||Capitolo 18||

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Strinse i pugni, si diresse verso la cucina e si piazzò di fronte ai suoi genitori con gli occhi lucidi e tante parole da far uscire. Fece un respiro grande e iniziò a parlare.

Eris: Allora. Sentite da novembre io sto male, malissimo ok? Leonardo è morto il 2 novembre, esatto. Da quel momento voi non potete neanche immaginare come mi sono sentita. È da quel lontano giorno che desidero solo di poter raggiungerlo. E voi? Pff....voi nemmeno lo sapevate. Ma vabbè, questo è un altro discorso. È arrivata la polizia, sì, era per lui. Leonardo mi mandava quei biglietti, io non ho voluto dire niente per proteggerlo, nonostante non fosse neanche lì. Volevo poter continuare a parlargli. Tutto ciò che mi è rimasto è quella telecamera, che mi ha aiutato a parlare con lui. Ho pianto, mi sono fatta male, sono andata in ospedale, mi sono arrabbiata....e ho lottato. Io lo amo e mi manca da morire, voi non potete capire, lo so. E so anche che sicuramente non mi crederete. Starete pensando: "abbiamo una figlia matta, ma che sta dicendo..?"
Beh che ci crediate o no, tutto quanto, è veramente così. Ora sto male, sono afflitta da tutto questo, oggi, 1 aprile, ho tutte le braccia fasciate, un cuore spezzato e un'immensa voglia di finire tutti questo. E sappiate solo che voi...non siete dei veri genitori.

Eris stette ferma a guardarli per 5 secondi poi si girò e tornò in camera sua. I suoi genitori erano senza parole. Non sapevano più cosa fare o come comportarsi con lei e dopo la sua ultima affermazione, ovvero: "voi non siete dei veri genitori" presero una decisione finale. Sua madre andò a bussare alla sua porta e Eris la fece entrare.

Mamma: Eris, riguardo a tutto ciò che hai detto, non ho niente da dire e...non ne voglio parlare. Ho solo due cose da dirti: la prima, è che mi dispiace per tutto quanto, davvero. E la seconda è che abbiamo deciso di farti andare dallo zio in Spagna. Io, *inizia a piangere* davvero, con te non so più cosa fare o come comportarmi Eris. Adesso ogni cosa che faccio nei tuoi confronti mi sembra sbagliata, seriamente, preferisco che tu vada dallo zio, starai sicuramente meglio. Non lo faccio perché non ti voglio, ma solo perché tua sia felice, anche se....so che....non...beh, non ha importanza, quindi, fa i bagagli, domani ti accompagno lì. E....scusa ancora, Eris.

Sua madre uscì dalla camera ed Eris stupita da ciò che le disse, si alzò e iniziò a preparare la valigia, era felice di andarsene da lì, ma per un momento si fermò e si guardò intorno. Quella stanza, tutti i ricordi, la videocamera, i cassetti con i biglietti. Non poteva lasciare lì quegli oggetti, così iniziò a prendere ogni cosa che aveva un ricordo di Leo. Dopo mezz'ora circa finì, era pronta per partire. Era da tempo che non vedeva suo zio, quindi era felice di rivederlo.

2 aprile 2016 -07:36

Mamma: Eris svegliati, dobbiamo partire!
Eris: Sì...arrivo...

Si vestì in fretta, prese la valigia e andò verso la porta quando alla sua destra vide suo padre. Lei lo guardava indifferente e le accennò un sorriso, poi lo salutò con la mano e uscì. Lei in un certo senso detestava i suoi genitori, ma...appunto. Erano comunque i suoi genitori. A quel punto salì in auto e si mise subito gli auricolari. Una delle cose che amava fare di più era ascoltare la musica viaggiando. La Spagna era abbastanza lontana, così tra le svariate soste per mangiare, per dormire, traffico e tutto il resto, arrivarono alle 4 della mattina dopo. Eris stanchissima, appena arrivate a casa dello zio, scese dall'auto e corse incontro a suo zio abbracciandolo. Lui era lì da ben venti minuti ad aspettarla, era felice di vederla. In quel momento suo madre era lì a guardare e con gli occhi stanchi e tristi fece un accenno ad Eris che stava a significare: dammi un abbraccio, ne ho bisogno. Eris andò da lei e la abbracciò, ma non la strinse più di tanto. Sua madre poi se ne andò ed Eris entrò a casa e si mise subito a letto.
Erano le due del pomeriggio quando si svegliò, andò in cucina e trovò il pranzo pronto e suo zio che nel frattempo lavava i piatti.

Zio: Buongiorno dormigliona!
Eris: Ciao zio hahah

Mangiò dopo di che andò nella sua nuova camera e iniziò a mettere via le sue cose. Prese il treppiede, ci mise sopra la telecamera e riinizió a parlare con Leo. Si sentiva viva e pronta per ricominciare, come una volta. Mentre parlava, metteva a posto i vestiti e tutto il resto quando le cadde l'occhio su un particolare. Sul letto ancora disfatto, ci fu un biglietto. No capì cosa fosse, quando lentamente lo prese, lo aprì e....

Riesci a vedermi? || Leonardo DecarliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora