CAPITOLO 1: L'INCONTRO

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Zack's P.O.V.

"Ho fame" - penso mettendomi la mano sulla pancia dopo essere uscito da scuola. Mi dirigo verso il bosco lì vicino e cammino finché non arrivo ad una quercia, lascio cadere lo zaino accanto a me, sedendomi facendo aderire la schiena al tronco del maestoso albero. Sto per addormentarmi, quando all'improvviso sento dei singhiozzi provenire dall'altro lato della quercia; mi alzo, faccio il giro dell'albero e mi trovo davanti ad un ragazzo dai capelli rosa e la pelle olivastra. Sembra avere la mia età, ma è poco più basso e magro; le sue braccia avvolgono le gambe e la testa è abbassata. Mi avvicino di più e gli metto una mano sulla spalla, lui al mio tocco alza di scatto la testa e mi guarda con due occhi rosso sangue. Non so perché, ma appena lo vedo sento un calore pervadermi il cuore e istintivamente lo abbraccio; il ragazzo rimane stupito ma poco dopo mi abbraccia e ritorna a piangere mentre gli accarezzo i capelli. "Ha dei capelli bellissimi che profumano di vaniglia..." - penso, ma dopo sentiamo il mio stomaco brontolare. Inizio a diventare rosso e il ragazzo si scioglie dall'abbraccio ridendo.

«Hai fame?», chiede guardandomi. La sua voce ha uno strano effetto su di me...

«Ah, ecco...», dico grattandomi il collo con una mano e sorridendo. Il ragazzo mi guarda e ride per poi girarsi per prendere un panino e passarmelo. Lo prendo e inizio a mangiarlo mentre lui continua a ridacchiare:

«Adesso siamo pari. Grazie per avermi consolato!», dice arrossendo un po'.

«Beh, grazie! Ma come mai stavi piangendo?», chiedo mentre mangio un altro boccone.

«Beh, io da grande vorrei essere il successore di mio padre. Sai, lui è a capo di quasi tutti gli ospedali della zona. Dice sempre che per il momento non vuole affidarmi il suo ruolo perché non ne sarei capace... io... voglio solo renderlo orgoglioso e... voglio realizzare il mio sogno... », dice il ragazzo mentre ricomincia a piangere. Ho finito il panino e lo guardo per poi dargli un pugno in testa, lui mi guarda interdetto toccandosi la parte dolorante e io mi siedo sull'erba. Guardo le foglie dell'albero che si muovono per la lieve brezza.

«Sai, piangendo non lo renderai di certo fiero di te. Io al tuo posto diventerei forte e cercherei di guadagnarmi la sua stima!», dico, ma appena mi giro lo vedo sorridermi con le guance rosse. Non mi sono mai sentito così riscaldato da un sorriso come quello e mi giro velocemente con la faccia in fiamme.

«Grazie per il consiglio... c-come ti chiami?», mi chiede e io mi volto verso di lui.

«Io chiamo Zack e ho sette anni», dico sorridendo e mi tocco il petto con il pollice.

«Io mi chiamo Michael e ho sei anni!», dice sorridendo a sua volta. Rimaniamo a parlare per tutta la giornata di qualsiasi cosa ci viene in mente. Verso le sette decidiamo di andare a casa "Peccato, volevo rimanere più a lungo con lui" - penso e lo saluto iniziando ad incamminarmi. Non faccio molta strada, ma qualcuno mi afferra per la maglietta e mi giro di scatto: è Michael!

«D-domani... ci vediamo vicino alla quercia?», mi chiede con il fiatone per la corsa. Io arrossisco lievemente.

«Certo! Ci vediamo domani Miki!», dico scompigliandogli i capelli. Lo vedo arrossire lievemente e lo saluto per tornare a casa. Quel ragazzo è dolce, sensibile e timido... ha qualcosa che riesce ad attirare la mia attenzione.

"Non vedo l'ora che sia domani!" - penso con un sorriso stampato in faccia mentre mi dirigo verso casa.

Michael's P.O.V.

Sono passati due mesi da quando io e Zack ci siamo conosciuti. La prima volta che lo vidi pensai subito che era molto gentile con i suoi occhi blu mare e i suoi capelli rossi. Lui ha un carattere un po' difficile e diverso dal mio: si fa sempre male perché usa la violenza per tutto, non segue le regole, ma sotto sotto è dolce e gentile. Oggi sono arrivato prima di lui e lo aspetto per un paio di minuti, quando lo vedo arrivare con aria triste, vari tagli sulle braccia e un taglio più profondo sulla guancia. Appena si siede mi sorride e io, prevedendo il suo arrivo con qualche ferita, mi avvicino al mio zaino.

«Ah... vieni qui Zack, fammi medicare le tue ferite», dico prendendo disinfettante, fasce e cerotti. Lui mi guarda e sbuffa:

«Non è niente, non c'è bisogno che ti preoccupi così tanto per me!», dice e io lo guardo con rimprovero. Lui, sbuffando, si avvicina e mi porge il suo braccio guardando altrove.

«AHIA! Miki, mi fai male!», dice ritirando il braccio appena inizio a medicarlo.

«Te lo meriti! Non devi fare a botte, te lo dico sempre! Ora mi spieghi perché sei ridotto così», dico prendendogli il braccio e mettendolo sulle mie gambe, continuando a medicarlo. Sono arrabbiato, non mi piace vederlo in questo stato.

«Mi hanno fatto arrabbiare perché mi hanno chiamato "schiappa"», dice senza guardarmi per non farmi arrabbiare ancora di più. Sbuffo continuando a medicarlo e alla fine lo fascio e metto un cerotto sulla sua guancia. Guarda la mia mano con tristezza e io sorrido per poi toglierla e rimettere tutto dentro lo zaino.

«Miki... t-ti devo dire una cosa... », dice Zack mentre stiamo per andare via.

«Sapevo che non era vero quello che mi hai det-» mi giro con lo zaino in mano, ma non finisco di parlare perché vengo interrotto.

«DOMANI PARTO!», urla Zack tutto d'un fiato guardandomi con uno sguardo serio. Lo zaino mi cade dalle mani e lo guardo sconvolto. "Non ci credo... perché?"

«P-perché?», gli chiedo con le lacrime agli occhi.

«Miki.. .non piangere... ti prego... mio padre ha un importantissimo lavoro a Roma, ma tra dieci anni tornerò qui, in questa piccola città», dice abbracciandomi e io ricambio mentre inizio a piangere e le lacrime mi rigano il viso.

«N-non ti dimenticherò. P-promettimi che ci rivedremo quando tornerai!», dico stringendolo ancora più forte. Mi stacco dal suo abbraccio e i nostri sguardi si incontrano; Zack si allontana e mi scompiglia i capelli sorridendo.

«Certo Miki! T-te lo prometto!», dice, e mi saluta andandosene. Mi giro, prendo lo zaino e inizio a correre verso casa continuando a piangere.

Non sono riuscito nemmeno a dirgli quello che provo...

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Spazio dell'autore (autrice)

Questo è il primo capitolo. Spero piaccia! Questo è il mio primo libro yaoi perché volevo provare, visto che questo tipo di anime/manga mi piace molto.
Se piacerà ne sarò molto felice e ringrazio chi inizierà a leggerlo. Ciao! Al prossimo capitolo!

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