Capitolo 1
Un giorno di scuola come tanti, solita routine. Mi alzo alle 6.30, colazione, doccia e via a prendere l'autobus. Per arrivare alla fermata bastano 5 minuti, ma puntualmente arrivando dal semaforo per attraversare la strada vedo l'1, la linea di autobus che fa la fermata proprio sotto la scuola, passare alle 7.30.
"Non riuscirò mai ad arrivare in orario" penso.
Il semaforo si illumina di verde e attraverso la strada arrivando alla fermata, in attesa che arrivi il 3, che in teoria ci avrebbe messo meno tempo. Dopo 5 minuti arriva il tanto atteso autobus e salgo.
Una volta scesa dall'autobus sotto la scuola guardo il telefono: "7.50 merda". L'entrata è alle 7.45 e sono in ritardo, ma data la mia immensa pigrizia non accenno minimamente ad aumentare il passo.
Terminata l'infinità di scale per raggiungere il quarto piano dell'edificio, entro in classe e vedo che non c'è ancora il professore. Così mi avvio verso l'ultimo banco, dove mi aspetta Davide già intento a ripassare.
"Ti interroga di diritto?" chiedo, notando il libro di quella materia.
"Sì e non mi ricordo niente" risponde Davide.
"Ah non chiedermi di aiutarti, lo sai che odio diritto".
"Non preoccuparti, riesco da solo".
Alcuni ragazzi vanno a sedersi al loro posto, dev'essere arrivato il professore. Infatti eccolo varcare la soglia della porta salutando a voce alta la classe "Buongiorno ragazzi!".
"Buongiorno" si sente in coro.
Il professore di diritto era un tipo particolare, sempre vestito elegante, sui 50 anni e con un debole per le adolescenti, e dato che sono cosa rara in quella scuola, potete già immaginare chi guardava sempre durante la lezione.
Ero sempre a disagio durante le sue ore, non riuscivo a seguire la lezione e pensavo sempre ad altro, come in questo momento ad esempio, in cui sto pensando alla serie tv che ho visto ieri sera.
"Allora ragazzi", il professore interrompe i miei pensieri sul protagonista di American Horror Story, "Oggi continuo il giro di interrogazioni".
"Strano non interroga mai" commenta ironicamente Davide.
"Allora.. prima gli insufficienti.. Rossi, Marconi e.. Fois. Avanti, venite alla cattedra".
Fois è il mio cognome e ovviamente non ho studiato, ieri sera preferivo vedere American Horror Story che studiare le caratteristiche del governo italiano.
"Oddio dai Giu, vai e spacca tutto" mi dice Davide ormai sollevato per non essere stato chiamato.
Non c'è bisogno di specificare cos'è successo durante l'interrogazione, ma è terminata con un 3.
"Odio questa scuola" dico tornando a posto.
"Recupererai tranquilla" mi consola Davide.
Il resto della giornata si svolge regolarmente fino alla quinta ora, quando il bidello entra in classe interrompendo la lezione di chimica.
La professoressa legge l'avviso appena ricevuto "Si avvisano gli studenti che a breve sarà attivato il corso di ECDL presso codesto istituto, chiunque fosse interessato potrà incontrare il professor Canepa presso il laboratorio di informatica al settimo piano".
La professoressa spiega ulteriormente di cosa si tratta, cioè un corso dal quale si ottiene un certificato che attesta di avere delle competenze informatiche.
Essendo brava in questo campo non ci penso due volte e decido che l'indomani sarei andata dal professor Canepa.
Il giorno dopo a scuola incontro alcuni miei compagni di classe prima di entrare, parlando scopro che anche loro sono interessati a frequentare il corso di ECDL. Questi sono Alberto, Michele, Stefano e Lorenzo, compagni di cui notavo poco l'esistenza in classe, specialmente Lorenzo, con il quale ho parlato due volte se va bene.
"Ehi Lore non pensavo facessi l'ecdl anche te" gli dico.
"E invece si" risponde freddamente Lorenzo. Non c'è confidenza tra noi due, è come scalfire un blocco di ghiaccio, per arrivare al centro bisogna beccarsi un mucchio di schegge ghiacciate addosso.
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Young
RomanceGiulia è una ragazza di soli 15 anni, timida e forse troppo chiusa.. Un giorno decide di iscriversi a un corso presso la sua scuola senza però immaginare chi avrebbe potuto conoscere in quel luogo così tanto odiato...