6-Vorrei averti con me

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L'ho lasciato steso sul letto. Non volevo, ma la vita va avanti e non posso fermarmi. Mi manca sentire le sue braccia che mi stringono. Mi manca lui. E mi manca un pezzo del mio cuore. Non l'ho svegliato, non potevo, sarei scoppiata a piangere. Chissà quando ci rivedremo. Gli ho lasciato accanto un biglietto.
Brad me ne vado così. Non voglio svegliarti. Mi hai fatto passare una notte fantastica. Non so cosa ci riserverà il futuro, ma spero di ricontrarti. Con affetto. Kelly
Reagirà male. Lo conosco.

A Las Vegas è tutto come prima. Mia madre è collassata sul divano. Lei sa come fare il bentornato a sua figlia!
Non voglio alzarla. Non vorrei dovermi sorbire il suo dopo sbornia. Prendo il mio borsone del lavoro e corro al Club.
«Ci sei mancata!»
Holly e Mary mi abbracciano.
«Hai un'aria diversa! Ammettilo hai conosciuto qualcuno.»
Mary mi dà un pizzicotto sul sedere.
«Lo conoscevo già.»
«E? Mica ci vuoi tenere sulle spine! Sputa il rospo!»
Holly mi fa sedere tra loro due, e le racconto tutto.
«Wow! Vorrei incontrare un uomo così.»
Sospira Mary.
Cole si schiarisce la voce.
«Ragazze a lavoro!Basta chiacchiere.»
Sto uscendo dal camerino, ma mi blocca il passaggio.
«Tu aspetti.»
«Cosa è questa tirannia?»
«Racconta anche a me di questo Brad.»
Cosa? Ma che cazzo gli succede? Si è svegliato dal letargo, e ha capito che gli piaccio? Be ormai è tardi!
«Che ti interessa?»
«Lo fai solo per provocare una reazione in me..o sbaglio?»
«Cole scendi dal piedistallo. Sono andata avanti da noi due. Anzi un noi mai è esistito. Ci siamo divertiti e basta? Non me lo ripetevi te in continuazione?»
Ammutolisce. Non gli lascio tempo di replicare e vado a fare il mio fottuto lavoro. Quello per il quale lui mi paga.

La sala è gremita di persone. Inizio a muovermi. Ma la mia attenzione viene catturata da un paio di occhi azzurri. Ci fissiamo e annullo il resto. Ci siamo io e lui. Il cuore ha accelerato i battiti, le mani mi sudano. Vado da lui continuando a muovermi. Ballo per lui. Lo sfioro. I suoi occhi si incupiscono.
«Perchè mi hai lasciato così?»
Mi si stringe lo stomaco.
«Ne parliamo quando finisco.»
Sbuffa.
Ma ho un lavoro da portare a termine.
Mentre continuo a ballare, sto male per lui, per quello che sta vedendo. La ragazza che gli piace che balla per il piacere di altri uomini. Fa male a lui e a me.
Torno sulla pedana, e inizio a ballare sul palo. I suoi occhi non si staccano mai da me. Come prevede lo spettacolo mi slaccio il reggiseno, rimanendo solo con gli shorts di jeans. Non gli piace quello che sta vedendo, glielo leggo negli occhi. Abbassa lo sguardo e si dirige al bar. La nuova barista Chloè lo serve con molta enfasi. Non resisto più. Lui è mio.
«Chloè mi servi lo stesso drink del signore?»
Metto una mano sopra il fondoschiena di Brad. Chloè alza le sopracciglia, ma me ne frego.
«Alla salute.»
Facciamo tintinnare i bicchieri.
«Prendi le tue cose e andiamocene. Non posso sopportarlo.»
«Questo lavoro mi serve.»
«Ti posso aiutare io.»
«Non posso accettare. Devo cavarmela da sola.»
Fa una risata amara.
«Perché non puoi accettare e basta? Quel biglietto era un modo di scaricarmi?»
«Brad io..»
«No Kelly. Non ci sto ai tuoi giochetti del cazzo.»
«Brad mi piaci. Con te è tutto reale.»
«Allora molla tutto questo e cambia.»
«Mi devi tempo per sistemare le cose. Non è così semplice.»
«Altro tempo? Ti ho dato ben 12 anni di spazio. Non ci sto.»
Mi stava aspettando. Mi si rompe qualcosa dentro di me. Sento di averlo sempre amato. Lo so per certo. Amavo il suo sorriso sghembo con l'apparecchio, amavo quando mi faceva i dispetti, amavo quando di notte entrava dalla mia finestra e mi asciugava le lacrime, il nostro dolce segreto.
«Aspetta che stacco.»
Lo sto supplicando.
«Torna a ballare. Non ho tempo per te.»
Mi allontana con un cenno della mano.
«Chloè dolcezza vieni qui.»
Vado in frantumi. La barista mi rivolge un sorriso vendicativo. Ha vinto lei.

Uscita dal lavoro scoppio a piangere. L'uomo che amo, l'unico che abbia mai amato. Ha deciso di non aspettarmi. Non lo biasimo. Ma come posso lasciare tutto? Devo pensare a mia madre.
Chloè esce ridendo dal locale seguita da Brad. Schifo.
«Andiamo da te o da me?»
Puttana.
Si accorgono di me.
«Oh Kelly. È successo qualcosa?»
Finge interesse. Ma non ci sopportiamo. Lei mi aveva portato via Cole quando ancora mi interessava. È ora mi stava prendendo l'uomo che amo. Una vera e propria coltellata.
«L'uomo che amo mi ha scaricata per una puttana.»
Brad spalanca gli occhi.
«Mi dispiace.»
Lei stupida come è non capisce che mi riferisco a loro.
«Non dispiacerti. Capita se sei come me.»
Non li saluto. Voglio solo stare da sola. Io e io, la migliore relazione che ho. Cazzo gli ho detto che lo amo e non ha fatto nemmeno un cazzo di cenno verso di me. Perché gli uomini sono così? Perché non possono accettarti per come sei? Perché devono volerti cambiare. Non potrebbero solamente rimanerti accanto e supportarti, senza pretese. Voglio mollare questo lavoro di merda, ma mi ci vuole tempo. Tempo per vedere come fare con mia madre. Forse è vero, non faccio niente di concreto per cambiare, ma affrontare mia madre, dirle che se la deva cavare con le sue mani, non è facile. Lo so è la madre peggiore di questo mondo, ma mi ha messa al mondo. E mi è venuta a riprendere dai miei zii, e spero sia per amore. Brad anche se non è qui accanto a me, mi ha fatto capire che non posso continuare così. Non lo voglio da troppo tempo. Cambierò. Ma non lo faccio per lui, lo faccio per me. Perché merito qualcosa di meglio. Merito di vivere la vita che vorrei, e non voglio più vivere per accontentare gli altri.

A casa trovo mia madre seduta a tavola.  È lucida, e mi da conforto. La devo affrontare adesso o mai più.
«Finite le scorte?»
Mi siedo di fronte a lei. Ha un livido in fronte.
«Che hai fatto?»
«Sono caduta. Senti hai soldi?»
La guardo con aria sconfitta. È difficile parlare con lei. A sempre in mente l'alcol.
«Ti devo parlare.»
«Che c'è?»
«Lascio il lavoro.»
«Hai trovato altro?»
«No. Me ne vado da Las Vegas. E tu devi lasciarti aiutare.»
Non le dico che ho nascosto nell'armadio dei soldi. Soldi che guadagnavo al lavoro, ma che riuscivo a tenere lontani da lei.
«Che cazzo vuoi Kelly? Questo è il tuo ringraziamento per quello che ti ho dato?»
«Cosa mi hai dato? Sai cosa vuol dire essere madre? Sai come mi sentivo quando a scuola i miei compagni arrivavano accompagnati dai genitori? Sai che fingevo che lavoravi? Lavoravi per portarmi a Santa Barbara. Che cazzata vero? Invece la mattina venivo vicina a te, e ti baciavo sulla guancia. Ma tu non ti ricordi perché eri in stato di incoscienza.»
Mi guarda, ma i suoi occhi sono vuoti.
«I tuoi adorati zietti ti hanno fatto il lavaggio del cervello immagino. Se solo tu sapessi la verità.»
«Che verità?»
«Non importa. Perché tu mi vuoi abbandonare proprio come ha fatto lui!»
«Papà?»
«Si quel bastardo. Ma è nel posto che si merita.»
«Come cazzo osi?»
Mi avvento su di lei. È la prendo a schiaffi. La odio, non mi ha mai amata e non è mai stata sincera con me.
Riesce a spingermi lontana.
«Vattene. Non ho bisogno di te.»
Ho le lacrime agli occhi.
«Chissà cosa pensi di fare una volta fuori di qua. Io e te siamo uguali. Viviamo in questa merda e nessuno mai ci vorrà.»
Salgo in camera e raccolgo le mie poche cose. Non so dove andrò, che farò. Ma sento che questa è la direzione giusta.

Quello che vorrei  ( #wattys2016 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora