grande il doppio del mio. Parte dalla parte anteriore della spalla e riempie di inchiostro tutta la scapola destra, fino giù, al fondo schiena.
È davvero bellissimo; raffigura un segno tribale, che sembra formare quasi delle lettere in un linguaggio sconosciuto.
Senza accorgermene inizio a sfiorarlo con i polpastrelli e noto un leggero rilassamento da parte di James.
"È stupendo. Perché non vuoi che gli altri lo vedano?"
"Rappresenta la forza e la ribellione contro barriere e regole che mi sono state imposte. Racchiude un significato che in pochi riescono a leggere e non voglio che loro imparino."
"In che senso? Non vuoi che loro capiscano cosa rappresenta? Il suo significato?" chiedo un po confusa.
"È complicato da spiegare, e poi... non posso, ti ho già detto troppo." con questa frase si rimette la maglietta ed esce dal bagno.
E quell'atmosfera magica che si era creata tra di noi si spezza, lasciandomi li, come una stupida.

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