CAPITOLO 12: NUOVI ARRIVI

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Zack's P.O.V.

Finalmente è estate! Sono passati otto anni e io e Miki non ci siamo mai separati, anzi! Ora siamo sposati e viviamo insieme in una casa nel bosco dove ci siamo conosciuti, con la grande quercia nel nostro giardino. La nostra quercia, quella che ci ha fatti incontrare, innamorare, dove l'abbiamo fatto per la prima volta... è troppo importante per noi. Ora io ho venticinque anni e Miki ventiquattro. La nostra casa ha tre camere: una matrimoniale e due camere singole. Miki ora ha ottenuto il lavoro del padre, mentre io ho lasciato tutto e ho aperto un ristorante vicino al centro. Il lavoro di entrambi va molto bene e siamo felici, ma da oggi lo saremo di più!

«Miki! Amore, svegliati», dico guardando il suo bellissimo viso mentre dorme.

«Hmm... Zack? Che cosa succede?», chiede sedendosi sul letto e cercando di capire le mie intenzioni.

«Oggi dobbiamo andare all'orfanotrofio!», dico alzandomi dal letto. Lo sento alzarsi di colpo e cadere a terra,
si rialza e mi abbraccia da dietro.

«Che stiamo aspettando?!», dice ridendo e ci diamo un bacio. Ci prepariamo e usciamo. Arriviamo all'orfanotrofio e la signora che ci apre la porta ci porta in una stanza piena di bambini. Sono così adorabili! Appena mi vedono mi chiedono di giocare insieme a loro e mi fanno fare ciò che vogliono.

«Zack, io vado in bagno! Tu continua pure a giocare!», dice Miki ridendo e io annuisco.

«Ok! Bambini, a cosa volete giocare?», chiedo e loro mi portano in giro per la stanza divertiti.

Michael's P.O.V.

Esco dal bagno e mi guardo intorno. L'orfanotrofio è molto bello e Zack sta giocando con tutti i bambini. Entrando nella stanza principale noto un ragazzino con i capelli e gli occhi rossi con un orsacchiotto in mano. Sta guardando in una vetrina e sopra leggo "INFERMERIA". Mi avvicino a lui

«Ciao!», dico sorridendo al bambino; lui sobbalza e poi mi guarda. Che carino! Sembra una fusione tra me e Zack, ma con il mio carattere.

«S-salve signore. Lei che ci fa qui? Non dovrebbe stare con gli altri?», dice tornando a guardare dentro. Su un lettino si sta svegliando una bambina con i tratti molto simili a quelli del bambino, lei ha i capelli mossi rosso chiaro e gli occhi blu come quelli di Zack. Ha delle piccole cicatrici sulle braccia e sulle gambe e appena mi vede vicino al bambino salta in piedi ed esce dalla stanza.

«Cosa vuoi fare a mio fratello?», chiede minacciosamente mettendosi davanti a me e io sorridendo alzo le mani:

«Non voglio fare niente!»

«Mia, devi stare a letto! Le tue ferite alle braccia non sono guarite!», dice il bambino.

«Sto bene, James! Tranquillo», dice lei guardandolo sorridente.

«Siete fratelli?», chiedo.

«Siamo gemelli, abbiamo cinque anni», dice il ragazzino sorridendo. "Sono loro... sono quelli giusti!" - penso e sorrido mettendomi in ginocchio.

«Io mi chiamo Michael. Sapete, sto cercando un bambino da portare a casa con me e mio marito. Mi piacerebbe che veniste voi con noi. Vi sta bene?», chiedo. Loro si guardano un po' sorpresi. James mi abbraccia piangendo e Mia cerca di fare la più grande e annuisce, ma io la abbraccio e poco dopo lei mi abbraccia.

«Possiamo chiamarti papà?», chiede James e io lo guardo e annuisco, cercando di trattenere le lacrime. Andiamo all'entrata e Zack mi guarda, come la signora dell'orfanotrofio.

«Miki! Ma dov'eri finito? Stavo iniziando a preoccuparmi!», dice e poi nota i bambini vicino a me: James si trova dietro di me, mentre Mia è davanti a me.

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