Capitolo uno

199 6 9
                                    

"Jade, Jade, Jade, guarda!" okay si, è la prima volta che prendo l'aereo e sembro una bambina ma ehi, non giudicatemi. "Si Virgie, stiamo volando tra le nuvole e quella è la terra ferma. Wow, emozionante...da brividi oserei dire."
"Ma se tipo ti abbandonassi a Seattle? Sei acida, scorbutica e costantemente ciclata. Tu hai un problema con i tuoi ormoni."
"Ehi, sei tu quella eccitata nel vedere il mondo dall'alto."
"Acida."
"Bambina."

Amore e odio. Questo è il nostro rapporto. Ci conosciamo ormai da quindici anni; lei è la mia metà. Chi ci vede da fuori penserà: "Cos'hanno in comune queste due?"
Lei bassa, io alta. Lei mora, io bionda. Lei ha gli occhi marroni, io azzurri. Lei ha un cuore, io no. Ecco, vedete? Siamo il sole e la luna, il cielo e la terra; ma, in un qualche modo, gli opposti vivono in armonia, come noi...o quasi. Siamo capaci di odiarci tanto quanto il bene che ci vogliamo. Alla fine, ci ritroviamo sempre. Ci piace stuzzicarci; insultarci cosi, per gioco.

Dodici ore. Dodici interminabili ore al suo fianco, su un aereo. Che Dio mi assista. È notte; lei sta dormendo ma io non ci riesco. È la prima volta che volo ed è un misto di eccitazione e terrore. Eccitata perché è tutto magnifico. La vista è spettacolare e stiamo andando a Seattle! Terrorizzata perché devo ricominciare da capo. Ho vent'anni, si; ma resta il fatto che vado in una città a me sconosciuta, ad iniziare un lavoro, con gente che non conosco. Beh, odio non sapere le cose. Mi piace avere la situazione sotto controllo. Ora, sono fottuta.

"Jade svegliati! Stiamo per atterrare." vi svelo un segreto: quando dorme, fuori, potrebbe esplodere la terza guerra mondiale che lei non se ne accorgerebbe minimamente. Oh, parla anche nel sonno...a volte è imbarazzante, si...beh, volete sapere come svegliarla? Urlatele nelle orecchie. Lo odia, più di ogni altra cosa al mondo; per questo lo faccio. "OH, EH, COSA!?"
"Sai...siamo su un aereo, diretto a Seattle...e, come dire...stiamo arrivando!"
"E tutta questa agitazione è per...?" amore e odio? Beh, ora la odio e basta. "Jade. Stiamo arrivando a Seattle; mancheranno si e no dieci minuti, e tu sei l'unica che sa dove si trova la casa!" oh, non ve l'avevo detto? I suoi zii avevano una casa qua. Ora, purtroppo, non ci sono più e...beh, per quanto brutto sia da dire, ci salvano il culo in questo momento. "Si, si, stai calma. Quando ti arrabbi ti si gonfia la vena del collo e, beh, non è salutare; poi ti si forma una ruga veramente schifosa sulla fronte che ti fa assomigliare al cane dei miei nonni...era brutto forte, sai..." ma se l'avessero bocciata? Se si fosse magicamente scoperto che l'aereo era pieno e non c'era più posto per lei!? Devo escogitare un piano per abbandonarla sotto un ponte...si, decisamente...

"L'aereo atterrerà tra pochi minuti. Allacciare le cinture di sicurezza, prego."

Cinque.
La mia casa.
Quattro.
La mamma e il papà.
Tre.
Gli amici.
Due.
Le feste.
Uno.
La mia vecchia vita.

"Vi ringraziamo per aver scelto la nostra compagnia aerea."

La mia nuova vita.

Ore 22:30
Dopo essere scese dall'aereo, aver preso un taxi ed esserci quasi perse per Seattle, eccoci a casa...finalmente. Non è n'è moderna, n'è antica. Ha un meraviglioso soffitto con delle travi in legno, che ricordano le case di montagna e un bellissimo camino; tutto il resto è abbastanza contemporaneo. Divano in pelle, nero; un tavolino basso, in vetro, davanti ad esso; una cucina sui toni del bianco; una scala in marmo, che porta nella zona notte. Ci sono cinque stanze: un bagno, tre camere da letto, una matrimoniale, un letto singolo e una stanza per gli ospiti; e infine uno sgabuzzino, dove probabilmente, metteremo tutto il necessario per pulire casa...quando, e se, la puliremo. Ora dovremo solo scegliere chi si prende la camera con il letto singolo e chi, quella con il letto matrimoniale
- ovviamente io -.

"La casa è mia, il letto grande è mio. Semplice no?" credevo sarebbe stato facile? Certo che no. "I tuoi zii mi adoravano! Dicevano sempre che ero la nipote che non avevano mai avuto! Quindi la camera è mia."
"Solo perché tu sei una leccaculo di prima categoria! Non ti sono mai stati simpatici."
"In questo momento mi stanno particolarmente simpatici invece..." oh si, non sai quanto. "...facciamo cosi! Chi arriva prima alla stanza tra...tredueuno VIA!" ehi, questo non è barare. È semplice istinto di sopravvivenza. "Virgie torna subito qui! Non vale!"
"Qualcuno ha dettato le regole? Non mi sembra! Quindi è valido e...ops, sono arrivata prima io." credo che in questo momento stia pianificando la mia morte ma, nessun problema! "Da domani saremo entrambe in ospedale...io prenderò un bisturi e ti sgozzerò, dando la colpa al primo medico che passa, okay? Okay." detto questo, si gira per entrare nella sua stanza, mormorando qualcosa di incomprensibile che presumo sia un insulto. "Ti voglio bene anch'io! Notte sorella del cuore." si insomma, credo che il suo istinto omicida cresca sempre di più, ma visto che domani ci dobbiamo alzare presto, sorvolerò.

Lee's AnatomyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora