Capitolo 3
Sono passate due settimane ormai dall'iscrizione al corso, nel frattempo la mia vita è noiosa come al solito. Stessa routine, ma oggi inizia finalmente l'ecdl. Sarà dopo scuola, giusto il tempo di mangiare insieme ai miei compagni e devo tornarci.
Arrivano le 14, così vado a mangiare insieme ad Alberto e Michele in un bar sotto la scuola. Non mi interessa dove vanno Lorenzo e Stefano, ultimamente ho legato abbastanza con gli altri e preferisco stare con loro.
Torniamo a scuola, e ci fermiamo davanti alle macchinette. Lì notiamo altri ragazzi ad aspettare l'ora stabilita, le 14.30.
Vedo Lorenzo che si avvicina a noi insieme a Stefano, mentre beve un caffè nel tipico bicchierino di plastica delle macchinette.
Si parla di tutto tranne del corso, meglio, meno ansia per me.
Vediamo gli altri ragazzi salire le scale, così decidiamo di seguirli.
Giunti in laboratorio ci sistemiamo nei posti. Era una stanza abbastanza grande, con sistemati lungo le pareti una serie di banchi con i computer e al centro sette o otto file di altri banchi rivolti verso la cattedra, posta vicino alla porta.
Il professor Canepa fa l'appello. Durante il quale riconosco diversi nomi, ci sono tanti chimici, due geometri e tre ragazzi di 3^A, tra cui il ragazzo che mi fissava qualche settimana prima. Scopro il suo nome, Alessandro.
Ogni lezione dura due ore, oggi il tempo passa abbastanza veloce, facciamo cose semplici e in un attimo sono le 16.30, così ce ne andiamo tutti a casa.
Una volta giunta a casa noto di aver ricevuto un messaggio su WhatsApp. E' un gruppo che hanno appena creato: ECDL.
Mi chiedo subito come abbiano fatto ad avere il mio numero dato che non ho parlato con nessuno tranne i miei compagni di classe.
Scorro tra i membri del gruppo, ci sono tutti credo, così inizio l'indagine di chi mi ha aggiunto.
Continuano ad arrivare messaggi e la chat sembra infinita, ma dopo un po' finalmente leggo "Stefano ti ha aggiunto".
Ok, scrivo subito a Stefano.
"Si può sapere perché mi hai aggiunto a un gruppo senza chiedermi niente?".
"Me l'ha chiesto Sorrenti, calmati".
"E chi è?".
"Dai quello alto e stupido".
Mi viene subito in mente Alessandro.
"Ah sì sì... Come fai a conoscerlo?".
"Facciamo calcio insieme".
"Ok dai ci vediamo domani".
"Ciao".
Un saluto freddo e distaccato, tipico da Stefano.
Il giorno dopo mentre vado a scuola incontro Anna alla fermata dell'autobus, cosa che ormai accade spesso, così appena la vedo la saluto.
"Ciao Anna".
"Ciao, pronta per questo fantastico giorno di scuola?".
"Dimmi un motivo per il quale dovrebbe essere fantastico".
"Beh stamattina devo incontrare Paoloooo. Lo sto aspettando oraaa" dice alzando notevolmente il tono di voce.
Avevo completamente dimenticato che Anna si sta sentendo con Paolo. Lo conosco di vista perché andavamo nella stessa scuola media, ma non parliamo mai. Va nella scuola vicino alla mia, perciò lo incontro spesso la mattina.
"Oh sì certo. Eccolo lì".
Esce dal portone, che per sua immensa fortuna è proprio davanti alla fermata dell'autobus, si gira e ci vede.
Si avvicina verso di noi "Ciao ragazze".
Lo salutiamo a nostra volta. Anna e Paolo si mettono a parlare mentre io rimango zittita dalla mia timidezza.
Prendiamo l'autobus insieme. La prima a scendere è Anna, così rimango sola con Paolo.
"Ma te dove vai a scuola?" mi chiede.
"Gastaldi, te al Galilei giusto?".
"Esattamente, cosa fai lì?".
Mi trattengo dal rispondergli in modo sarcastico e mi limito a dire "Informatica"
Il suo volto assume un'espressione sorpresa. Ecco un'altra persona che non riesce a credere che una donna sia interessata ai computer.
"Bello".
Tutto quello che aveva da dire era "Bello". Ecco come fare finire una conversazione.
Silenzio fino alla fermata in cui scendo, ci salutiamo e mi dirigo verso la scuola.
STAI LEGGENDO
Young
RomanceGiulia è una ragazza di soli 15 anni, timida e forse troppo chiusa.. Un giorno decide di iscriversi a un corso presso la sua scuola senza però immaginare chi avrebbe potuto conoscere in quel luogo così tanto odiato...