5-Vorrei vivere in una fiaba

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Mi sveglio che sono un cadavere. Sembro la bambina del film horror "The ring". Oggi è il grande giorno per Vicky mentre per me è un giorno schifoso. Nota positiva, Jacob se ne è andato. Senza nemmeno un biglietto. Immagino che anche per lui sia stata una serata di merda. Va be oggi devo pensare solo alla mia migliore amica. E l'odio verso Brad ovviamente non cessa anche se in presenza degli sposi devo comportarmi da damigella esemplare.

Una limousine passa a prendermi per portarmi a casa dei genitori di Vicky. E' in ansia, e continua a dare ordini alla truccatrice, la quale poverina ha la mano che trema. Sua madre naturale è accanto a lei che le tiene la mano e le sussurra di stare tranquilla. Non l'ho mai conosciuta, se non per quello che mi raccontava di lei Vicky. Anche se per lavoro ha dovuto lasciarla col padre, ha comunque mantenuto con lei uno splendido rapporto.
Vicky mi scorge dalla specchio.
«Mamma ti presento la mia migliore amica.»
«Bonjour Kelly. E' un piacere conoscerti.»
Mi stringe la mano. Ha un portamento regale. Dovuto al fatto che è stata in giovane età una delle ballerine più promettenti dell' Opéra di Parigi. E' incantevole. E poi adoro l'accento francese.
«Ora ti lascio mia figlia. Devo prendere una boccata d'aria!»
Mi fa l'occhiolino.
Nella stanza rimaniamo noi 2 e altre ragazze, delle quali mi è ignoto il nome.
«Kelly hai una cera pessima.»
Le faccio la linguaccia.
«Ieri ho alzato troppo il gomito.»
Alza gli occhi al cielo.
«Se lo dici tu.»
Sembra stizzita da me.
«Vicky non vorrei affrontare questo oggi, ma se devi dirmi qualcosa è questo il momento.»
«Che succede tra te e Brad?»
Immaginavo.
«Un piccolo battibecco, ma non devi preoccuparti.»
«Trevor mi ha chiamato e mi ha detto che è intrattabile. Chiaritevi prima delle nozze. E prima di partire mi dovrai molte spiegazioni.»
Acconsento. Glielo devo.
Tra di noi ritorna la serenità mentre veniamo truccate e pettinate. Noi damigelle abbiamo i capelli raccolti in una coda di cavallo alta. Mentre la sposa ha i capelli ondulati e sciolti.
«Damigella d'onore indossa l'abito, e corri a sistemare la faccenda. Tieni le chiavi dell'auto.»
Me le allunga facendomi l'occhiolino.
Indosso l'abito lungo rosa. E mi precipito in auto. Mi ricordo ancora le strade di Santa Barbara, e la casa dei genitori di Trevor, la classica villa di Santa Barbara. La casa è piena di gente in continuo movimento. E devo chiedere a un paio di persone dove posso trovare Brad. La nonna di Trevor, una simpatica signora di 80 anni, è l'unica che riesce a indicarmelo. E' in mezzo al giardino. E' girato di spalle. E questo sarebbe uno scatto perfetto. Lui con lo smoking, le mani in tasca, cazzo quanto è bello. Certo è stronzo, ma oggi dobbiamo stringere una tregua per il bene degli sposi.
«Ti cercavo.»
Si volta. E' triste.
«Sono venuta in pace.»
Gli angoli della bocca si sollevano in un sorriso. Ora lo adoro di più.
«Non capisco perchè continuiamo a scannarci, ma oggi dobbiamo fingere di sopportarci.»
«Ci sei stata a letto con lo scimmione?»
«Sono venuta qua per chiarirci. Non sono affari tuoi.»
«Dimmelo e basta.»
«Non ci sono stata. Contento?»
«Si.»
La mia mente sta elaborando questa conversazione, e cazzo se 1+1=2, non ci vuole molto per capire che tutto questo suo modo di comportarsi, è perchè gli interesso. Altrimenti che altra spiegazione logica ci può essere?
«Brad perchè mi hai trattato come una cazzo di puttana?»
«Vuoi che sia sincero?»
Si fa più vicino. Non riesco più a connettere. Un brivido mi percorre tutta. Mi accarezza il viso, e si abbassa verso di me, così che i nostri occhi sono di fronte e le labbra possono toccarsi. E avviene il big bang, una vera e propria esplosione dentro di me. Il suo bacio mi fa sentire viva, e le sue labbra carnose mi fanno letteralmente partire gli ormoni. All'inizio è delicato, poi si fa più aggressivo. Gli mordo le labbra, mentre lui inizia a toccarmi il corpo, parte dal viso e scende sfiorandomi la mandibola. Mi sento esplodere, voglio di più, e premo il mio corpo contro il suo. Ansima, e sento il suo membro farsi duro.
«Aspetta Kelly!»
Ho le vertigini. Sento un senso di abbandono. Mi tocco le labbra. Mi mancano già le sue.
«Non toccarti così. Altrimenti non riesco a trattenermi. Qua non è il caso. Abbiamo uno spettatore.»
Mi volto verso la casa. La nonna di Trevor ci sta salutando.

Quello che vorrei  ( #wattys2016 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora