P. O. V Narratrice
X: “ Nancy… Nancy, svegliati su!”
Nancy sentì una mano posarsi sui suoi capelli e poi spostarsi lentamente sulla sua fronte, accarezzandola.
Era una mano calda e ruvida, Nancy sapeva già di chi fosse quella mano.
Aprì gli occhi e vide il padre seduto accanto a lei, intento a svegliarla.
P (padre): “Cosa è successo piccola? Perché ti trovi nella camera di Alex? ” – Disse l’uomo preoccupato per sua figlia.
N: “Io…io”- Le uniche parole che riuscì a dire furono quelle.
Un difetto di Nancy è che teneva per sé tutte le sue emozioni, ma in quel momento non ci riuscì a tenersi tutto dentro, si guardò intorno, era tutta sudata, e quasi si dimenticò di trovarsi sdraiata sul letto di Alex.
Fu una questione di secondi prima che Nancy scoppiò in un pianto pieno di tristezza, e anche di rabbia, sì rabbia, perché voleva che il fratello fosse lì ancora con lei. Si fece spazio tra le braccia del padre. L’uomo ricambiò l’abbraccio , non sapeva cosa stesse succedendo in quel momento alla figlia, finché lei iniziò a parlare.
N: "Riportamelo indietro Papà! Perché proprio lui!" - Disse tra un singhiozzo e l’altro, con quel pianto che sembrava non volesse finire mai.
Con quella semplice frase, Frank , il padre di Nancy, capì.
P: “Se solo potessi piccola mia, lo riporterei subito qui da noi, ma sappiamo entrambi che non posso. Adesso lui si trova in un posto meraviglioso, ti guarda e ti protegge, adesso lui è il tuo angelo custode.”- la strinse ancora a sé, mentre accarezzava i lunghi capelli della figlia.
Rimasero per qualche minuto nella stessa posizione, finché Frank si accorse che la figlia si calmò.
Sciolsero l’abbraccio, Nancy aveva lo sguardo basso, non aveva il coraggio di guardare il padre dopo la scena appena successa.
Il padre piano piano alzò il viso della figlia, Nancy aveva diciannove anni, ma per Frank quei diciannove anni non contavano niente, perché per lui rimaneva pur sempre la SUA bambina.
Poteva notare il viso un po’ sciupato, gli occhi che evitavano i suoi, pieni di lacrime e il trucco un po’ sbavato, ma a questo Frank poco importava, perché sua figlia per lui è in qualunque caso bellissima.
P:”Ti sei calmata un po’? “ - Chiese speranzoso.
Nancy annuì, ma era chiaro che mentisse, e Frank se ne accorse.
N: “È tutta colpa mia…!” confessò Nancy improvvisamente.
P: “In che senso colpa tua? Nancy… Nancy guardami!”- L’uomo la costrinse a guardarlo, finalmente i due si guardarono negli occhi.
N: “ Quella sera…”- Iniziò a parlare ma fu interrotta poco dopo dalla madre che entrò nella camera.
M(madre): “Nancy c’è…” Emily, la madre, si accorse che la figlia aveva pianto “che succede qui?” disse preoccupata.
N: “Niente…” – Nancy si asciugò le ultime lacrime con il polso- “cosa stavi per dirmi?”
M: “ Ehm… ah si! C’è Lety al telefono, devi andare a rispondere."
N: "Ok, grazie mamma, vado subito a rispondere."
P:" Nancy…"
La ragazza guardò il padre ancora seduto sul letto.
N: "papà fai finta che non t’abbia detto niente, ok?"
P.O.V Nancy
Ucii dalla stanza di Alex, sentii mio padre che iniziò ad urlare contro mia madre, sicuramente a causa mia. Stavo svelando a mio padre qualcosa di importante, comprendo la sua rabbia per quella interruzione.
Loro non sanno niente della promessa con Alex, nessuno lo sa! Ho mantenuto questo segreto per quattro anni, e credo lo manterrò ancora per un po’. È una cosa tra me e Alex, nessuno deve farne parte, né Lety né Adam, né i miei genitori, anche perché questi ultimi non vorrebbero neanche farne parte.
Risposi al telefono di casa in salotto.
Io: “Hei”
L: “Heiii baby!”- disse con quella voce piena d’allegria- “Ti ho chiamato per proporti una bella cosetta!”
Io: “Scusami stasera non sono in vena di fare niente!”
L: “sei di cattivo umore?” -cambiò tono di voce, adesso era bassa e preoccupata.
Io: “Niente d’importante, non c’è niente di cui preoccuparsi”- Mentì. Non volevo annoiarla con i miei problemi.
L: “Sai che non ci credo Nancy!”
Ci fu silenzio tra di noi, decisi di cambiare argomento.
Io: “Perché hai chiamato a questo numero?”
L: “Il tuo cellulare era staccato”
io: “Ah si scusa, è scarico. E mi hai chiamato per…”
L: “Invitarti ad una festa domani sera, Adam mi ha detto che suo cugino ha aperto una nuova discoteca al centro di New York, e vuole che andiamo con lui, anche perché ha una proposta da farti.”
io: “che tipo di proposta?”
L:”Non mi ha detto più nulla, te ne parlerà lui domani sera se verrai, e te l’ho consiglio anche… Hai bisogno di divertirti un po’”
io: “Va bene verrò. Ah… Lety, solo una domanda! È una discoteca a posto? Niente droga, niente di tutto questo, vero?
L: “Non so Nancy, penso di no! Ah dimenticavo ci saranno alcuni Vip!”
N: chi?- Chiesi curiosa.
L: “Preparati eh! Adam mi ha detto che ci sarà…”
P: “Nancy…” Interrompono sempre nei momenti meno opportuni.
N: “Ti richiamo” Dissi chiudendo il telefono in faccia a Lety.
Io:”sì?”
M: “stiamo uscendo, non aspettarci sveglia, potremo ritornare tardi” disse mettendosi la giacca e prendendo la borsa.
Mio padre era silenzioso.
M: “Ah si, ti lasciamo i soldi così puoi comprarti qualcosa da mangiare, una pizza magari”
Io: “va bene mamma”
Mio padre mi guardò e con quello sguardo capii che sicuramente il discorso di prima non si concluse, uscirono e chiusero la porta dietro di loro. Dovevo prepararmi! Prima o poi mio padre mi avrebbe chiesto spiegazioni.

STAI LEGGENDO
DANCE FOR ME
Genç KurguUna passione: la danza! Un passato difficile. Un patto. Una promessa da mantenere. Nancy Holand ha 19 anni e vive a New York. Sogna di diventare una ballerina famosa! Riuscirà a realizzare il suo sogno? Protagonisti: Nancy Holand, Justin Bieber.