capitolo 3- william

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Gli ospedali dei Normali, mi hanno sempre affascinato... Gente che si arrovella per trovare delle cure, e poi ci sono io, che di cure non ne ho bisogno. Però mi piace vedere le persone che si impegnano in ciò che credono.
Passo attraverso i corridoi e per caso sento uno stralcio di conversazione
"... Avevo il freddo dentro di me"
"Ooh, che filosofia... Aspetta, cosa ha detto?? IL FREDDO DENTRO?! " mi avvicino a quella porta e cerco di sbirciare dentro vedo una ragazza che piange abbracciata ad un ragazzo
"NO, NON PUÒ ESSERE, È IMPOSSIBILE" indietreggio spaventato e corro via dall'ospedale.

Corro corro finché non raggiungo il Quartier Generale, salgo le innumerevoli scale finché non arrivo in cima. Entro senza bussare, spalancando la porta.

Mi è sempre piaciuto l'Osservatorio, un'enorme cupola tutto vetri e con le pareti tappezzate di libri.
"William, ti pare questo il modo? " mi chiede interrogativo Mask
"Scusami" rispondo abbassando la testa
"Per qualsiasi cosa, ora non posso" e mi congeda con la mano
"Nemmeno se ti dicessi che ne ho trovata una? "
"Umpf, di fate ce ne sono a bizzeffe "
"E se ti dicessi che è una come me? "
Vedo i suoi occhi sgranarsi e le spalle sollevarsi
"COME HAI DETTO? "
"Già hai sentito bene, una ragazza"
"Ma sei completamente sicuro? ... Dobbiamo assolutamente tenerla d'occhio per averne la più assoluta certezza" fa una pausa mentre si tocca la lunga barba "scopri tutto di lei, se esploderà dobbiamo essere pronti"

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