L'appuntamento

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Capitolo 5

E' sabato, mi sveglio verso le 11. Faccio una doccia e prendo un caffè dato che è tardi per fare colazione.

Nel pomeriggio dovrei vedermi con Anna, ovviamente le ho già raccontato tutto di Alessandro, ma vorrei comunque parlargliene quando la vedrò.

Arrivano le 15, uscendo di casa vedo Anna che mi aspetta proprio davanti al portone.

"Non dovevamo vederci all'angolo?" le chiedo.

"Ho pensato di fare due passi. Non avevo voglia di aspettare là".

Ci avviamo verso la fermata dell'autobus. Anna inizia a raccontarmi di Paolo, non si sono più visti, ma continuano a sentirsi per messaggio.

"Secondo me, non ci sta provando. Avrebbe già dovuto chiederti di uscire" le dico.

"Non lo so... Forse è timido".

Potrebbe essere, io del resto non lo conosco così non azzardo nessuna ipotesi. Decido di cambiare argomento e nel frattempo saliamo sull'autobus.

"Domani mi vedo con Alessandro, chissà come sarà".

"Uh giusto è vero! Ma hai detto che voleva uscire con te oggi, giusto?".

"Sì ma gli ho detto che ero già impegnata con una mia amica".

"Sai che giorno è oggi?".

"Sabato".

"14" puntualizza Anna.

Oggi è il 14 febbraio, me ne ero completamente dimenticata. Ecco perché ha insistito così tanto per uscire.

"Non ricordavo che era oggi".

"Meno male che sei uscita con me, non potevate uscire per la prima volta a san Valentino, sarebbe stato imbarazzante".

Anna ha perfettamente ragione, ma non mi sarebbe neanche dispiaciuto dire che a san Valentino sono uscita con un ragazzo, ma poco importa, ci uscirò domani.

La giornata termina velocemente e in poco tempo è già domenica.

Appena sveglia mi infilo sotto la doccia e mi lavo i capelli. Mi guardo allo specchio con i capelli ancora bagnati e addosso l'accappatoio, vedo il riflesso di una ragazza grande, non mi sentivo la stessa. Forse per il fatto di sapere di piacere a qualcuno, era la prima volta che mi sentivo così bene.

Pranzo insieme a mia mamma e dopo averla aiutata a mettere a posto tutto, vado a prepararmi. Ho uno stile abbastanza semplice, quindi decido di mettere dei jeans chiari con una felpa nera. E' inverno quindi metto anche il piumino lungo con la sciarpa bianca. Giusto un filo di trucco ed esco di casa.

Arrivo al semaforo e lo vedo. Era lì che mi aspettava. Indossava un Woolrich blu lungo dal quale spuntavano dei jeans, con sè aveva uno zainetto verde.

Ci salutiamo e andiamo a prendere l'autobus.

Con lui riesco a parlare di tutto, non ho problemi di timidezza, mi sento me stessa.

"Certo che oggi è proprio freddo eh" mi dice.

"Si ho le mani congelate" infilando le mani in tasca.

"Vuoi i miei guanti?".

Mi sono accorta solo ora che ne sta indossando un paio.

"No no tranquillo, tienili te" gli dico sorridendo. Mi fa piacere che si preoccupi per me.

Andiamo al centro commerciale, certo non è proprio il massimo come primo appuntamento, ma a me basta passare una bella giornata, non mi interessa dove si va.

Ci sediamo a un tavolo davanti a una vetrata che si affaccia sui giardini adiacenti al centro commerciale.

Parliamo e scherziamo, ci raccontiamo tutto, le nostre storie, i nostri aneddoti. Frequentando la stessa scuola e lo stesso indirizzo, abbiamo molti professori in comune, così iniziamo a parlare di tutti, dai più simpatici a quelli più odiosi.

Mentre ridiamo, mi rendo conto che ha iniziato a piovere.

"No sta piovendo!" gli faccio notare.

"Meno male che ho l'ombrello".

"Mi sa che dovevo portarlo anch'io" dico ridendo.

"Non hai neanche la borsa, ma come si fa dai" ride anche lui.

"Non avevo voglia di portare pesi".

"Pesi? Una borsa quanto potrebbe pesare?".

"Dipende da cosa porti. Di solito io nella borsa porto di tutto. Fazzoletti, chiavi, portafogli, caricatore portatile e tanto altro" dico in mia difesa.

"Sei pronta a tutto ecco".

"Esattamente" confermo io.

"Sono le 19, andiamo?".

"Sì è tardi".

Mi accompagna alla fermata dell'autobus, lui abita dall'altra parte rispetto a me, quindi ci salutiamo lì.

"Ci vediamo domani allora".

"Va bene" gli rispondo io.

Ci scambiamo un bacio sulla guancia e prendo l'autobus.

Entro in casa e mi arriva un messaggio, è Alessandro.

"Sono stato bene oggi".

"Anch'io" gli rispondo.

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