Ore 06:30 non facevo altro che voltarmi e rivoltarmi nel letto. Da mezz'ora sono sveglia, volevo un bicchiere d'acqua e una volta preso e ritornata in camera mia non avevo più sonno. A pensare che ieri sera ho messo la sveglia alle otto e mezzo, ma a quanto pare l'ho preceduta.
Alle undici andrò in città per il provino, non so se sono pronta, sembrava che tutta l'autostima che avevo su di me e sul ballo fosse svanita. Non mi sentivo più sicura di me stessa, avevo ansia, ero nervosa, tanto che iniziai a sudare freddo. E se fosse andato tutto male? Se fossi andata lì e Justin si accorgesse che alla fine non sono una brava ballerina? Alla fine ci saranno molti ballerini molto più bravi, perché dovrebbero scegliere proprio me?
Stanca dei miei stessi pensieri, mi alzai. Non avevo più intenzione di rimanere stesa sul letto e farmi mille domande su come avrei fallito, come dice mio padre: Bisogna pensare sempre al positivo.
Per mandare via la tensione decisi che quella mattina avrei fatto la mia solita corsetta nel parco vicino casa, quindi mi lavai in fretta, mi misi la tuta e scesi a fare colazione.
Appena misi piede nelle strade della periferia, come ogni volta che inizio a correre, quella solita sensazione di pace mi pervase, il sole non era ancora sorto del tutto, un leggero vento veniva contro di me. Sentivo che finalmente i brutti pensieri stavano lasciando la mia mente.
Amo il tramonto, ma l'alba leggermente di più. Non c'è niente di più bello della bellezza delle strade, dei parchi, del cielo prima dell'alba, tutto ha un fascino ed un colore diverso, diverso dai soliti colori che coprono la città nel resto della giornata.
Ormai le otto erano arrivate, tornai a casa e andando in cucina vidi mia madre già vestita, occupata a riempire la lavastoviglie.
N. << Buongiorno Mamma>> dissi prendendo una mela, non avevo intenzione di iniziare una qualsiasi conversazione con lei, quindi pensai che fosse meglio uscire prima possibile dalla cucina, però sembrava che mia madre mi leggesse nel pensiero. << hai fretta pulcino?>> << non mi chiamare così, sai che non mi piace questo soprannome>> sbattei i piedi per terra come una bambina << io e tuo padre ti abbiamo chiamato sempre così, da quando eri una bambina>> la guardai incrociando le braccia al petto << appunto! Quand'ero una bambina, credo ti sia sfuggito un particolare: sono cresciuta>> e girai su me stessa per mostrare quello che avevo appena detto. Dopo un minuto entrò anche mio padre in cucina, ed era di ottimo umore << Buongiorno cara>> si avvicinò a mia madre per darle un bacio sulla guancia << buongiorno pulcino>> venne verso di me e mi diede un bacio sulla fronte. Credo si siano messi d'accordo.
<< Buongiorno papà>> mi sedetti vicino a lui. Mi piaceva vederlo fare colazione. Ogni mattina legge sempre il giornale, dice che bisogna sempre sapere cosa succede nel mondo, che siano cose belle o brutte, nella sua mano destra invece ogni mattina ha sempre una tazza di caffè bello caldo. << Cosa c'è piccola?>> chiese interrompendo la sua lettura, feci un cenno per fargli capire che non c'era niente che non andava. << Che farai oggi?>> a questa domanda mi bloccai, cosa dovevo dire ai miei? Mio padre accettava un po' di più la passione per la danza, ma non potevo dire che oggi alle undici di questa mattina avevo un provino per diventare una delle ballerine di Justin Bieber per il suo prossimo tour. Mio padre odiava tutto quello che riguardava la fama e celebrità, reputa queste persone false, persone che pensano solo ed esclusivamente alla loro prossima tappa per le vacenze. Sapevo che non mi avrebbe permesso di fare questo provino se glielo avessi detto, quindi decisi di non dire niente su questo argomento, però comunque dissi una mezza verità << oggi inizierò a lavorare>> mia madre prese parola << ah, quindi hai deciso che quella storia della danza è perdita di tempo... Finalmente sono così feli.. >> non ne potevo già più << no mamma! Ho trovato un lavoro dove l'unica cosa che devo fare è ballare, nella discoteca del cugino di Adam>> mio padre quasi si strozzava mentre beveva il suo caffè << discoteca? Ma dico io, sei impazzita? Ci saranno drogati, ubriachi...>> << no papà è una discoteca a posto! Davvero non ti devi preoccupare. La mamma mi ha dato un anno di tempo, bene! In meno di un anno ho trovato qualcosa, quindi se non ti piace dai la colpa alla mamma, non mi ha dato altra scelta>> mio padre mi guardò con una faccia ancora non molto convinta e prima che iniziasse di nuovo a parlare per trovare qualsiasi pretesto per criticare il mio nuovo lavoro, mi alzai in fretta e andai in camera mia.
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DANCE FOR ME
Roman pour AdolescentsUna passione: la danza! Un passato difficile. Un patto. Una promessa da mantenere. Nancy Holand ha 19 anni e vive a New York. Sogna di diventare una ballerina famosa! Riuscirà a realizzare il suo sogno? Protagonisti: Nancy Holand, Justin Bieber.