3-Vorrei una famiglia con la "F" maiuscola

22 3 0
                                    

Tiara è sempre bellissima, ha i capelli a caschetto biondi, e gli occhi scuri. E' una bellezza raffinata, magrissima e altissima.
«L'università va alla grande. Prendo i massimi dei voti. E sai con la pressione che mi fa mio papà!»
Discorso "off limits". Non voglio parlare di loro, mi hanno lasciata andare, non hanno nemmeno lottato per tenermi,e mai una chiamata per sentirmi. Mi avevano fatto sentire come una figlia, ma per loro sarà stata solo una bella facciata per non rovinarsi la reputazione. Mia zio Ken è uno dei giudici più importanti e famosi della California, e per lui è stata una vergogna prendersi a carico la figlia di suo fratello morto, e che per giunta ha una madre in carcere per spaccio di droga e violenza domestica. E' già mia madre mi picchiava. Mentre mia zia Lauren è una di quelle casalinghe che aiuta la comunità, organizzando pasti per i senza tetto, e varie raccolte fondi. Le classiche coppie false buoni con gli altri, ma degli stronzi tra le mura di casa. Pensare che li amavo come una mamma e un papà, anzi non sapendo cosa volesse dire avere dei genitori, mi sono aggrappata a loro con tutta me stessa, credendomi erroneamente loro figlia.
«Lo so che non vuoi sentirli nominare, ma loro ci terrebbero molto a rivederti.»
Addento il mio muffin alle ciliege.
«Ti va se non ne parliamo.»
«Okay. Ma pensaci»
Le racconto della mia vita a Las Vegas, di Cole e di tutti gli altri, e lei mi guarda con un misto di preoccupazione e adorazione.
«Dovresti cambiare lavoro. Fai delle ottime fotografie! Quelle che mi spedisci ogni anno a Natale le ho appese nel mio appartamento. E ricevono molti complimenti»
«Lo so, ma ho una situazione a casa difficile, e il tempo per fare di quello che mi piace un lavoro non ce l'ho. Ora non posso, ma forse chissà.»
E' la pura e semplice verità. Non posso abbandonare il mio lavoro da spogliarellista. Mi da la giusta stabilità economica. E se volessi fare della mia passione un lavoro, so che mi dovrei buttare a capofitto, ma poi chi mantiene me e mia madre?
«Ma dimmi hai qualche ragazzo che ti gira intorno?»
«Oddio che mi interessi no. Se ti dico una cosa non dirla a nessuno okay?»
«A chi dovrei dirlo?»
«Non dirlo assolutamente a Vicky!»
«Trevor?»
Se è lui lo ammazzo, lo giuro.
«No lui no. E' Brad.»
Non mi libero proprio mai di lui dalla mia testa.
«Siete stati insieme?»
«Non insieme come due fidanzati! Ma l'anno scorso alla festa organizzata dai suoi all'ultimo dell'anno ci siamo baciati! E non è stato un bacio qualsiasi. Lui bacia con una tale passione..Impressionante.»
Vorrei poter vomitare.
«Dopo quel bacio ho sperato in qualcosa in più tra di noi. Forse mi dicevo "posso essere quella giusta che lo metto sulla retta via". Ma non è stato così. E da allora ci sentiamo, e qualche volta ci siamo visti, ma non c'è più stato nessun tipo di contatto fisico. Ma da come mi parla, mi fa intuire il suo bisogno d'amore, e mi da speranza.»
Cazzo, cazzo e cazzo! Mia cugina è invaghita di Brad. Il Brad che flirta spudoratamente con me.
«E Vicky so già che mi direbbe di lasciare stare. Che rischio di diventare un'altra sua vittima.»
E ora che le dico? "Provaci", ma in realtà so che, lo ammetto, un pò mi intriga. E se la raccomandassi di starle lontana sarei un ipocrita.
«Be sai ieri l'ho rivisto. E ci prova con tutte. Lascia stare.»
Così le racconto la serata di ieri, con qualche modifica. Non menziono di me e lui, e mi invento qualcosina in più su lui e Anna.
«Al matrimonio dovrò attirare la sua attenzione.»
«Digli che ti piace, e che vorresti provarci con lui, e vada come vada. Tanto il peggio che puoi ricevere è un no. Ma bella come sei non te ne devi preoccupare.»
Mi sto scavando la fossa da sola.Dentro di me i sentimenti sono contrastanti, mi piace, ma anche no. E' un disordine totale la mia testa. Ma interessa a Tiara, e non voglio ferirla.

Quando torno in hotel, prendo la reflex, e finalmente posso tirare un sospiro di sollievo. E' la mia medicina. Vado verso la spiaggia per scattare foto e rimango affascinata dal rumore delle onde. Quel suono mi era mancato. Mi siedo sulla sabbia, e inspiro il profumo dell'oceano. Rimango li, assorta, e la mente mi si libera da tutto. Ci sono solo io e l'oceano.
Ma la mia pace interiore dura poco. Mi arriva un messaggio di Cole.
"Quando rientri, porta subito il tuo culo al lavoro."
"Sei a corto di personale? O tutti i clienti chiedono di me?"
"No lo chiedo io. Sono il tuo capo."
"E allora?"
"Ti ricordo che hai un lavoro nel mio club!"
"Lo so. Ho una buona memoria."
"Ti stai divertendo?"
"Che ti interessa? Con te ho solo un rapporto lavorativo"
"Certo come no. Allora come mai il mese scorso in alcune occasioni sei stata con me?"
"Carenza di affetto. Ma non dirmi che all'improvviso di interesso? Non c'è la nuova barista? O l'hai già usata?"
"Fanculo Kelly. A lunedì!"
Strana conversazione. Non mi ha mai mostrato alcun tipo di interessamento. Dopo che mi aveva ferita, siamo stati ancora insieme, ma solo per il sesso. Io frequentavo altri, come lui. Ma ogni tanto ci ritrovavamo. Però so che non ne sono più innamorata. Ci tengo a lui ma come a un amico.

«Ti stavo aspettando!»
Dalla hall, mi viene incontro Vicky, mano nella mano con quello che presumo sia Trevor.
Ed è lui. Mi da subito un ottima impressione.E' un ragazzo carino, con sinceri occhi nocciola e un fisico magro. Non è poi cambiato tanto cambiato. Ci ricordiamo i tempi passati, ed è piacevole. Poi mi parlano di come si sono innamorati, e rimango ipnotizzata dai loro occhi a forma di cuore.
«Stasera Kelly siamo invitati a cena da mio padre e Susan. Ti lasciamo prepararti. E Brad per le otto ti viene a prendere.»
La vorrei fulminare con lo sguardo, ma lei non sa il casino che mi provoca dentro il suo fratellastro. Così mi limito a sorridere.

Bussano alla porta.
E' lui. Lo so. Chi altro sto aspettando? Sembro strafatta. Ma lo odio devo ricordare a me stessa. Poi piace a Tiara. E si sono pure baciati. Okay, ora lo odio! Quando me lo ritrovo davanti rimango come sempre affascinata. Indossa un completo blu scuro che da risalto agli occhi. E i capelli sono tirati indietro. Spettacolo.
Anche lui mi sta scrutando.
«Sei bellissima.»
E mi guarda come se lo fossi veramente. Per la serata ho optato per una leggera camicia bianca e una gonna a campana nera.
«Ti dona la treccia.»
«Cosa sono tutti questi complimenti? Vuoi anche tu una treccia? O vuoi che ricambi i complimenti?»
«Perchè pensi sempre male a qualunque cosa io dica?»
«Conosco il Brad del passato. E sono stata avvertita sulla inaffidabilità di quello del presente.»
«Se ti intendi Vicky, lei..»
Lo blocco.
«E se ti dicessi Tiara?»
Gli faccio il mio più finto sorriso.
«Kelly non dirmi che sei gelosa?»
«Io? No. Spero solo che il tuo bacio era migliore di quello che hai dato a me. Sai l'apparecchio era un pò di intralcio!»
«Vuoi sentire come bacio adesso?»
«Neanche morta!»

In macchina regna il silenzio più totale. Ho reagito forse nella maniera più sbagliata. Anzi mi sono comportata come una stronza nei suoi confronti e non ne ho alcun diritto. Per fortuna arriviamo a casa dei suoi genitori, così posso allontanarmi da lui.
La villa è come la ricordavo. Il giardino intorno, il porticato del bacio mio e di Brad. Appena varcata la soglia vengo invasa dal profumo delle lasagne. So che a Susan piace molto cucinare italiano.
«Siete arrivati»
Vengo stretta dall'abbraccio di Robert, il padre di Vicky. Gli anni non l'anno per niente cambiato, a parte i capelli corti brizzolati e qualche ruga in viso, il fisico è sempre magro, e ha gli occhi verdi della figlia.
«Sono arrivati?»
Dalla cucina esce Susan, con indosso un elegante tubino color lavanda. E' sempre bellissima, come il figlio. Occhi azzurri e capelli neri come la notte.
«Bentornata Kelly!»
Mi abbraccia anche lei. Ma con meno trasporto di Robert. Susan mi ha sempre procurato una sensazione di disagio, a parole è sempre stata gentile con me, ma i suoi occhi sembrano indagatori nei miei confronti. Ma non ne saprei il motivo, forse sono solo mie paranoie.
«Allora accomodiamoci!»
Susan ci fa accomodare in sala da pranzo, e sono felice di potermi accomodare tra Vicky e il padre. Parliamo dell'imminente matrimonio, e degli ultimi dettagli. Sono tutti emozionati, ed è bello vedere una famiglia così affiatata.
Brad per tutta la cena è stato in silenzio. E non mi ha mai guardata. Forse la mia aggressività di prima l'avrà offeso. Dovrei scusarmi. Non sono nessuna per trattarlo così.
Lascio Vicky e Trevor a parlare con Robert e Susan, con la scusa di fare una chiamata. Mi siedo sul dondolo nel porticato, e guardo con riluttanza la villa accanto, quella dei miei zii. Le luci sono tutte spente. Chissà se sanno che stasera sono proprio qui.
«Posso sedermi?»
Annuisco. Brad si avvicina a me. E cazzo che elettricità!
«Volevo scusarmi per prima. Ho detto cose che non dovevo. Scusami.»
Mi tocca le labbra con l'indice.
«Non me la sono presa.»
Non riesco a parlare. Il suo dito mi sta accarezzando le labbra.
Sposta il dito sugli zigomi. Poi con tutta la mano mi accarezza la testa. E sento che al cervello non mi sta più arrivando ossigeno.
«Ma allora siete qui! Venite c'è la torta!»
Vicky arriva di sorpresa. Non so cosa possa aver visto, ma dal suo sorriso, capisco che ha capito il mio interesse per il fratellastro.
La serata continua con un certo imbarazzo da parte mia, che vengo fissata il continuazione sia da Vicky che da Brad.

Quando finalmente giungo in albergo posso tirare un sospiro di sollievo. Per tornare qui, mi ha accompagnata Vicky, ma non ci siamo scambiate nemmeno una parola. Solo sguardi e sorrisi. Sa tutto, l'ha capito. Ma non si esprime. E la capisco da una parte ci sono io e dall'altra suo fratello, due poli opposti. E so che prevede già il disastro.

Quello che vorrei  ( #wattys2016 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora