DAISY
Cosa faresti se la tua vita fosse basata sul nulla? Se vivessi senza un motivo?Se, ogni giorno, succedono le stesse cose del giorno prima?Questa vita non ha senso, eppure è la mia vita e sono costretta a viverla. Vivere una vita che non mi appartiene, di questo si tratta.Vivo con la costante paura che lui possa farmi del male. Lui è il mio incubo peggiore, il ragazzo che ucciderei se potessi. Justin Bieber, così si chiama. Un ragazzo senza cuore, o se ce l'ha, è di pietra.
Da quando mi sono trasferita qui a los angeles sono stata subito presa di mira da lui e la sua ragazza. Chanel Evans, capitano della squadra delle cheerleader. Bieber, invece, è il capitano della squadra di basket. È ritenuto un Dio, chiunque morirebbe per lui. E per 'chiunque' intendo ragazze.Quanto a me, vivo con i miei nonni, i miei genitori sono morti sei anni fa, il giorno del mio undicesimo compleanno. Da quel giorno, smisi di festeggiare il mio compleanno, che si ripete ogni 28 Febbraio.
Se potessi cancellare questo giorno dal calendario, lo farei.
"daisy , la cena è pronta!" Gridò mia nonna dal piano di sotto, sospirai chiudendo il libro che stavo leggendo prima. Mi piaceva leggere, ma a volte risultava difficile dato che lui mi procurava problemi all'occhio, tutta colpa dei suoi pugni. Scesi le scale, attirando l'attenzione dei miei nonni. Mi sedetti vicino a mio nonno. Si scambiarono una veloce occhiata.
Mia nonna servì la cena, feci una smorfia di disgusto quando vidi il piatto con pollo e patatine sotto il mio naso. L'odore di cibo mi nauseava.
Spostai indietro il piatto, non avendo la minima intenzione di assaggiarlo. La nonna emise un sospiro malinconico, quasi rassegnato.
"mangia daisy stai diventando pelle e ossa." disse il nonno, mettendo in bocca una patatina fritta. Scossi la testa alzandomi, sotto il loro sguardo attento.
«Non ho fame. Vado in camera mia.» risposi con la solita frase. Feci per salire le scale, ma la voce di nonna Luna mi fermò. "Vuoi dirci cosa ti succede, tesoro? Sei sempre così silenziosa. Forse qualcosa non va?"chiese, abbassai lo sguardo scuotendo la testa. Si sarebbero preoccupati molto se avessi ammesso la verità."E perché torni sempre a casa con dei lividi?" domandò il nonno. Adoravo il fatto che si preoccupassero per me, ma non accessivamente.
"sto bene, davvero!" mentii salii in fretta in camera mia prima di ricevere ulteriori domande.
Mi sedetti sul letto, pronta per immergermi di nuovo in un universo parallelo, ma il cellulare vibrò.
messaggio: * ci vediamo domani tesoro *
Chi poteva essere se non Justin? Solo lui mi ricordava cosa mi sarebbe aspettato l'indomani.
Lei é daisy
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il buio dei suoi occhi
Fiksi Penggemar*parla daisy* Colpiva il mio stomaco con ripetuti calci, la sua risata echeggiava nella mia testa. Vedermi soffrire lo divertiva, perché era lui l'artefice della mia sofferenza. Avevo smesso di urlare, perché sapevo che nessuno avrebbe potuto sentir...