Capitolo 21

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Poco dopo Erika entró nella sua camera e si buttó sopra di lui -Fratellino!-
-Ehi ciao, mi hai fatto prendere un colpo-
-Era quello il mio obiettivo- gli diede un bacio sulla guancia -ho sentito tutto quello che è successo giù poco fa-
-Lascia perdere, dimenticalo-
-No non posso, ti voglio troppo bene e se stai male tu sto male pure io-
-Ma tu non devi star male-
-Sì invece! Sai quanto sono legata a te!- le scese qualche lacrima
-Lo so certo ma affianco voglio persone che sorridono per farmi star bene, se piangi nessuno dei due guarisce-
-Ma io..- si asciugó le lacrime -ok va bene lo faccio per te- sorrise
-Brava, vieni qui- la abbracció forte -ti voglio e ti vorró sempre bene, ma ci sarà un momento in cui io me ne andró da questa casa-
-Cosa? Tu non puoi andartene!-
-Erika qui non sto bene. Vedi che non posso nemmeno amare una ragazza che subito mi attaccano?-
-Ma io no-
-Non vado via per te infatti, ma per loro.. Tu potrai venire a trovarmi e chiamarmi quando vuoi-
-Come faró senza di te?-
-Ce la farai, tu sei forte-
-Mh..- lo abbracció forte.
Sì era la decisione migliore andarsene, lì non sarebbe stato facile. Doveva solamente trovare un lavoro e una casa in cui stare, ci avrebbe pensato il prima possibile.
Il giorno dopo ritornarono a scuola e il loro rapporto era sempre più forte, stupivano sempre di più tutti i compagni. Chi mai se lo aspettava di vedere i due litiganti insieme? Nessuno credo. Simone però, quando tornò a casa, era sopra pensiero per quello che aveva sentito dalla nonna e doveva parlarne con qualcuno, con Mia perché era l'unica che sapeva tutto fin dall'inizio e prima o poi doveva dirle che l'aveva sentita parlare con la nonna: si erano promessi niente segreti. Decise quindi di mandarle un messaggio 'Piccola ci vediamo? Devo parlarti'
Mia che lesse il messaggio all'inizio si preoccupó un po' poi chiese alla madre se Simone poteva venire lì e dopo che la madre annuì, gli rispose 'Vieni da me?'
'Sei sola?'
'No ma tranquillo è tutto apposto con i miei, ti spiego anche quello se vieni'
'Va bene arrivo fra un'oretta.'
Come promesso, Simone dopo un'oretta arrivó e quando suonó le aprì Francesca, la madre di Mia -Ciao vieni- Simone entró salutando.
-Simone scusaci-
-Non importa Francesca, l'importante è che si sia risolto ora.. Almeno con voi-
Francesca lo abbracció come fosse una cosa naturale -Vieni qui ogni volta che vuoi, non ci saremo-
-Grazie Francesca-
Mia scese e si staccarono dall'abbraccio -Ehi mamma guarda che lui è mio-
-Certo tesoro ma è anche mio genero stai buona dai-
Mia sorrise, era felice del fatto che finalmente i genitori abbiano accettato il fatto che stia con lui. -Simo vieni su? Così parliamo?-
Simone la raggiunse, le diede un bacio e la seguì in camera. Mia chiuse la porta e si sedettero sul letto -Dimmi amore, devo preoccuparmi?-
-No avevo solo bisogno di parlarne con qualcuno.. Ho sentito ció che ti ha detto mia nonna, parola per parola-
Mia lo abbracció -Mi dispiace Simo.. Non avresti dovuto sentirlo-
-Tanto ormai mi ero fatto una ragione, già sapevo che quella donna non mi ha mai amato-
-Peró magari ci speravi ed è brutto sentirlo dire-
La abbracció anche lui -Ormai è andata così, mi basta che tu mi stia accanto-
-Questo è poco ma sicuro amore, ti amo troppo per lasciarti andare e questo lo sai benissimo-
-Certo che lo so, vale anche per me- si baciarono e fecero fatica a staccarsi poi.
-E tu? Come mai tua madre è così dolce nei miei confronti?-
-Sai non lo so, da quando le hai parlato al telefono si è addolcita-
-Allora ho davvero dei poteri magici- risero insieme. Passarono due orette e purtroppo Simone dovette tornare a casa. Arrivó l'ora di cena e Mia scese in cucina, erano solo quella sera perché il padre aveva i turni serali fino alle 22.
-Tutto apposto con Simone?-
-Sì mamma non era nulla di che, aveva bisogno di un conforto-
-Sai ho sbagliato tutto da quando lo hai conosciuto, infondo è un bravo ragazzo e non come Elia-
-Elia penso sia stato lo sbaglio più grande, fortuna che non c'è più in quella scuola-
-Ti avrebbe protetta Simone no?-
-Vederli fare a pugni? No grazie, meglio così-

Passó un mese e gli esami si stavano avvicinando sempre di più, Mia e Simone il più delle volte studiavano insieme e ottenevano sempre ottimi risultati. L'ansia si faceva avanti e quella che capiva di più Mia era la sua amica di sempre Sara. -Sà ho un'ansia, non hai idea!-
-Mia devi stare tranquilla- fece una pausa -no no ok non posso stare tranquilla, cioè no non si puó proprio-
-E sai quando danno i risultati?? Il giorno del mio compleanno ovvio!-
-Dai ma sarà positivo! Tu sei bravissima fidati-
-Se lo dici te, ma l'ansia quando ti assale poi ti uccide e chi parla più dopo?-
-Sai cosa? Stacchiamo un po' e andiamo a farci un giro. Devi prendere il vestito per il tuo compleanno che deve far svenire Simone-
-Ehi guarda che quel ragazzo mi salta addosso appena mi vede-
-Mia è questo l'obiettivo! Prima o poi dovrai andarci a letto con lui su-
-Ehm Sara è già successo, due volte-
-E tu non mi hai detto nulla?-
-Mi è passato di mente con tutte queste cose da studiare-
-Brava sai?- fa l'offesa per un secondo poi la guarda con un sorrisetto -Dai raccontami!-
-Cosa devo dirti? Che è stato bello e ci sa fare-
-Lo sai che più di metà delle ragazze che sono in quella scuola vogliono andarci a letto? E tu sei stata fortunata-
-Mi sento onorata ahahah giuro che se lo toccano lo uccido peró-
-Io posso parlargli o uccidi pure me?-
-No tu sei un caso particolare e poi so benissimo che hai un'attrazione per il suo amico Leonardo-
-Ma che dici? No dai..- pausa -Perché si vede?-
-Boia se si vede Sara!-
-Ehi ma è un figo!-
Mia rise -Va bene invito pure lui al mio compleanno allora, quindi pure tu devi prenderti un vestito da farlo svenire-
-Sì sì sì e sì sono d'accordo- risero assieme. Così entrarono in un negozio e lì scelsero i loro vestiti: Mia prese un vestito in pizzo bordeaux con una scollatura sulla schiena e Sara prese una gonna plissettata lunga nera con una maglia bianca da abbinarci. Entrambe avrebbero usato dei sandali con il tacco.
Mia aveva creato un gruppo in Whatsapp con gli invitati per comunicare loro l'invito, erano in 10 e in quel momento 6 di loro dissero che non sarebbero potuti andare per il fatto che partivano per fare il viaggio della maturità.
-Sara, saremo solamente in 4-

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